Monthly Archives: maggio 2013

Sardegna, contro l’amnesia. Verso la costruzione di un “sè autobiografico”

di Fabrizio Palazzari

Chiunque osservi la società sarda odierna non può non coglierne un paradosso. Mentre da un lato gli indicatori macroeconomici più importanti fotografano ineluttabilmente una crisi che non è congiunturale ma strutturale e sistemica, dall’altro sono evidenti i segnali di una vitalità che, sebbene circoscritta a specifiche nicchie del mondo delle imprese, delle associazioni, dei movimenti, dell’editoria e dell’informazione, testimonia un’inaspettata capacità di questi attori di ribaltare paradigmi consolidati nei settori in cui operano al fine di concretizzare progetti e iniziative spesso altamente innovative.

Infatti, al calo costante del PIL e al tasso di disoccupazione regionale a due cifre, con quello giovanile che ha superato il 40%, fanno da contraltare iniziative imprenditoriali che vedono l’isola come laboratorio di esperienze innovative differenti tra loro ma accomunate da una medesima matrice. Si tratta naturalmente di un elenco non esaustivo, sicuramente non rappresentativo dell’intera economia isolana, ma di sicuro dalla forte valenza simbolica.

E’ in Sardegna, per esempio, che oggi esiste il più importante polo italiano della bioedilizia grazie a un’ imprenditrice di Guspini che ha saputo re-inventare l’utilizzo della lana di pecora; è sempre nell’isola che è nato, si è consolidato e si sta replicando in altre regioni italiane il più importante circuito di compensanzione multilaterale con moneta complementare, grazie all’idea di quattro giovani imprenditori di Serramanna che hanno saputo re-inventare i concetti di credito e di moneta; è sempre in Sardegna che si sperimenta e si innova in agricoltura con le fattorie didattiche e le colture sinergiche, con la reintroduzione di colture del passato, come nel caso della tabacchicoltura in provincia di Tempio, o con la reinterpretazione di un materiale tradizionale come il sughero applicato questa volta come filato ai tessuti. E’ sempre nell’isola, infine, che troviamo uno dei progetti italiani più avanzati di rete sociale di lettori, scrittori, editori, librai e biblioteche oppure alcuni degli esempi più dinamici, per crescita e reinterpretazione dei modelli di business, nei campi dell’editoria e del giornalismo online.

In realtà il paradosso è soltanto apparente e può essere spiegato sostenendo come in Sardegna sia in corso un processo di costruzione di un “sè autobiografico” che la crisi ha accellerato e che, per adesso, non è ancora diventato un fenomeno collettivo ma sta interessando solo alcune delle fasce più sensibili della società civile isolana; ovvero quelle accomunate dalla stessa forte consapevolezza di re-interpretare il passato, immaginare il futuro e re-inventare il presente.

Il “sè autobiografico”

In uno straordinario paragrafo del libro “La lezione spagnola”, il sociologo Victor Perez-Diaz, nel prospettare l’idea di come nella politica spagnola di fine XX secolo non ci fosse stata una forte inclinazione ad anticipare il futuro, nessuna identità collettiva precisa e nessun senso vigoroso del posto della Spagna nel mondo stabilisce un’analogia tra il “flusso di coscienza” di un soggetto individuale e il “flusso di storia” di un soggetto collettivo, ed esplora con grande finezza il problema di un soggetto (individuale o collettivo) che cambia in continuazione e nello stesso tempo mantiene la propria identità. Di che identità si tratta?

Riprendendo le tesi del neurofisiologo Antonio Damasio l’autore descrive come nel flusso di coscienza di un individuo il sè, avanzando nel tempo, cambi continuamente, anche se l’individuo conserva la sensazione che rimanga sempre lo stesso. A suo avviso la soluzione di questa apparente contraddizione si basa sul fatto che “il sè apparentemente mutevole e il sè apparentemente permanente non sono una sola entità ma due”. Il sè che cambia continuamente è il “sè profondo”, mentre il “sè che sembra rimanere lo stesso è il “sè autobiografico” basato su un bagaglio di ricordi di fatti fondamentali in una singola biografia che possono essere parzialmente riattivati e quindi fornire continuità e un’apparente permanenza alla nostra vita”. “Senza questi ricordi autobiografici – conclude Perez-Diaz -non avremmo il senso del passato e del futuro e non ci sarebbe continuità storica nelle nostre persone”.

Analogamente, anche nel caso di un soggetto collettivo possiamo individuare un “flusso di storia” – una narrazione, per esempio – che fa sì che questo soggetto agente cambi pur mantenendo la propria identità.

