Monthly Archives: giugno 2012
SSRL: in attesa che il Consiglio di Stato partorisca il proprio parere. Speriamo bene
Auguriamoci che il Consiglio di Stato nella seduta del 7 giugno 2012 abbia espresso parere favorevole. Auguriamoci pure che rilasci detto parere in tempi rapidi e prima dei 45 giorni che teoricamente protrebbe prendersi. Nel mentre non di resta che aspettare tale esito, consultando il sito dedicato, non aspettandoci allo stato alcun particolare comportamento di cortesia ministeriale. Eppure ci avevano detto che ormai i cittadini sono sovrani e non più sudditi!
Ecco il link dove possiamo trovare i pareri consultivi del Consiglio di Stato: http://www.giustizia-amministrativa.it/webcds/ElencoPareri.asp
SSRL: il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parere il 7 giugno. A giorni lo renderà pubblico. Intanto della questione è stato investita la Commissione Europea con un intervento di Niccolò Rinaldi (IdV)
Il Consiglio di Stato fa sapere ad Alexander e noi diffondiamo:
“La richiesta di parere per lo schema di regolamento è pervenuta il 25 maggio al Consiglio di Stato. ed è stata discussa nell’adunanza del 7 giugno. Il parere è in lavorazione e sarà pubblicato nei prossimi giorni.” |
Non abbiamo ancora notizie sul contenuto del parere. Su consiglio di Federico abbiamo poco fa chiesto a un esperto delucidazioni circa il peso del parere medesino (il governo potrebbe prescinderne?). Ovviamente speriamo che il parere del Consiglio di Strato non blocchi l’adozione del decreto interministeriale, che dovrebbe essere vigente dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. A domani per ulteriori chiarimenti.
SSRL. La lotta si allarga. Ora premiamo anche sul Consiglio di Stato
Il ritardo del governo sulle srl semplificate pesa come un macigno sul futuro dei giovani
SSRL. Finalmente ci risponde il Ministero della Giustizia: tutto è al Consiglio di Stato
Ecco la mail della Segreteria del Ministro della Giustizia (11 giugno 2012 ore 3.51)*
Un nuovo governo sardo per il lavoro
di Franco Meloni
Sono molte le ragioni che giustificano la richiesta di dimissioni del presidente della giunta regionale e della sua giunta e, di conseguenza, lo scioglimento del consiglio regionale e il ricorso a nuove elezioni. Noi vogliamo evidenziarne una che riteniamo tra le più importanti: l’incapacità dell’attuale governo regionale di contrastare la disoccupazione nella nostra regione. I dati sono impietosi: la disoccupazione in Sardegna si attesta al 16,2%, mentre il dato nazionale è del 10,9%, ed è passata dal 13,5% del primo trimestre del 2011 appunto al 16,2% del primo trimestre dell’anno in corso, con un incremento di 2,7 punti percentuali. I dati sono ancor più preoccupanti se analizziamo i segmenti riferiti alla disoccupazione giovanile e al tasso di inoccupazione dei giovani che non studiano nè cercano lavoro. Si dirà che la situazione di crisi è generalizzata in tutto il paese, anzi in quasi tutti i paesi europei. Sì, ma quando leggiamo le recenti dichiarazioni di Johannes Hahn, commissario europeo per le politiche regionali, secondo cui la Sardegna rischia di perdere da 100 a 150 milioni di fondi comunitari ci incazziamo moltissimo e chiediamo che i responsabili politici di questa situazione vadano a casa, perchè siamo certi che un buon governo della regione, diverso quindi dall’attuale, non correrebbe questi rischi. E poi: non si tratta solo di spendere i soldi, ma di spenderli bene, per risolvere i problemi della nostra terra. Qual’è il criterio di giudizio sul fatto che i soldi siano spesi bene o male? Fondamentalmente quello dei posti di lavoro. Quanto lavoro si crea? Per questo dobbiamo sapere quanti posti di lavoro generano le risorse europee, combinate con quelle provenienti da altre fonti. Verifichiamo. Ci servono precisamente gli elenchi dei posti creati e da creare, di tutte le tipologie, suddivisi per settori economici, soggetti interessati e così via. E’ il lavoro- e, pertanto, il diritto al lavoro per tutti – che deve tornare al centro delle politiche pubbliche e costituire il principale metro di misura della loro efficacia.
