Economia & Lavoro

Ricerca Cnel-Ministero del Lavoro: “Il ruolo degli immigrati nel mercato del lavoro italiano”

Cnel: Il ruolo degli immigrati nel mercato del lavoro italiano
La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: è incomprensibile e inaccettabile non ritenere ‘cittadino italiano’ chi nasce nel nostro Paese.

Interventi su Aladin correlati

 

 

Piano Sulcis. Una task force per l’emergenza formazione

The magnificent seven loc film

di Franco Meloni

Qualche decennio fa, nella mia esperienza di formatore di adulti in ambito organizzativo (pubblico), in diversi corsi ero solito utilizzare i film per meglio perseguire gli obbiettivi formativi. In modo particolare con riferimento alla tematica tipica degli apprendimenti cosiddetti “trasversali” quale la “costruzione del gruppo” (o come  si dice in inglese “team building”) tra le pellicole che più utilizzai cito  “The Commitments” di Alan Parker e il mitico “I magnifici sette” , diretto da da John Sturges e interpretato, tra gli altri, da Yul BrynnerSteve McQueen e Charles Bronson. Racconto di tali esperienze, devo dire con piacevole ricordo e perfino nostalgia di quei tempi, perchè mi sono venute in mente dopo aver letto il cd “Piano Sulcis” firmato dai ministri e dai rappresentanti della Regione e degli Enti locali martedì a Serbariu. Nel proseguo spiegherò la connessione, riferendomi solo al film “I magnifici sette”, per non complicare i riferimenti (e per scelta affettiva). Tornando al Piano, mi  soffermo solo sulla parte riguardante le “politiche attive del lavoro” e specificamente sulle iniziative preconizzate riguardanti “progetti di formazione, riqualificazione professionale e avviamento al lavoro” indicate nel documento come priorità (giustamente, dico io) stante la particolare importanza del “rapporto tra formazione e lavoro al fine di realizzare un collegamento diretto tra due momenti centrali nella crescita professionale dei lavoratori per i quali si rende necessaria la riqualificazione”. Il Piano si preoccupa anche della “governance”  della formazione, definita come  ”gestione di complessi sistemi di formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro” per la quale si richiedono “competenze adeguate, rigore gestionale e reale potere decisionale”. Il Piano per tale finalità prevede l’istituzione, a carattere sperimentale, di una “cabina di regia”  da affidare a “persona con caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore individuata e selezionata di comune accordo tra Governo nazionale e Regione Sardegna sulla base di severi criteri selettivi”. Aggiunge il documento con logica di risparmio sui costi che per i propri compiti la stessa cabina, “si avvarrà di strutture e personale già operativi nell’ambito territoriale in esame”. Il Piano tratta anche di aspetti di dettaglio a cui evidentemente attribuisce notevole importanza, forse non fidandosi dell’autonomia dei decisori successivi. Al riguardo si sostiene che una delle competenze maggiori della cabina “dovrà sicuramente essere la capacità di confrontarsi in modo permanente con le strutture che guideranno il processo di sviluppo del Sulcis”. La “cabina di regia” per la occupazione viene definita “un luogo strettamente correlato con la governance richiamata”. Infine si dice che la “cabina di regia” sarà istituita con apposito decreto del MISE e del MLPS da emanarsi entro  giorni dalla firma del protocollo. Ecco, osservo come al di là del riconoscimento della necessità del coinvolgimento delle realtà locali, si prevede l’individuazione di una sorta di commissario, in grado di guidare l’intero processo dell’attività formativa, così come descritta nel documento medesimo. Bene, questa scelta, apparentemente, strana in quanto non si fa carico della funzione formazione, perlomeno per il suo coordinamento, alle agenzie formative esistenti(*). denota una profonda sfiducia sulle capacità delle stesse agenzie a svolgere adeguatamente il ruolo richiesto. Considerato quanto finora è stato fatto, o meglio non è stato fatto, in materia di formazione, tale scelta appare corretta, almeno nelle intenzioni. Si vedrà poi come verrà concretizzata. Si vedrà cioè se la scelta di un coordinatore dell’attività formativa, nella qualità e nelle dimensioni richieste, ricada su persona competente (“caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore”) e si consenta che intorno a questa persona si costituisca un team altrettanto adeguato.

