Monthly Archives: giugno 2013

Convegnistica segnalata dalla LAMPADA di ALADIN: DI ROBUSTA COSTITUZIONE – LA TERZA VIA

DI ROBUSTA COSTITUZIONE. Per una nuova sinistra in Sardegna e in Italia
Assemblea pubblica con docenti universitari, storici, giornalisti,rappresentanti del mondo sociale e culturale, lavoratori e, ovviamente, chiunque voglia dare il suo contributo.
Giovedi 13 giugno ore 17.30, Sala Polivalente Monte Claro.
Andrea Dettori
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- Venerdì 14 giugno 2013: La terza via, Convegno all’università – Su fb

La cultura grande consolatrice: domenica con la TAVOLOZZA di LICIA

Luca Pacioli… chi era costui?

Le note della storica dell’arte
La miniera internet : tutto sul misterioso ritratto
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- Marguerite Gérard (Grasse 1761-Pariigi 1837) “Il piccolo messagero”

Gli OCCHIALI di PIERO

BARZEL-LETTA
Dice che il “Governo di larghe intese” è una rivoluzione, o quello o il caos.
Aspetto ora che dica: “Après moi, le déluge”. Così la rivoluzione è completa.

LA TAVOLOZZA di LICIA. Pirre Subleyras (Saint Gille 1699 – Roma 1749)

I quadri “strani” , spiazzanti, insoliti : “Caronte traghetta le anime”
Pirre Subleyras (Saint Gille 1699 – Roma 1749).
E’ un Caronte che non ti aspetti…così carino e atletico, anche se l’insieme è inquietante ! Pierre Subleyras fu uno dei più importanti esponenti del classicismo della prima metà del 1700: la sua pittura sta tra il tramonto del Rococò e la nascita del Neoclassicismo. Trascorse gran parte della sua vita a Roma.

La LAMPADA di ALADIN

Intanto a quota 20 le start up innovative iscritte ai registri delle Camere di commercio della Sardegna

La LAMPADA di ALADIN. Silvano Tagliagambe: per contrastare il declino dell’Isola ci vogliono partecipazione e identità locali

Intervento di Silvano Tagliagambe sul blog di Vito Biolchini, ripreso da Aladinews-agorà.

- Per correlazione “Intervista a Umberto Allegretti”  su “La democrazia partecipata nella crisi della democrazia”, Cagliari 2 aprile 2008

Gli OCCHIALI di PIERO. Il solito profondo cordoglio, Luigi Nicolò, Margherite Yourcenar…

IL SOLITO PROFONDO CORDOGLIO
Questa mattina muore un altro soldato in Afghanistan e tre sono feriti.
Il Ministro della “Difesa” Mario Mauro, uno dei Saggi presidenziali, esprime “profondo cordoglio” e “grande vicinanza alla famiglia del caduto”. Comunque il cordoglio non è così profondo da decidere il rientro degli altri soldati, nè la vicinanza così vicina da buscarsi una pallottola. Viva l’Italia e alla prossima.

La TAVOLOZZA di LICIA

Marguerite Gérard (Grasse 1761-Pariigi 1837)
Giovane donna con la sua gatta

- Elisabeth Louise Vigée Le Brun (Parigi 1755-1842)
L’artista con la figlioletta.

Deciderinformati: l’Europa che vogliamo



Ulrich Beck: “Abbiamo bisogno di un’altra Europa” “Dobbiamo trovare risposte all’insicurezza sociale della popolazione ripensando il sistema fiscale europeo”. Il sociologo e scrittore tedesco a Repubblica delle Idee. Il video sintesi

No al razzismo! Sabato manifestazione a Cagliari

No al razzismo! Il razzismo non è un punto di vista, è un reato

La TAVOLOZZA di LICIA: omaggio a Diego Velasquez

Las meninas Picasso


Licia Lisei: omaggio a Diego Velasquez su Aladinews forma&comunica

ZONA FRANCA? FRANCAMENTE, SE NE INFISCHIANO!

