EUROPA
Stiamo per cominciare!
Oggi, martedì 19 novembre, alle 17:30, presso la Fondazione di Sardegna in Via San Salvatore da Horta 2 a Cagliari, verrà presentato il romanzo di Gianni Ibba “L’ORDITO E LA TRAMA – Due esuli sardi nell’Europa di Napoleone” (AIPSA edizioni, 18 €). Interverranno lo scrittore Gianni Loy, il giornalista Franco Meloni, l’editore Annamaria Baldussi, con l’inedita irruzione della New Old Jazz Band.
La trama del romanzo è semplice: due personaggi immaginari, entrambi giovani, il medico Emilio Asproni di Bono e l’avvocato nuorese Lorenzo Sulis, di idee libertarie e per questo perseguitati dal reazionario e sanguinoso regime sabaudo, lasciano la Sardegna, partendo da Cagliari, per la Francia napoleonica, nella quale credono si realizzino gli ideali rivoluzionari. Contano di incontrare Giovanni Maria Angioy, esule a Parigi, nella convinzione che si riproponga un movimento per cacciare i Savoia e instaurare in Sardegna una Repubblica indipendente sotto la protezione della Francia.
Da qui la narrazione di una serie di avvenimenti che si dispiegano, anche nell’incontro di grandi figure storiche politiche ed artistiche dell’Ottocento europeo. Ma i protagonisti sono sempre i due giovani sardi, che singolarmente o insieme, si spostano dalla Francia all’Inghilterra, alla Russia… spingendosi fino al Canada, per ritrovarsi infine in Inghilterra. Essi vivono i drammi della guerra, della morte, della malattia, di tradimenti e di tante altre sofferenze, così come le gioie dell’amicizia e della fratellanza senza frontiere, dell’amore carnale e spirituale, dell’amore filiale, della paternità propria e altrui, del buon cibo e del buon bere, della poesia e dell’arte, della musica colta e popolare, delle speranze di avere avuto un ruolo nel costruire un mondo migliore… tutto con “eroica normalità”.
Non sveliamo oltre: vale la pena leggere questa romanzo storico dell’esordiente Gianni Ibba, che si presterebbe agevolmente a una avvincente riduzione cinematografica. Glielo auguriamo! [fm]
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Silvano Tagliagambe: “ gli abitanti della Sardegna possono disporre di tutti i mezzi per assumere una consapevolezza ancora maggiore del ruolo che possono svolgere oggi e in futuro nell’area cruciale del Mediterraneo per contribuire a orientare in senso positivo l’avvenire”.
L’articolo-dialogo che segue si riferisce all’ultimo libro di Silvano Tagliagambe, pubblicazione articolata, fascinosa e molto rigorosa e, così sembra a me, lavoro che può essere di ulteriore stimolo nel dibattito sulla Sardegna [rp].
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Tra Mediterraneo e Sardegna il rilancio del presente
di Roberto Paracchini
-Voce. Davvero i tuoi bisbisbissavoli vivevano del tutto isolati in Sardegna?
-Autore. No, ma che dici?
-Voce. Veramente non lo dico io ma lo narrano in tanti affermando che la Sardegna, essendo un’isola, non poteva che essere isolata; ed raccontano anche che voi tutti siete figli di una Sardegna arcaica.
-Autore. Allora capovolgiamo il paradigma.
-Voce. Paradigma?
-Autore. Sì, indica una visione d’insieme quando è dominante su tutti gli aspetti di interpretazione di una determinata realtà.
-Voce. Mi vuoi forse dire che è ininfluente che la Sardegna sia circondata dal mare?
-Autore. No, anzi, il contrario. Prova a metterti sul litorale e volgi lo sguardo non al tracciato terrestre ma a quello marino. Ti sembrerà di mandare lo sguardo all’infinito, tra viaggi e scoperte e non certo di essere in un luogo isolato.
-Voce. D’accordo, ma tutti i discorsi che voi sardi fate sulla mancata continuità territoriale?
-Autore. Non confondere i problemi attuali dei trasporti con quello che il Mediterraneo è stato nei secoli per la Sardegna.