Amnesia e conseguenze

Ecco quindi che anche nel caso di un aggregato sociale è possibile immaginare forme di amnesia che, come negli individui, possano portare a forme di conservazione della “coscienza profonda” per gli avvenimenti del qui e ora accompagnate però da un’ assoluta incapacità di dare un senso, un’interpretazione a quelle situazioni perchè senza una autobiografia aggiornata il qui e ora risulta semplicemente incomprensibile.

Il paradosso richiamato all’inizio potrebbe essere pertanto ricondotto ad una forma di amnesia che continua ad affliggere la nostra regione, sebbene con un’intensità prima sconosciuta, e che si palesa in uno scarso interesse per il passato e il futuro e per un’intensa focalizzazione sui soli aspetti contingenti del qui e ora.

Una delle principali conseguenze è che tutto questo sta facilitando l’affermarsi di un genere di politica che distrae l’opinione pubblica, che le fa perdere la concentrazione distogliendola dalle sfide e dai pericoli di oggi, strumentalizzando gli aspetti emotivi del dibattito pubblico per perseguire interessi personali o di parte. Che cosa possiamo fare?

Che fare?

In assenza di una politica capace di offrire “figure politiche esemplari” occorre trovare uno o più modi per sostenere la costruzione di un solido “sè autobiografico” con il contributo dei soggetti di tutte quelle imprese, associazioni di ogni tipo e organi di stampa indipendenti che oggi, nella nostra isola, rappresentano le avanguardie più sensibili a queste tematiche per via del loro percorso personale di autoconsapevolezza. Un percorso maturato nel ricercare e ritrovare un senso nel passato e nel futuro, sino a determinare straordinari cambi di paradigma nei loro settori di interesse mediante la ri-scrittura del presente.

——
Il presente contributo viene pubblicato anche in altri siti/blog, nell’ambito di un accordo tra diverse persone (tutte impegnaei nel movimento culturale “In sardu”), le quali dispongono di detti spazi virtuali che mettono a disposizione per favorire la circolazione di idee (e l’organizzazione di iniziative di carattere politico-culturale) sulle problematiche della Sardegna, senza limiti di argomenti e nel pieno rispetto delle diverse opinioni e impostazioni politiche e culturali, ovviamente nella condivisione dello spirito e dei comportamenti democratici. I contributi saranno pubblicati in italiano e/o in sardo.

Ecco i siti/blog (a cui nel tempo se ne aggiungeranno altri, auspicabilmente) :

- aladinews

- vitobiolchiniblog

- Fondazione Sardinia

- Tramas de amistade

——————
Il primo intervento di Salvatore Cubeddu

Nel riquadro creazione artistica Bomeluzo

Sempre la solita minestra? Con iDinner si cambia a tavola! – Intervista a Andrea Masci di iDinner

Non mangiamo per vivere ma Viviamo per mangiare” (Andrea Masci)
di Alessandro Ligas, TTecnologico
Sono quattro genitori che conoscono quanto sia stressante la vita di tutti i giorni. Alla base del progetto iDinner c’è l’esigenza di avere più tempo da dedicare a se stessi e ai propri figli dopo una giornata lavorativa, senza rinunciare al gusto e all’importanza di una cena sana ed equilibrata, all’insegna di prodotti freschi.
“Capita molto spesso di arrivare tardi la sera e siamo un po’ stufi di mangiare al volo ciò che troviamo in frigo (spesso vuoto!). Vogliamo mangiare bene anche durante la settimana! iDinner è per noi!” Dice una cliente. Non solo! La cucina con iDinner può riprendersi il suo spazio di convivialità e diventare un piacevole angolo di relax e creatività.
Abbiamo incontrato Andrea Masci di Idinner

La LAMPADA di ALADIN: parliamone…

- A luglio a Cagliari (dove non si sa ancora, ma lo spazio ottimale sarebbe la Fiera) il 1° salone dell’innovazione al servizio delle imprese (promuove Sardegna Ricerche)Aladinews: approfondimenti sull’argomento.
- Dibattito sulle elezioni regionali: primarie sì, primarie no!
- Uno sguardo all’Europa. Le elezioni in Germania e crisi europea. Articolo di Franco Romanò.
- Dove va Cagliari? Occorre riprendere il dibattito!. Ma che fine hanno fatto i piani strategici (comunale e di area vasta)?
- ForumPa dal 28 al 30 maggio a Roma, Palazzo congressi dell’Eur