Quei ciarlatani della zona franca: perché è la dispersione scolastica la vera emergenza in Sardegna!

di Vito Biolchini (by vitobiolchini blog)

Sapete chi sono i ciarlatani? Ce lo spiega Wikipedia: “Un ciarlatano è una persona che esercita pratiche da guaritore, o si approfitta in modo simile della buona fede delle persone, allo scopo di ottenere denaro o altri vantaggi grazie a false promesse”. Ne conoscete qualcuno? Ehh, io a cascioni! Avete presente tutti i politici che ora stanno cavalcando questa cazzata della zona franca, spacciata per panacea di tutti i mali della Sardegna? Sono loro: Ugo Cappellacci, Mauro Pili, Claudia Lombardo, Doddore Meloni, e tutte le altre improbabili comparse dei vari comitati che, con trasse da rivoluzionari, finiranno tutte in una lista a sostegno del centrodestra alle prossime elezioni regionali, in un gioco delle parti patetico.
I comitati dicono infatti che la Regione (cioè Cappellacci) ha già in mano tutti gli strumenti per attivare la zona franca; però poi invece che occupare ad oltranza l’ufficio di viale Trento, gli lisciano il pelo (l’accordo elettorale è più che evidente). Il presidente da parte sua si dà arie da padre della nazione sarda, per farci dimenticare quanto le sue decisioni siano state mosse solamente da logiche di potere berlusconiano. Ma chi pensano di prendere per il culo?
Beh, con un centinaio di consigli comunali li hanno già infinocchiati. Storditi dalla potenza demagogica della proposta, le assemblee civiche hanno approvato delibere farsa, come se la zona franca fosse innanzitutto uno strumento subito attivabile (falsissimo) e soprattutto potesse avere ricadute notevoli per l’economia dell’isola (ancora più falsissimo).
L’unica zona franca attivabile subito è quella doganale al porto di Cagliari, sulla cui efficacia però non credono manco i responsabili né del Cacip né dell’Autorità Portuale né tantomeno Cappellacci, visto che per iniziare servirebbero 10 milioni di euro per recintare l’area e la Regione mica li ha messi nell’ultima Finanziaria!
Poi c’è il mito contemporaneo della zona franca integrale. È la parola “integrale” che eccita la fantasia di noi sardi (tipo il nudo integrale), e quando c’è di mezzo l’eccitazione noi isolani non capiamo più niente, ci lasciamo trascinare alle passioni e farci ragionare è impossibile.
La celeberrima zona franca integrale per la Sardegna deve essere chiesta all’Unione Europea dallo Stato italiano, con tempi, modi e possibilità di successo assolutamente scarse (come sanno tutti coloro che con un minimo di onestà intellettuale hanno affrontato il problema, anche l’Unione Sarda l’ha scritto a caratteri cubitali, salvo dimenticarselo poi nei suoi editoriali).
Insomma, la zona franca integrale è solo l’ultimo mito messo in campo da una politica stracciona e irresponsabile, incapace di guardare in faccia la realtà. Perché ci sono ben altri problemi che, se risolti, darebbero alla Sardegna la possibilità di affrontare la crisi con strumenti veri.
Per esempio, se noi abbattessimo la percentuale di abbandoni scolastici, in pochi anni avremmo un beneficio economico ben maggiore di quello che discenderebbe dall’introduzione della zona franca. Peccato che, come ha registrato l’ultimo rapporto Crenos a partire dal 2007, in Sardegna la percentuale di abbandoni scolastici è cresciuta dal 21,8 al 25,1%, una cifra superiore di 12 punti percentuali rispetto alla media europea. Nel triennio precedente (2005-2007) la dispersione scolastica era invece diminuita di circa il 10%.
Dopo gli anni virtuosi della giunta di centrosinistra guidata da Renato Soru, anni in cui la dispersione fu veramente combattuta, la Sardegna sta di nuovo tornando nel baratro dell’ignoranza, dell’impreparazione, della sottovalutazione dell’istruzione come motore di ogni sviluppo economico.
Ma noi qui parliamo di zona franca integrale, parliamo di cose che non esistono, con un centrosinistra incapace di dire qualunque parola di verità di questa nuova coglionata spacciata ai sardi. Che, a differenza del proverbiale asinello, li gabbi tutte le volte che vuoi.