-Voce. Una parte di voi sostiene, però, che la Sardegna sia stata per decenni molto arretrata anche perché più isolata per le difficoltà dei collegamenti.
-Autore. Non esattamente. Innanzi tutto tieni presente che i dibattiti sulla storia della Sardegna sono molto ampi…
-Voce. Quindi?
-Autore. Quindi nel leggere i fatti storici dobbiamo decifrare, colmare i vuoti, cercare di mettere assieme i frammenti, analizzare e studiare con l’aiuto dell’archeologia e anche, come vedremo, della mitologia e della genetica. E questo non è affatto facile e ci vogliono ricerche e tempo, non conclusioni affrettate.
-Voce. In un libro che mi è capitato di sfogliare ho letto che nei primi decenni del Novecento il linguista Max Leopold Wagner, autore anche del primo dizionario di lingua sarda, prese come paradigma di tutta l’isola la Sardegna più arcaica e la sua lingua, il nuorese; e anche lo storico Marc Bloch sottolineò l’isolamento e l’arcaicità della Sardegna…
-Autore. Vedo che sei molto curiosa ma, scusa, tu chi sei?
Oggi 18 settembre 2024 mercoledì
MISSILI A LUNGA GITTATA NO GRAZIE. IN UCRAINA BISOGNA FERMARE LA GIOSTRA DELL’ESCALATION
17 Settembre 2024
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.
Qualcosa non funziona nell’orientamento ufficiale degli Usa: non consentire all’Ucraina di usare i missili che hanno fornito a lunga gittata in territorio russo, ma consentire ad altri paesi della Nato di autorizzarlo, a partire dal Regno Unito. Questo sarebbe l’esito dell’incontro tra Biden e Starmer.
Viene sottaciuto che la conoscenza di quanto accade in Russia, […]
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Oggi giovedì 12 settembre 2024
Un altro Borrell No. L’Europa ritrovi il suo ruolo per la pace
12 Settembre 2024
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.
L’alto rappresentante per la politica estera europea Borrell (titolo altisonante ma senza un ruolo corrispondente) non si farà rimpiangere quando tra qualche settimana lascerà il suo mandato. Ha insistito anche a Cernobbio per spingere l’Italia a dare il consenso all’Ucraina per colpire il territorio russo con le armi fornite dalla Nato e dai […]
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Rassegna stampa su ambiente, paesaggio e energie rinnovabili
Oggi sabato 31 agosto 2024 ultimo giorno del mese di agosto – Per la Chiesa Sant’Aristide*
C’è chi fa propaganda e cerca lo scontro interno. La giunta deve tenere la barra dritta.
31 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Ieri si è svolta la preannunciata manifestazione davanti al Consiglio regionale. Duemila partecipanti venuti da ogni parte dell’isola e molti slogan contro Alessandra Todde, alcuni per la proposta di legge popolare c.d. Pratobello 24, L’Unione, accanto alla cronaca della manifestazione, dà risalto all’adesione di FI, che chiede l’immediato passaggio in aula della proposta di legge […]
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Bene la mobilitazione, ma occorre percorrere la via giusta
30 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democrazioggi
C’è un grande fermento in Sardegna contro l’invasione energetica. Sono da appoggiare tutte le iniziative volte a salvare ambiente e paesaggio. C’è diffusa consapevolezza che è in atto un assalto che ricorda vecchi e più recenti attacchi alla nostra isola. Bene dunque il vasto movimento che si sviluppa un pò dappertutto. Bisogna però non solo manifestare l’istintiva rabbia contro l’ennesimo tentativo di colonizzazione della Sardegna a fini di profitto. Occorre capire la fase attuale della vicenda e individuare correttamente che fare.