E’ a questo punto che riprendo il film “I magnifici sette” suggerendo che nella scelta del coordinatore e del suo staff si seguano modalità analoghe a quelle che portano nel film alla costituzione del gruppo del magnifici sette. Insomma per affrontare seriamente la situazione con prospettive di successo occorre,  a parer mio, una task force dedicata, guidata da un leader all’altezza, proprio come nel bellissimo film, che non è tempo sprecato vedere o rivedere (disponibile anche su you tube). Non ci dilunghiamo ulteriormente appunto perchè  ne consigliamo la visione, in primo luogo a quanti nei Ministeri e nella Regione dovranno prendere le decisioni sulla costituzione della “cabina di regia”. Siamo certi che ne trarrrebbero sicuro giovamento e utile orientamento.
(*) Con riferimento ad Agenzie formative esterne è circolata la notizia del possibile coinvolgimento di INVITALIA

Oggi Sciopero generale europeo

14  novembre sciopero generale europeo

Approfondimenti

Sulcis Iglesiente: ecco il piano

Piano

Sciopero generale “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità” in occasione della giornata di mobilitazione europea del 14 novembre

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Quattro ore di sciopero generale “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità” in occasione della giornata di mobilitazione europea del 14 novembre sono state decise dalla Segreteria nazionale della CGIL. “Per cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalle legge di stabilità”

Sulcis Iglesiente: incontro con i ministri. Una punta ‘e billettu

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Signori ministri, guardatevi questo documentario (Miniere di Cultura):  

 

Come abbiamo appreso,  martedì 13 i ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca insieme al sottosegretario Claudio De Vincenti arriveranno a Cagliari e  si recheranno direttamente nel Sulcis (senza passare per la sede della Regione, ma questo è bene, se hanno poco tempo). Si tratta quindi di una visita interamente dedicata al Sulcis Iglesiente, con la promessa di tornare in Sardegna a dicembre in altri territori in crisi e specificatamente nel Sassarese. Spicca l’assenza nella delegazione del ministro all’ambiente Corrado Clini, sopratutto in relazione alle auspicate incentivazioni alle politiche ambientali anche come alternativa alle obsolete scelte su settori decotti. La delegazione governativa  in mattinata farà la prima tappa a Carbonia, nella miniera di Serbariu, dove sono previsti gli incontri istituzionali con i rappresentanti della Regione e degli Enti locali. Sarà poi la volta dei sindacati e dei rappresentanti delle aziende in crisi (prime tra tutte Alcoa ed Eurallumina). Nel pomeriggio è prevista la firma di un protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’area sulcitana, quindi la conferenza stampa finale, a cui seguirebbe un mini tour nel territorio.

Al fine di corroborare la documentazione da consegnare ai ministri, soprattutto in relazione alla stesura di un piano alternativo di sviluppo eco-compatibile del territorio del Sulcis Iglesiente (e oltre) ci permettiamo segnalare il documentario “Miniere di Cultura”, che al riguardo contiene alcune proposte, che in verità si stavano già percorrendo e che incredibilmente sono state irresponsabilmente abbandonate o comunque rallentate. Ci riferiamo in particolare alla chiusura dei corsi universitari fortemente innovativi di Monteponi e a tutta la vicenda del parco geominerario.

Torneremo presto su queste questioni, rimarcando come spesso non manchino le idee e le risorse quanto la volontà di fare le cose. Ma l’attuale situazione e i comportamenti che l’hanno determinata non sono ulteriormente sostenibili!

Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna: la pazienza non è più una virtù. Basta con le promesse e le dilazioni!

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CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI DEL PARCO
GEOMINERARIO STORICO AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
La Segreteria

Iglesias, 5 novembre 2012
(15mo anniversario del riconoscimento dell’UNESCO)

COMUNICATO ALLA STAMPA E AI CITTADINI

Grande partecipazione di delegati e cittadini all’Assemblea Generale della Consulta delle Associazioni tenutasi sabato 3 novembre 2012 nel Villaggio minerario di Arenas.

Presentato “GREEN ITALY 2012 ” di Unioncamere e Symbola

 

 

 

IL 23,6% DELLE IMPRESE PUNTA SULLA GREEN ECONOMY PER USCIRE DALLA CRISI

Il 38,2% DELLE ASSUNZIONI E’ VERDE

PRESENTATO A ROMA IL RAPPORTO “GREEN ITALY 2012 ” DI UNIONCAMERE E SYMBOLA

REALACCI: “PER USCIRE DALLA CRISI L’ITALIA DEVE FARE L’ITALIA”

Studiare i documenti dell’Unione Europea per poter cogliere al meglio le (allo stato insufficienti) opportunità di sostegno all’occupazione

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Intanto Aladin propone un convegno.
Sulla “Strategia europea per l’occupazione” è importante approfondire e discutere in relazione all’utilizzo dei fondi strutturali (in modo particolare FSE, FESR, FEASR, FEAMP) sia della programmazione in corso di attuazione (2006-2013) sia della programmazione 2014-2020, in corso di definizione da parte degli organismi comunitari e tuttora in certa parte modificabile. A tal fine Aladin propone un convegno da tenersi entro il mese di dicembre, prima delle festività natalizie e di passaggio d’anno. Occorre partire da una valutazione degli interventi effettuati e in corso anche per progettare quelli prossimi. Intanto è opportuno leggersi una serie di documenti, tra i quali indichiamo subito la “Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni” del 18 aprile 2012. Studiare, studiare, studiare…
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Che si fa per il lavoro?

