Monthly Archives: ottobre 2012
Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna?
“La nostra sopravvivenza come sardi dipende dall’immigrazione”. Lo ha detto il prof. Pietro Ciarlo, dell’Università di Cagliari, nel suo intervento in occasione della presentazione del 22° rapporto “Dossier statistico immigrazione 2012″ promosso da Caritas-Migrantes questa mattina a Cagliari. La gigantesca mole di dati e anche opportune sintesi, sono pubblicate nel siti della medesima organizzazione e rese comprensibili, in forma divulgativa, dai numerosi servizi giornalistici disponibili sulla rete. A noi piace riprendere solo alcuni concetti forti echeggiati nella manifestazione, perchè indicano una possibile strada che compone i problemi medesimi con ragionevoli proposte di soluzione. Per dirla con una frase – negli ultimi tempi forse abusata – si tratta di “trasformare un problema in una risorsa”. Per essere concreti: si tratta di trasformare il problema immigrazione in una risorsa, sopratutto per la Sardegna. E, pertanto, a tal fine risulta indispensabile fare una politica di accoglienza degli stranieri, sopratutto di quelli extra-comunitari, al posto dell’attuale politica (o non-politica) fatta di ostacoli o addirittura di “odiosi respingimenti”. Raffaele Callia (uno degli estensori del Rapporto) ha affermato, dati alla mano, che il bilancio costi/benefici della presenza degli immigrati in Italia, riferito al 2010, si valuta abbia prodotto un saldo positivo (sul versante dei benefici) quantificato in 1,70 miliardi di euro, ma tali benefici per la parte sarda sono di non rilevante entità, considerato che la Sardegna è tra gli ultimi posti tra le regioni italiane per numero di presenza di immigrati stranieri. Se poi ci riferiamo alla questione demografica, prendiamo atto che in Sardegna la situazione è decisamente preoccupante, stante il fatto che l’apporto della componente degli stranieri non riesce a compensare il saldo negativo tra nascite/morti (il dossier esamina precisamente il periodo 1992-2011). Questa situazione tende ad aggravarsi sempre più nelle zone interne, dove si riscontrano preavvisi di vera e propria desertificazione della presenza umana. Proprio di recente il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari, ha rilasciato un’intervista a La Nuova Sardegna nella quale osservava che «tra tassi di natalità che sono i più bassi al mondo e giovani che emigrano; se non si interviene è quel che accadrà…[la desertificazione]” e che la soluzione consiste nell’accogliere entro il 2050, nell’arco di dieci anni, 15 mila coppie fertili, appunto coppie di immigrati». Afferma Pulina «… noi abbiamo lo stesso problema che c’era in Argentina e in Australia. Parlo di ripopolamento, certo. Ma gli immigrati dovranno poter contare su un progetto di vita. Per cominciare, occorrerà dare subito la cittadinanza italiana ai loro figli» e aggiunge che si dovrebbe trattare «di un progetto a lungo termine» da finanziare adeguatamente. «Ci sono fondi europei, ad esempio le risorse del programma Horizon 20.20 per le politiche di integrazione. Milioni e milioni di euro che potranno essere spesi dal 2014, ma la programmazione va fatta subito. La Sardegna ha l’occasione storica di avviare per prima un progetto di questo tipo. Potrà diventare l’isola dell’accoglienza e gestire un flusso immigratorio che può rivitalizzare una società che sta morendo, garantendo continuità, ad esempio, a lavori ormai abbandonati». Chiudiamo qui con le citazioni, rinviando i lettori all’intervista integrale del prof. Pulina, peraltro ripresa anche dai blog di Aladin. Abbiamo oggi citato i professori Ciarlo e Pulina, che ci sembra si muovano nella stessa direzione, ma molti altri sono intervenuti su questa problematica, per esempio ricordiamo al riguardo gli interventi del prof. Pasquale Mistretta e quello dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, proprio in occasione del convegno Migramed 2012, tenutosi a Cagliari nel maggio scorso, allorchè il prelato affermò che l’accoglienza degli immigrati nella nostra regione può essere considerata una vera opportunità per la crescita sociale ed economica della stessa, anche come antidoto alla crisi demografica che la contraddistingue (Aladin News 17 maggio 2012). Siamo sicuri che tanti altri abbiano espresso riflessioni e proposte di uguale segno, ma, evidentemente occorre tenere conto anche di perplessità e di contributi dissonanti, purchè non sfuggano alla necessità di operare. Infatti occorre affrontare la questione a trecentosessanta gradi, facendo crescere il dibattito in modo robusto, tale da poter costruire proposte concrete, da percorrere in tempi rapidi, così come abbiamo visto richiede il precipitare della situazione. Tutto ovviamente richiama la necessità della politica, di quella vera, che si occupa della vita delle persone e delle comunità. C’è speranza che la politica faccia la sua parte? Non possiamo che pretendere e batterci per questo! Un ultima considerazione: la concessione della cittadinanza italiana ai figli nati in Italia degli immigrati appare come provvedimento essenziale, da pretendere in via urgente da parte del Governo e del Parlamento, riprendendo al riguardo la convincente campagna politica che si è svolta ed è tuttora in corso (da segnalare la pregevole proposta di Pietro Ciarlo perchè il diritto di cittadinanza per i nati in Italia – indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori – venga inserito nella nostra Carta Costituzionale). Il convegno ha espresso voti al riguardo, auspicando che la proclamazione da parte del Parlamento europeo del 2013 come “anno europeo dei cittadini” contribuisca a questo scopo!