DIBATTITO Energie rinnovabili: Bachisio Bandinu propone un incontro di tutti i protagonisti della Vertenza Sardegna
Riceviamo e volentieri pubblichiamo e diffondiamo. Auspichiamo che all’appello di Bachisio Bandinu rispondano tutti i protagonisti di quella che è diventata una Vertenza del popolo sardo nei confronti del governo nazionale. Parliamo della presidente Alessandra Todde, della sua giunta, di tutto il Consiglio regionale, dei comitati contro l’assalto sconsiderato all’ambiente e al paesaggio sardo, con il loro coordinamento, dei parlamentari sardi, dei parlamentari europei rappresentanti della cicoscrizione Sicilia-Sardegna, delle parti sociali sarde (Sindacati dei lavoratori in primis), dell’associazionismo e di tutte le organizzazioni democratiche che sono schierate per la salvaguardia della Sardegna in questa vicenda così decisiva per il futuro della nostra Isola. Anticipiamo in questa sede l’adesione all’iniziativa di Bandinu del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), segnalataci dal presidente Mario Girau.
Proposta di un incontro-dibattito
di Bachisio Bandinu
Forse per la prima volta, nella storia della Sardegna, si sta
formando una presa di coscienza a forte diffusione popolare
contro quella che può essere definita la più grave servitù che la
nostra Terra si appresta a subire. Da qualche anno a questa parte
si assiste infatti a una crescente mobilitazione popolare contro la
speculazione sulle fonti rinnovabili, che minaccia l’identità
ambientale e l’auspicabile prospettiva di un autonomo modello di
sviluppo economico e sociale che generi salute e benessere diffusi.
In questo quadro positivo di coscienza, intenti e proposte (tutte
utili e valide) si stanno insinuando e si stanno diffondendo motivi
di conflittualità e di lacerazione tra gruppi, tra comitati, tra
associazioni. È un fenomeno estremamente pericoloso, e
purtroppo è anche un retaggio storico, che divide, crea sospetti,
lancia accuse, inventa complotti. Produce le tifoserie. L’energia
positiva si scarica a massa, si disperde e si consuma in
contrapposizioni laceranti.
Occorre sanare il conflitto. In questa prospettiva può essere utile
un incontro di tutte le componenti, per fortuna numerose e
appassionate, per svelenire le polemiche, ma soprattutto
ricomporre l’unità di intenti verso l’obiettivo comune.
Si tratta di consolidare, rinforzare e arricchire attraverso un
momento di dibattito che valuti tutte le risposte, le proposte, gli
interventi, gli obiettivi, che ci permettano di contrapporre allo
Stato le ragioni, i diritti e le necessità vitali del Popolo sardo.
Ciascun gruppo, ciascuna associazione, ciascun comitato, ciascuna
singola persona, mette sul tavolo tutte le carte da giocare, per
impostare un piano di difesa e di attacco delle ragioni più valide a
profitto del Popolo sardo. Così si definisce il quadro di saperi
giuridici, politici, sociali, culturali che si rifanno ad articoli della Costituzione italiana e dello Statuto sardo, alla legge urbanistica, all’estensione del Piano paesaggistico, e altro.
Fondamentale il ruolo dell’Anci che rappresenta più ampiamente
le comunità locali. Del tutto necessaria la presenza della Giunta
regionale, per chiarire le decisioni prese e da prendere, ma
soprattutto per intendere, in senso più decisamente politico, la
volontà del Popolo sardo.
Nessuna primogenitura e nessun atteggiamento da verità in tasca:
questa è una battaglia che si può vincere soltanto uniti, con un
complesso di strumenti e un inedito esercizio dell’intelligenza
collettiva. Pertanto l’incontro-dibattito che si propone, proprio
perché è in gioco il futuro della Sardegna, acquista il valore e il
significato di una embrionale Assemblea Costituente: un incontro
di conoscenze e di passione per fare comunità e scrivere il nostro
futuro, come poche volte nella Storia abbiamo fatto.
La battaglia giuridica e politica con Roma non è affatto facile, anzi
incontrerà difficoltà enormi, perché nel contenzioso tra Stato e
Regione, la Consulta dà quasi sempre ragione allo Stato.
Un motivo in più per essere uniti.
Se c’è un consenso diffuso, l’incontro-dibattito si può mettere in atto, se si ritiene superfluo e inutile, valga almeno il proposito di
conciliazione: disarmati tra di noi, armati contro il comune nemico.