Post scriptum 1
Sulla zona franca vi segnalo questo bel dossier di Cagliaripad.
Se invece volete farvi quattro risate, leggete cosa scrisse Panorama lo scorso 26 febbraio. Il manifesto di tutti i comitati.
Sul rapporto fra dispersione scolastica e bilinguismo vi segnalo gli ultimi interessantissimi post di Roberto Bolognesi sul suo blog.

Post scriptum 2
L’ultima volta che ho scritto di zona franca mi sono arrivati commenti assai scomposti e ho lasciato correre. Da questo momento in poi mi rivolgerò alla Polizia Postale. Grazie.
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di Piero Marcialis
ZONA FRANCA. Ma cosa c’entra il referendum con la zona franca. Basta con gli iter e le procedure inventate! La mania di protagonismo ai soli fini propagandistici continua a sbagliare il bersaglio e a confondere. Come ormai tutti sanno esiste il Dlgs 75/98 il quale stabilisce l’istituzione, in Sardegna, dei punti franchi nei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia, Arbatax. Il Decreto legislativo, legge rinforzata, stabilisce che possano essere incluse in tali punti franchi anche le aree industriali collegate o collegabili. Questo significa che le zone industriali collegate ai porti, possono già oggi essere dichiarate zona franca. Non serve alcuna nuova Legge né alcun Referendum. Serve che la Regione avvii le procedure. Il porto franco di Cagliari (300ha) è addirittura già perimetrato e la gestione è affidata alla società Free Zone, presieduta dall’autorità portuale. Cappellacci può attivare subito queste zone franche ma non lo fa perché è più facile il populismo. L’incapacità di governo si maschera da mesi con il ribellismo e il rivendicazionismo, veri nemici del sovranismo e dei sardi. Ora ci si mette anche il Referendum con tanta enfasi data dall’Unione Sarda, giornale che ancora una volta tace sulle posizioni elaborate dai sovranisti come Rossomori e dal nuovo indipendentismo responsabile. Si continua a privilegiare la voce di chi rappresenta se stesso e la propria icona, forse proprio con l’intenzione di ridurre a caricatura il vero sovranismo e il vero indipendentismo, da cui deriva un nuovo corso progettuale e di governo per la Sardegna.

DOCUMENTAZIONE PER UN DIBATTITO OLTRE IL POPULISMO E LA DEMAGOGIA: sul blog Valorest-Aladinews

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Gli OCCHIALI di PIERO

Roberto Di Ferro, Antoni Gaudì, Paul Gauguin, alibi…

ROBERTO DI FERRO
Nasce il 7 giugno 1930 a Malvicino, provincia d Alessandria. Il 2 settembre del 1944, a 14 anni, inizia il suo impegno nella lotta partigiana, prima come staffetta, poi come combattente. Il suo nome di battaglia è Baletta (pallina). Il 24 marzo 1945, di notte, il casolare dove è rifugiato il suo gruppo viene circondato da tre colonne tedesche.

Gli OCCHIALI di PIERO per don MARIO CUGUSI

UN PREMIO A MARIO CUGUSI
Mario Cugusi, parroco per trent’anni nel quartiere Sa Marina di Cagliari, ha ricevuto questa sera, nel corso di una commovente assemblea popolare nella sala consiliare del Municipio di Cagliari, il doveroso riconoscimento della municipalità per la sua attività, che ha contribuito in misura fondamentale al rinascimento di un quartiere del centro storico che, dall’ultimo dopoguerra agli anni ’80, rischiava il decadimento e la cronica permanenza nella condizione di ghetto urbano.

Deciderinformati. Area industriale Portotorres: subito le bonifiche

Si è svolta a Sassari una riunione della Commissione ambiente del Comune aperta alle Associazioni che chiedono l’immediato avvio delle bonifiche del territorio dell’area industriale e dell’ambiente come priorità assoluta rispetto a qualunque altro intervento di reindustrializzazione del territorio. Pubblichiamo di seguito il documento presentato alla Commissione dalle Associazioni che hanno dato vita alla manifestazione ripreso dal sito http://csoapangea.blogspot.it/2013/06/iniziamo-dalle-bonifiche.html . (V.T.)
- Il documento ripreso da ALADINEWS: Bonifiche una priorità