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La festa val bene una messa! Saturnino! Chi era costui?
Oggi 30 ottobre festeggiamo (da cagliaritani e con i cagliaritani) per merito (o colpa o comunque sia) di San Saturnino, patrono della città di Cagliari
Saturnino! Chi era costui? Ci aiuta internet (dal sito santigiorgioecaterina) Il Passio sancti Saturni è il più antico documento che narra la vicenda del santo. Venne redatto dai monaci Vittorini della Basilica di San Saturnino a Cagliari nel primo trentennio del XII secolo, sulla base di testi più antichi. Un monaco Vittorino racconta che, durante i sacrifici in onore di Giove nel Campidoglio di Carales (l’attuale Cagliari), fra i passanti c’era il giovane Saturnino che, identificato, confessò la sua fede cristiana e al rifiuto di rinnegare la sua fede, fu decapitato il 23 novembre del 304, e sepolto nella necropoli dove sarebbe sorta la Basilica a lui dedicata.
“L’innovazione è la capacità di guardare il passato prevedendo il futuro”
Intervista a Sandro Usai MaxInfo Sardegna – Info Point Wi Fi
“è necessario dedicare molta attenzione al passato proprio per capire e sognare come potrebbe essere il nostro futuro” (Sandro Usai)
Intervista a Sandro Usai MaxInfo Sardegna
di Alessandro Ligas, direttore TTecnologico News (*)
QUANDO I SARDI MORIVANO PER LA LIBERTA’
Cagliari per la Sardegna Territorio Intelligente
di Aladin
Il ministro Corrado Passera si è impegnato a rendere operative in tempi rapidissimi le proposte scaturite dal Rapporto Restat Italia!. Tale impegno si è già concretizzato in misura consistente nell’emanazione del cd decreto sviluppo, presentato alla Camere per la conversione in legge (e vedremo i passi successivi). Una proposta importante nel citato Rapporto non ha trovato accoglimento nel medesimo decreto legge in quanto si è sostenuto potesse essere realizzata attraverso provvedilmenti di natura diversa dalla legge. Si tratta della proposta di istituire nel nostro paese i “Territori Intelligenti”. In effetti si tratterebbe di riconoscere tale qualità a territori già dotati di strutture innovative (laboratori, incubatori, centri di ricerca…) e sopratutto di esperienze di imprese innovative, per far sì che le stesse siano incoraggiate e incentivate per un “salto di qualità”, come è ben spiegato nella parte del Rapporto dedicato ai territori, che abbiamo estratto dallo stesso e al quale si rimanda. Ora crediamo che il territorio dell’area vasta di Cagliari abbia le precondizioni per potersi candidare a tale riconoscimento, che, evidentemente, occorre comunque meritare organizzandosi per migliorare le attuali condizioni. Si tratta di fare in sostanza quanto si fa quando ci si candida a premi o riconoscimenti internazionali (città della cultura, città sostenibili, Expo, etc), cioè si fa una ricognizione della situazione di partenza e si stabilisce cosa fare per superare carenze e arretratezze rispetto ai parametri richiesti. Innanzitutto occorre individuare i soggetti di un’aggregazione territoriale in grado di proporsi con prospettive di successo e, tra questi, di individuare un soggetto capofila, che non potrebbe che essere massimamente rappresentativo e perciò istituzionale. Al riguardo probabilmente il soggetto ottimale potrebbe essere la città capoluogo e quindi l’Amministrazione del Comune di Cagliari. Nella nostra situazione crediamo che i soggetti che si faranno carico della proposta progettuale, da presentare in risposta all’apposito bando del Ministero dello Sviluppo (Mise), dovranno essere al massimo rappresentativi non solo del territorio di diretto riferimento (Cagliari e la sua area vasta), ma anche di tutta la Sardegna.
Sulla base dei ricordati impegni del ministro il bando dovrebbe essere “lanciato” entro il mese di novembre e successivamente seguire un preciso cronoprogramma.
Non possiamo sicuramente farci sfuggire quest’occasione, non solo per i benefici concreti, ma anche per il clima di sana competitività che potrebbe creare, coinvolgendo i diversi soggetti e sopratutto i giovani neo o aspiranti imprenditori delle start-up (*). Si tratta, se non si è capito, di lavoro, di cui abbiamo bisogno come il pane!
Ovviamente riprenderemo il tema in modo continuo e sistematico, anche affiancando con spirito collaborativo gli altri soggetti già impegnati (per fortuna non ci comincia da 0) o che s’impegneranno da oggi in poi.
Il Comune di Cagliari, la Camera di Commercio, l’Università, le Associazioni di categoria… battano un colpo!
(*) Su alcune interessanti esperienze di start up innovative nell’ambito del digitale si veda il servizio del TG3 Sardegna di giovedì 25 ottobre 2012 – “Sfide alla crisi” (dai minuti 19,41 e 23,20).
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Cagliari capitale della Sardegna Territorio Intelligente
Cagliari capitale della Sardegna Territorio Intelligente (*)
(*) Tratto dal documento RESTART ITALIA!
Salviamo i cavallini della Giara
Riceviamo e rilanciamo il seguente appello
Copiate e incollate. E se avete canali da muovere, fatelo.
Grazie