Grazie
Bachisio Bandinu
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Biografia di Bachisio Bandinu
Nel 1967 consegue la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Cagliari con una tesi dal titolo “Antonio Fogazzaro e il modernismo”. Nel 1971 si diploma in Giornalismo con un elaborato dal titolo “Montale giornalista” presso la Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nello stesso istituto, nel 1973 si diploma in Radio e Televisione. Nel 1972 si iscrive all’Ordine dei giornalisti della Lombardia, nel 1987 all’Ordine dei giornalisti della Sardegna.
Esponente non accademico della Scuola antropologica di Cagliari,[1] allievo di Ernesto de Martino e di Alberto Mario Cirese al pari dei suoi coetanei Giulio Angioni e Placido Cherchi, è studioso di cultura tradizionale della Sardegna interna in trasformazione repentina negli ultimi decenni, e si occupa in particolare di questioni d’identità culturale e politica. Fra il 1965 e il 1987 insegna Lettere presso l’istituto tecnico industriale di Varese[2]. Poi, fino al 1997, è docente dell’istituto tecnico “Pertini” di Cagliari. Dal 1973 al 1985 collabora con il Corriere della Sera[3].
Nel 1976 ha scritto, con Gaspare Barbiellini Amidei il saggio Il re è un feticcio, nel quale analizza il rapporto tra il mondo tradizionale della pastorizia e la civiltà dei consumi in Sardegna. Nel 1980 ha pubblicato Costa Smeralda, contributo all’analisi del rapporto tradizione/innovazione. Nel 1993 ha vinto il Premio Funtana Elighes e nel 1999 è stato nominato direttore de L’Unione Sarda[4], ruolo ricoperto fino al 2001.
È presidente della “Fondazione Sardinia” e da anni risiede a Olbia.
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Bene la mobilitazione, ma occorre percorrere la via giusta
di Andrea Pubusa su Democrazioggi
C’è un grande fermento in Sardegna contro l’invasione energetica. Sono da appoggiare tutte le iniziative volte a salvare ambiente e paesaggio. C’è diffusa consapevolezza che è in atto un assalto che ricorda vecchi e più recenti attacchi alla nostra isola. Bene dunque il vasto movimento che si sviluppa un pò dappertutto. Bisogna però non solo manifestare l’istintiva rabbia contro l’ennesimo tentativo di colonizzazione della Sardegna a fini di profitto. Occorre capire la fase attuale della vicenda e individuare correttamente che fare. Sotto questo profilo alcune posizioni, pur decise, appaiono controproducenti. Ora siamo nel tempo in cui la Regione deve indicare formalmente al governo quali sono le aree idonee e quelle non idonee alle installazioni. La Regione ha coinvolto i Comuni, che meglio di ogni altro conoscono i territori. Anche questi si devono pronunciare con atti formali. E qui c’è il primo problema. Non si può dire che tutte le aree sono inidonee. I provvedimenti vanno motivati sulla base di una istruttoria completa. Non farlo significa rendere la manifestazione di volontà inutile, anzi dannosa, perché il governo può esercitare i propri poteri sostitutivi e fare come meglio crede. Quindi i sindaci devono mettersi subito all’opera, lasciando da parte gli slogan estremisti del tipo: “non ci sono aree idonee, son tutte inidonee”. C’è un’occasione per partecipare ad una decisione importante. Bisogna coglierla con responsabilità.
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C’è chi fa propaganda e cerca lo scontro interno. La giunta deve tenere la barra dritta
Ieri si è svolta la preannunciata manifestazione davanti al Consiglio regionale. Duemila partecipanti venuti da ogni parte dell’isola e molti slogan contro la presidente Alessandra Todde, alcuni per la proposta di legge popolare c.d. Pratobello 24. L’Unione, accanto alla cronaca della manifestazione, dà risalto all’adesione di FI, che chiede l’immediato passaggio in aula della proposta di legge popolare, saltando la commissione. Una posizione chiaramente propagandistica per molte ragioni. Anzitutto, perché si tratta di un testo che, non essendo nato in Consiglio, a maggior ragione richiede un esame tecnico e politico nell’organismo consiliare competente composto da tutte le forze rappresentate. In secondo luogo, si sa che l’Assemblea sarà impegnata ad esaminare il testo in cui verrano individuate le aree idonee e non idonee, un percorso imposto dalla legge con tempi strettissimi, diverso da quello d’iniziativa popolare e quindi non sovrapponibile. Fra l’altro l’iter per la definizione del testo della giunta vede il coinvolgimento dei sindaci e delle associazioni degli enti locali e dunque è molto laborioso e complesso, le decisioni non possono essere generiche, ma devono fondarsi su una istruttoria completa e su una adeguata motivazione. Non c’è spazio dunque per slogan o affermazioni generiche. Si capisce che qualcuno vuole andare allo scontro con finalità esulanti dalla questione energetica. La giunta deve sentire tutti, raccogliere il grido diffuso dei sardi, ma deve tenere la barra dritta.
