Monthly Archives: marzo 2013
Premio Babel per giovani
I EDIZIONE PREMIO BABEL aperto ai giovani tra i 18 e i 35 anni
L’Associazione culturale Babel indice la prima edizione del PREMIO BABEL finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio sardo. Il progetto, ideato da Roberta Vanali, è autofinanziato e curato dalla stessa con Efisio Carbone e Carla Deplano.
Il PREMIO BABEL, aperto ai giovani tra i 18 e i 35 anni nati in Sardegna, ivi residenti e fuori sede, prevede l’allestimento di un’esposizione collettiva dei selezionati e degli eventuali segnalati nelle sale del Centro Comunale d’arte e cultura IL GHETTO a giugno, cui seguiranno le mostre personali dei vincitori di ogni disciplina. Il concorso, a tema libero, prevede le seguenti discipline: Pittura, Scultura, Fotografia, Installazione, Grafica Video. La giuria è composta da 16 personE tra curatori del premio, galleristi, critici, curatori e storici dell’arte di diversa provenienza territoriale.
Oggi è la prima giornata mondiale della felicità, istituita dall’Onu
Comunicato Ansa: l’Onu ci invita ad essere felici. Facciamo uno sforzo!
ROMA – Vietato essere tristi, oggi è la prima giornata mondiale della felicità. A istituirla lo scorso aprile è stata, con l’accordo dei 193 Stati membri, l’Assemblea generale dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Un cambiamento profondo di mentalità è in atto in tutto il mondo – spiega in un comunicato l’Onu – le persone riconoscono che il progresso non dovrebbe portare solo crescita economica a tutti i costi, ma anche benessere e felicità”. E il segretario generale Ban Ki-moon, in un messaggio diffuso in occasione dell’evento ha ribadito: “Felicità è aiutare gli altri, quando con le nostre azioni contribuiamo al bene comune noi stessi ci arricchiamo. E’ la solidarietà che promuove la felicità”.
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
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Nasce in Ucraina il 20 (o il 19) marzo 1809 Nicolaj Vassilievic Gogol, uno dei più grandi scittori in lingua russa. Nel firmamento mondiale della letturatura risplende la sua opera: romanzi, teatro, racconti.
Le anime morte, Taras Bulba, L’ispettore generale, Diario di un pazzo, Piccolo mondo antico. Una produzione straordinaria per qualità e quantità di un autore che visse appena 43 anni. Disse di lui Dostoievskij: siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol”.
“Portate con voi lungo la via tutti i moti generosi dell’animo, non li abbandonate lungo la via” (Le anime morte). -
IBSEN
20 marzo 1828, nasce in Norvegia Henrik Ibsen, iniziatore del teatro moderno. Sulla scena non più principi e re, ma gente comune, drammi familiari, storie di donne coscienti di sè.
Casa di bambola, Spettri, La donna del mare, Hedda Gabler, alcuni dei titoli più significativi tra le decine di testi, prodotti in 50 anni di lavoro e che vanno in scena da oltre un secolo.
“Helmer – Adoperi delle strane espressioni per parlare del nostro matrimonio.
Nora – Voglio dire che dalle mani di mio padre sono passata nelle tue. Tu hai sistemato tutto secondo il tuo gusto e io questo tuo gusto condividevo, o almeno facevo finta di condividere. (…)
Tu e papà avete molti torti con me. E’ colpa vostra se sono una buona a nulla.” (Casa di bambola,, 1879).
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
Oggi si ricorda S.Giuseppe. Grande simbolica figura.
Un uomo, falegname, che interpreta e mette in azione i messaggi dei suoi sogni. Prima sposa la fidanzata incinta di un figlio non suo, e la mette così al riparo dal disprezzo e da una pena spietata; poi, secondo sogno, emigra in terra straniera per fuggire il dominio di un tiranno, e salva così il futuro del figlio. Infine, dopo averlo cresciuto e avergli dato un mestiere, si accorge che quel figlio, a dodici anni (!) è capace di confrontarsi coi presunti sapienti del paese. E si toglie di scena, perchè il suo compito è finito.
Rappresenta l’umanità più vera: quella che parla poco e fa, che lavora, che rispetta la donna, che si sottrae all’oppressione, che cresce i figli e pensa al loro futuro, che si ritira in disparte senza onori e ricompense. Ricordiamoci di loro, sono i migliori.