Della società a r.l. semplificata si occuperà anche Eleonora Voltolina (La repubblica degli stagisti)
Questa mattina ho partecipato ad un dibattito pubblico sulle problematiche del lavoro (nell’ambito del Festival Leggendo Metropolitano di Cagliari) nel quale era relatrice Eleonora Voltolina. Le ho parlato della ns. questione. Lei nutre qualche perplessità sulla SSRL, presentata dal governo come miracolistica, tuttavia ne coglie gli aspetti positivi (soprattutto in fatto di risparmi di denari per i giovani). Condivide totalmente il giudizio pesantemente negativo sulle inadempienze governative in relazione alle scadenze di legge. Si è impegnata a seguire la questione con la sua pubblicazione e organizzazione (Repubblica degli stagisti). Le ho inviato via mail (direzione@repubblicadeglistagisti.it) i ns. riferimenti. Grazie Eleonora.(fm)
Uno Stato senza etica
di Franco Meloni
Non è serio e neppure morale che lo Stato non adempia ad obblighi fissati in una sua legge. Dopo aver atteso circa cinque mesi dalla notizia, data con grande enfasi e battage pubblicitario, alla faccia di una precisa disposizione che prevede l’emanazione del decreto interministeriale entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto legge, ancora non si hanno notizie. i giovani che si erano illusi di poter disporre di una tipologia di società che facesse risparmiare loro un po’ di denari sono tuttora in attesa, delusi e amareggiati. Il danno in qualche caso è notevole, se si considera che la nuova tipologia di società poteva agevolare l’utilizzazione di opportunità attraverso i fondi comunitari. Nonostante le pressioni di moltissimi giovani aspiranti imprenditori e l’interessamento di alcuni parlamentari (A. Schirru, F. Laratta hanno presentato apposite interrogazioni al governo) non si conosce tuttora precisamente dov’è ferma la bozza del decreto interministeriale. Sull’intera questione è calato un assurdo silenzio e chi sa fa dichiarazioni a dir poco reticenti, alla faccia dei principi di trasparenza che dovrebbero informare le pubbliche amministrazioni. Le stesse voci di miglioramento delle disposizioni che regolano le società semplificate suonano a questo punto come ulteriore beffa, considerato che potrebbero portare ad allungare i tempi, con grande nocumento per l’economia del paese e soprattutto per i giovani. Anche in questa circostanza ci chiediamo: ma questo andazzo può ancora continuare? Chiediamo troppo a volere uno Stato serio e trasparente? Aveva ragione Ennio Flaiano a sostenere che “si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa”.
Società semplificata a responsabilità limitata: il Palazzo batte un colpo
Ci scrive oggi il dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo ringraziamo. Sappiamo dunque che il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto il proprio dovere, ma non possiamo fidarci delle sue, pur autorevoli, rassicurazioni. L’iter barocco del provvedimento prevede infatti il coinvolgimento anche del Ministero dell’Economia e, se non abbiamo capito male, del Consiglio di Stato, fino all’emanazione del decreto interministeriale finale da parte del Ministro della Giustizia. Dunque ci sono ancora da smuovere altri soggetti.
Lettera ai Ministri della Giustizia, dello Sviluppo economico, dell’Economia
di un giovane italiano deluso dal governo
Gentili Ministri, non avendo avuta ancora nessuna risposta da nessuno, sollecito
Per sapere
Premesso che
Con il Decreto Legge del 24 gennaio 2012 , convertito in legge il 24 marzo 2012, si rende possibile la costituzione di una società semplificata, a responsabilità limitata, da parte degli under 35, a costi minimi e con particolari condizioni di vantaggio. Entro i due mesi successivi era atteso il provvedimento interministeriale col modello standard dell’atto costitutivo della ssrl. Ma a fine maggio 2012 del provvedimento non vi è ancora traccia nella Gazzetta ufficiale. L’attesa da parte degli under 35 è molto forte in tutta Italia. C’è interesse e molta voglia di mettersi in gioco, di provare a combattere la gravissima recessione in corso e la devastante disoccupazione che, nel sud in particolare, colpisce oltre il 50% dei giovani. L’attesa, ad oltre 4 mesi dal varo del Decreto Legge sopra citato, si sta trasformando in amara delusione. Infatti, da più parti i giovani tentano di mettersi in contatto, con email e telefonate, con i ministeri competenti, ma nessuno è mai stato in grado di dare risposte certe. Lasciando migliaia di giovani nel buio più totale. La gravità della questione si può riassumere con il blocco dell’attività imprenditoriale giovanile. Migliaia di giovani, nel sapere che in poco tempo ci sarebbe stata la possibilità di aprire una srl semplificata senza i costi della tradizionale srl, si erano direttamente impegnati nella ricerca di un’occasione di crescita e di sviluppo. Oggi quei giovani si sono fermati, in preda alla più completa sfiducia verso le istituzioni del Paese che avevano promesso norme importanti per il loro futuro. E intanto, nessuna nuova impresa a procedure semplificate e a costi minimi, è oggi possibile avviare in Italia, nonostante le solenni promesse del governo, trasformate in norme legislative convertite in legge dal Parlamento.
Tutto ciò premesso
Si intende sapere
- Se il governo sia a conoscenza di quanto su esposto
- Se ciò risponda a verità e quali siano le cause di tanto ritardo
- Cosa si intenda fare per superare immediatamente gli ostacoli
sulla strada della realizzazione di una società a r l semplicata a costi minimi.