La SEDIA di VANNI

sedia-van-gogh-4-150x150 bis

Il Pecorino Romano esce dalla crisi

La notizia è sicuramente positiva quanto inattesa. La crisi del formaggio Pecorino Romano non sarebbe più tale. Una notizia dell’Agenzia Agi indica, infatti, una forte crescita nella produzione del Pecorino Romano in termini di fatturato, di prezzo ed esportazione. Un trend positivo che fa ben sperare anche per la produzione del 2013. In un anno il fatturato del pecorino è aumentato del 16,6%, passando dai 120 milioni del 2011 ai 140 del 2012 con una previsione di 160 milioni di euro per l’anno in corso. Particolarmente clamoroso poi è il dato concernente l’esportazione per la quale si prevede, per il 2013, un volume di 86mln di euro. In pratica il 50% in più rispetto al 2012. Si aprono nuovi mercati, aumenta il prezzo medio del formaggio del 10% e la domanda interna del prodotto è stabile. Il mercato di riferimento del Pecorino Romano non è più l’America, ma anche Brasile, Russia, Paesi asiatici. Anche la domanda europea è positiva. Compressivamente quindi l’export cresce del 15 % con 155mila quintali di formaggio pecorino romano venduti nel mondo. Un miracolo? Forse.  Molto più logico pensare a un miglioramento delle capacità imprenditoriali dei produttori e a un’attenta gestione delle politiche promozionali e commerciali.   A parere del Consorzio Pecorino Romano il Pecorino, alla cui produzione si destina oltre il 50% della produzione di latte ovino, è l’unico prodotto ovi caprino che oggi regge il mercato e tiene alto il prezzo del latte. L’incremento del prezzo del pecorino romano è certamente legato anche a un calo di produzione (173.614 quintali nella campagna 2010-2011, 171.670 quintali nell’ultima) con una contrazione dell’1,12%. Anche se meriterebbe approfondimento la notizia secondo la quale, mentre la produzione sarda ha una diminuzione pari al 3,41%, nel Lazio si registra un incremento del 64,75% (si è passati da 5.846 a 9.631 quintali). Sorge qualche dubbio sul fatto che i meriti del buon andamento commerciale del Pecorino Romano siano tutti del Consorzio regionale e non anche di altri importanti produttori non sardi che nella filiera del pecorino romano hanno introdotto tecniche di produzione, di commercializzazione e di promozione all’avanguardia. C’è ancora molto da fare quindi per stabilizzare la filiera, restano aperti problemi riguardanti la destagionalizzazione della produzione e la commercializzazione del prodotto (pezzatura, riduzione contenuto sale, presentazione sul mercato, razionalizzazione punti vendita e rete di commercializzazione). Una strada da percorrere con convinzione e determinazione è poi quella delle associazioni di produttori. Oltre a quelle storiche, si è costituita la “PAS – Pastori Associati Sardegna” di Sanluri, che ha già ottenuto il riconoscimento come organizzazione dei produttori e la “Allevatori Uniti Sardegna”, di Nuoro, in attesa del riconoscimento come organizzazione dei produttori. Entrambe le organizzazioni sono attive in tutta la Sardegna e rappresentano quasi 500 allevatori, con una produzione di circa quindici milioni di litri di latte. Tali organizzazioni rappresentano un importante elemento della filiera del pecorino, della quale costituivano finora l’elemento mancante. Possono contribuire a migliorare concretamente le condizioni di vita dei produttori con una migliore contrattazione sul prezzo del latte e l’efficienza complessiva dell’intera filiera.

La SEDIA di Vanni Tola

 

La LAMPADA di ALADIN


- Aspettando Francesco (Salvatore Cubeddu su Fondazione Sardinia blog)
- il manifesto generazionale (Federico Rampini su youtube)

Buona settimana internazionale

E’ di scena il Canada con Bomeluzo

Gli OCCHIALI di PIERO

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

J. Stuart Mill, Honore’ de Balsac, Pierino Beretta, Max Euwe …

John Stuart MillJOHN STUART MILL
Di Stuart Mill è discutibile se il meglio del suo pensiero sia dovuto a lui o piuttosto alla moglie Harriet Taylor. John Stuart Mill (20 maggio 1806 – 8 maggio 1873), utilitarista e liberale, deputato, propone il diritto di voto alle donne, il sistema proporzionale, la legalizzazione dei sindacati e delle cooperative. Decisamente più che influenzati dalla moglie sono i suoi Saggio sulla libertà (1859) e il Saggio sulla soggezione delle donne (1869). In quest’ultimo si rivendica parità dei sessi, suffragio universale e abolizione dello schiavismo. Per Mill il raggiungimento della felicità individuale coincide con il raggiungimento dell’obiettivo sociale della felicità generale, il che sembra piuttosto diverso, se non contrario al pensiero liberale precedente, che dal perseguire gli interessi individuali fa discendere automaticamente il benessere generale.