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Contributo al DIBATTITO su Tutela dell’Ambiente e del Paesaggio e Partecipazione popolare
INTERVISTA A UMBERTO ALLEGRETTI
Intervista al Prof. Umberto Allegretti realizzata nell’ambito del seminario “Partecipazione e comunicazione nelle nuove forme del piano urbanistico” tenutosi a Cagliari il 1 e 2 aprile 2008 organizzato dal progetto ITACA
Su Youtube [Produzione AserviceStudio srl]: https://www.youtube.com/watch?v=k0Rxl-ekGGU
Rinnovabili. Lo Stato delle cose
:
https://www.change.org/p/si-all-energia-rinnovabile-no-alla-speculazione-energetica?recruiter=52679190&recruited_by_id=fb3745a0-af82-0130-04ab-00221964dac8&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_medium=copylink .
————IL DOCUMENTO————
https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2024/08/16/sardegna-speculazione-energetica-come-possiamo-salvare-il-territorio-e-attuare-una-corretta-transizione-energetica/
In queste settimane è sempre più acceso il dibattito sulla difficile situazione per il territorio della Sardegna, assediato da una sempre più arrogante speculazione energetica.
La realtà della speculazione energetica, con particolare riferimento alla Sardegna.
La realtà della speculazione energetica è di banale quanto spaventosa evidenza. Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.
Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalisti a sostenerlo.
Transizione energetica: ecco come la pensa la CGIL Sarda. Molto da condividere, qualcosa da ridiscutere. Studiare, dibattere, partecipare, decidere…
DOCUMENTO CGIL SARDEGNA – LA GIUSTA TRANSIZIONE ENERGETICA E AMBIENTALE COME PROSPETTIVA DI RILANCIO DEL SISTEMA ECONOMICO, PRODUTTIVO E SOCIALE DELLA SARDEGNA
La Sardegna è oggi fortemente penalizzata sul fronte della transizione energetica e le ragioni della difficile situazione in cui si trova, situazione che alimenta i dubbi e le proteste dei cittadini e toglie il sonno ai lavoratori, hanno radici lontane e responsabilità precise. Chi ha avuto importanti incarichi di governo regionale e nazionale è artefice di ciò che sta avvenendo. Certo, individuare le colpe o indugiare sulle opportunità perdute non basta, ma è utile conoscere il quadro per trovare soluzioni, uscire dall’impasse. Questo è l’obiettivo del sindacato, che si misura con la realtà per trovare, con concretezza, una via d’uscita.
Autonomia differenziata: avanti con la raccolta delle firme… obbiettivo 1 milione e più!
Perché è fondamentale il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata
2 Agosto 2024
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.
Il referendum per abrogare la legge Calderoli […]
Il MEIC: unità dei sardi con la guida del Consiglio e della Giunta regionali
SI’ alle Energie rinnovabili. NO alla devastazione del territorio della Sardegna. Si vince solo uniti e partecipi, con alla testa le nostre Istituzioni autonomiste.
Documento del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale
Diocesi di Cagliari, Oristano e Nuoro
La lotta contro la devastante speculazione energetica, che ormai interessa tutti i territori sardi, può diventare – per la Regione Autonoma della Sardegna – l’occasione per costruire e avviare con lo Stato un nuovo rapporto paritario fondato sul rispetto dello Statuto di Autonomia della Sardegna e delle norme di attuazione.