LA SEDIA di VANNI TOLA
Don Chisciotte contro i mulini a vento …
Alcuni titoli di quotidiani locali di queste settimane. “ Basta impianti eolici e fotovoltaici, Cossoine dice no alla centrale termodinamica, Arborea insorge contro la Saras che intende avviare la ricerca e l’eventuale impiego del metano in quei territori. Che sta succedendo? Il Sindaco di Stintino protesta contro la nuova centrale eolica che sta sorgendo a poche centinaia di metri da Pozzo San Nicola, in prossimità di Stintino in nome della tutela del patrimonio ambientale e archeologico e denuncia il fatto che le torri eoliche stanno sorgendo a poca distanza dallo stagno di Pilo, dallo stagno Cesaraccio e dall’area denominata le Saline, zone riconosciute e classificate di protezione speciale. Il paese di Cossoine insorge all’idea che nel proprio territorio possa sorgere una centrale solare (per intenderci quelle che studia, sperimenta e diffonde nel mondo il premio Nobel per la fisica Rubbia) e promuove un referendum popolare contro “ l’ecomostro”, una sterminata distesa di pannelli solari. Arborea si prepara a contrastare il progetto della Saras tendente a realizzare una ricerca e la successiva utilizzazione del metano che pare essere presente in quell’area. Le motivazioni, nelle diverse realtà sono di solito le stesse, l’integrità violata dell’ambiente, la modifica del paesaggio, i danni al patrimonio naturalistico e perfino archeologico. Si potrebbe fare della facile ironia su alcuni di questi aspetti domandandosi, per esempio, quale danno possa arrecare a un sito archeologico millenario una pala eolica che gira lì vicino. Si potrebbe far notare che da oltre cinquanta anni, a un tiro di schioppo degli stagni e dalle spiagge dei comuni di Portotorres e Stintino, sorge e opera uno dei più grandi scempi ecologici presenti in Sardegna, il polo petrolchimico dell’Eni (con centrali elettriche a carbone, inquinamento dei suoli, dell’aria e del mare). Si potrebbe obiettare sul fatto che nessuno, in passato ha avuto nulla da ridire sugli orribili elettrodotti aerei che attraversano l’isola in tutte le direzioni.
Sincope …se sia cosa buona e giusta che un ex senatore del Partito democratico venga nominato presidente della Fondazione Banco di Sardegna
di Gianni Loy *
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* intervento pubblicato sul manifesto sardo on line
Per promuovere la partecipazione del largo pubblico ai temi della scienza e dell’innovazione tecnologica.
Sardegna Ricerche promuove la Comunicazione della Scienza
Al via il progetto che coinvolge le scuole, il pubblico adulto ed i professionisti del settore
(a cura di Alessandro Ligas, TTecnologico)
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
18 marzo 1913. Morire di lavoro.
Sardegna: donne di miniera, 100 anni fa la tragedia di Buggerru.
Miniera di Genna Arenas, Buggerru, nel sud ovest della Sardegna. Erano le sette del mattino del 18 marzo 1913, e la nebbia che arrivava dal mare sostava sotto la montagna di calamina del cantiere di Genna Arenas. Mentre il personale addetto alla cernita del minerale era intento al suo lavoro, la tramoggia che conteneva il minerale grezzo nel silos non resse il pesante carico. Una griglia cedette, mentre una ‘squadra’ composta da otto donne, tre ragazzi ed un caporale si avviava alla laveria, uccidendo quattro cernitrici: Maria Saiu, di 36 anni, Anna Pinna, di 24 anni, Laura Lussana, di 20 anni e Anna Rosa Murgia di appena anni 15. I feriti furono tre: Mariangela Zoccheddu, di 33 anni, Assunta Algisi, di 33 anni e Luigi Cadeddu, di appena 14 anni. Il caporale si salvo’.
http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-179825-sardegna_donne_di_miniera_100_anni_fa_la_tragedia_di_buggerru.aspx
GRANDE GUERRA SUL MARE
La Grande Guerra 1915-18 non produsse lutti soltanto nelle trincee, ma anche sul mare. Il 18 marzo 1918 viene silurato e affondato da un sommergibile tedesco il piroscafo Tripoli, postale in servizio tra Golfo Aranci e Civitavecchia. Dei 380 passeggeri perirono 288 persone, tra cui soldati della Brigata Sassari.
Il Governo proibì ai giornali di dare la notizia.
SALVATORE DA HORTA
18 marzo 1567. Muore a Cagliari Salvatore da Horta, frate minore. Aveva 47 anni, catalano, giunse a Cagliari nel novembre del 1565, ultimo trasferimento dei tanti cui fu obbligato per la sua fama di santo e taumaturgo che tanto imbarazzava i confratelli.
Fu perfino denunciato all’Inquisizione di Barcellona, denuncia che non ebbe conseguenze.
Proclamato santo (mica subito) il 13 aprile 1938 da Pio XI. Venerato a Cagliari, il corpo è conservato nella chiesa di S.Rosalia (nella foto).
GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS
DEPARDIEU? ENCORE? OH, MON DIEU!
Obelix ci informa che non è per le tasse che ha lasciato la Francia e ha scelto di vivere in Belgio (ma… e la Santa Russia? freddo?), no, no, è perchè la Francia, sapete, è… triste. Eh, sì.
Ma, dico, ma volete mettere l’allegria di Estampuis (?!?) con la monotonia di Parigi?
OSSIMORO POLITICO
Potremo sostenere un governo di centro-sinistra, dicono.
Ma se lo sostiene la destra non è di centro-sinistra…
per la contraddizion che nol consente (Inferno, canto XXVII).