La LAMPADA di ALADIN sulle elezioni sarde ed europee

DIBATTITO sulle elezioni sarde
- Il punto di Vito Biolchini (su aladinews ripreso da vitobiolchini blog)
- Intervento di Massimo Dadea (su aladinews ripreso da SardiniaPost)
- Intervento di Lilli Pruna (su SardiniaPost, ripreso da aladinews)
- Ma non dimentichiamo l’Europa (Franco Meloni su aladinews)
- Non si perda altro tempo per l’Europa (tratto dall’editoriale di Eugenio Scalfari, La Repubblica on line, domenica 19 maggio)

Ultima giornata di Campionato di calcio serie A

…con Bomeluzo

La TAVOLOZZA di LICIA. Il tunnel di luce

I miei quadri preferiti :
Hieronymus Bosch (1450-1516) : La salita delle anime all’ Empireo (Venezia, Palazzo Ducale)…dove si ammira l’ ascesa delle anime buone, che salgono zigzagando, in uno spazio oscuro, accompagnate da angeli, verso un magnifico tunnel di luce, al termine del quale c’è qualcuno (chi ?) che le aspetta e le porterà verso la Luce Assoluta. E’ una invenzione straordinaria (manco Dante Alighieri…!) ed è la prima volta, in assoluto, a quanto mi risulta, in cui si parli del “tunnel”!

Gli OCCHIALI di PIERO

CHE SUCCEDE? E’ IL CALDO? NON CAPISCO…
Gianni Onorato arrestato? Per resistenza, minacce, lesioni? Lo conosco dai tempi del liceo, mai lo vidi resistere, minacciare, colpire, anzi… l’ho visto sempre arretrare di fronte non dico al pericolo certo, ma alla sola idea che ci si potesse far male. E mo’ sento che aggredisce nientemeno che i carabinieri… E perchè? Per le sedie del bar… ma da quando i tutori dell’ordine sono addetti al controllo delle sedie dei bar, a misurare quanto spazio possono occupare? Qualcosa non quadra in questa storia.
Una storia che avviene al Poetto di Cagliari, dove tutto sta chiudendo, dove tutto è diventato proibito. L’antico Poetto è scomparso: scomparsi i tram e i binari, scomparsi i casotti, scomparse le dune di sabbia alte da potersi nascondere, scomparso il bianco della sabbia rimasta, scomparsi i banchi e i capanni dei venditori di ricci di mare, scomparsi i baretti dove prendevi una birra o un caffè. E oggi il dramma sono quattro sedie di troppo? Colpevoli di tutto ciò che è scomparso non ce ne sono? Privati, politici, autorità statali, regionali, provinciali, comunali, tutti innocenti? Ah, no, un colpevole si è trovato: pericoloso delinquente, brutto vecchio cattivo, Gianni Onorato.
Continua con Angelo Caria, Rino Sudano, Malcom X e…

Sardegna Europa. La Sardegna per l’Europa dei popoli

Sardegna Europa viste da Bomeluzo

Archivio Aladinews: Sardegna Europa nei nostri cuori

Lettera da Orgosolo di Orgolesi

Questa lettera aperta è stata spedita ai vari quotidiani sardi, in seguito ai recenti fatti che hanno interessato Orgosolo e i suoi cittadini.

Non sappiamo se pubblicherete questa lettera, ma questo in realtà non ci preoccupa. La proporremo ad altri giornali, la diffonderemo online, sfruttando la visibilità di Facebook e dei tanti blog popolari della Sardegna e chiedendo ascolto a chiunque si ritrovi nelle nostre parole. Insomma, con un minimo di fatica raggiungeremo (e probabilmente supereremo) un numero ben più ampio dei vostri stessi lettori. Sarete consapevoli voi stessi del naturale declino della carta stampata, in un’epoca di incessante bombardamento mediatico, e sarete giunti anche voi alla conclusione che ciò che serve oggi è la qualità dell’informazione, la sua serietà, la sua onestà.

Oggi Giornata Internazionale dei Musei

Giornata Internazionale dei Musei 
18 maggio 2013 Musei (Memoria + Creatività) = Sviluppo Sociale
L’International Council of Museums ha istituito la Giornata Internazionale dei Musei (GIM) nel 1977 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo dei musei nello sviluppo della società; tradizionalmente si svolge intorno al 18 maggio, può durare un giorno, un week-end o una settimana intera. L’obiettivo è incontrarsi al la museo con l’attenzione specifica che: “I musei sono un importante mezzo di scambio culturale, di arricchimento delle culture e di sviluppo della reciproca comprensione, della cooperazione e della pace tra i popoli”. Visita il sito ufficiale dell’International Museum Day

Le iniziative a Cagliari (segue)

Gli OCCHIALI di PIERO

RICORDI NIENTE ? Domani manifesta per chiedere democrazia e lavoro la Fiom-Cgil.
Ricordi la Cgil, Guglielmo Atermine Epifani, o tutto è ormai confuso, anche il ricordo, nella nebbia delle larghe intese?

Continua  con Jose’ ‘Pepe’ Mujica, presidente dell’Uruguay e, inoltre, Francesco Ignazio Mannu, Mondomanila, Perry Como, Massimo Girotti, due grandi scacchisti…