Riprendiamo da La Repubblica del 3 novembre un intervento di Luciano Gallino sulla questione del lavoro. Il lavoro è la prima priorità  rispetto alle esigenze della popolazione soprattutto dei giovani. Non lo è sicuramente per il nostro governo tutto preoccupato di tagliare costi con la mannaia mentre l’economia del paese continua a viaggiare in fase di depressione. E’ stato detto che la disoccupazione di massa è un vero crimine contro l’umanità. Che fare allora, nell’immediato e nel prossimo futuro (nei tempi lunghi saremo tutti morti diceva Keynes)? Nel dibattito politico sono presenti importanti analisi e proposte convincenti, come quelle sintetizzate nell’intervento di Luciano Gallino, ma possiamo anche fare riferimento al documento in progress della Cgil per un “piano del lavoro” e perfino ai documenti dell’Unione Europea (in gran parte solo intendimenti senza seguito).  Mentre il dibattito deve approfondirsi, utilizzando tutte le capacità di scienza  e le esperienze storiche (al riguardo forse è opportuno che anche l’Università esca dal letargo e dia il suo doveroso contributo!) occorre agire. Con la filosofia della “pratica dell’obiettivo” si devono ricercare e appunto praticare politiche che diano immediate risposte ai milioni di disoccupati in Sardegna, in Italia e  in Europa. Dunque bisogna mettere insieme tutte le possibili energie per evitare il peggio, sapendo che le vie d’uscita ci sono, eccome! Ma che sicuramente vanno trovate in massima parte altrove rispetto alle proposte e alle azioni messe in campo  dall’attuale classe dirigente del nostro paese.

“Cagliari Territorio Intelligente”

Ca Territ Intell verticale


Per portarci avanti nel lavoro per la candidatura di Cagliari e la sua area vasta Territorio Intelligente

 

Riflessioni sul convegno Caritas-Migrantes di presentazione del dossier immigrazione 2012. Cosa fare in (e per la) Sardegna?

di Franco Meloni

“La nostra sopravvivenza come sardi dipende dall’immigrazione”. Lo ha detto il prof. Pietro Ciarlo, dell’Università di Cagliari, nel suo intervento in occasione della presentazione del 22° rapporto “Dossier statistico immigrazione 2012″ promosso da Caritas-Migrantes questa mattina a Cagliari. La gigantesca mole di dati e anche opportune sintesi, sono pubblicate nel siti della medesima organizzazione e rese comprensibili, in forma divulgativa, dai numerosi servizi giornalistici disponibili sulla rete. A noi piace riprendere solo alcuni concetti forti echeggiati nella manifestazione, perchè indicano una possibile strada che compone i problemi medesimi con ragionevoli proposte di soluzione. Per dirla con una frase – negli ultimi tempi forse abusata – si tratta di “trasformare un problema in una risorsa”. Per essere concreti: si tratta di trasformare il problema immigrazione in una risorsa, sopratutto per la Sardegna. E, pertanto, a tal fine risulta indispensabile fare una politica di accoglienza degli stranieri, sopratutto di quelli extra-comunitari, al posto dell’attuale politica (o non-politica) fatta di ostacoli o addirittura di “odiosi respingimenti”. Raffaele Callia (uno degli estensori del Rapporto) ha affermato, dati alla mano, che il bilancio costi/benefici della presenza degli immigrati in Italia, riferito al 2010, si valuta abbia prodotto un saldo positivo (sul versante dei benefici) quantificato in 1,70 miliardi di euro, ma tali benefici per la parte sarda sono di non rilevante entità, considerato che la Sardegna è tra gli ultimi posti tra le regioni italiane per numero di presenza di immigrati stranieri. Se poi ci riferiamo alla questione demografica, prendiamo atto che in Sardegna la situazione è decisamente preoccupante, stante il fatto che l’apporto della componente degli stranieri non riesce a compensare il saldo negativo tra nascite/morti (il dossier esamina precisamente il periodo 1992-2011). Questa situazione tende ad aggravarsi sempre più nelle zone interne, dove si riscontrano preavvisi di vera e propria desertificazione della presenza umana. Proprio di recente il prof. Giuseppe Pulina, dell’Università di Sassari, ha rilasciato un’intervista a La Nuova Sardegna nella quale osservava che «tra tassi di natalità che sono i più bassi al mondo e giovani che emigrano; se non si interviene è quel che accadrà…[la desertificazione]” e che la soluzione consiste nell’accogliere entro il 2050, nell’arco di dieci anni, 15 mila coppie fertili, appunto coppie di immigrati». Afferma Pulina «… noi abbiamo lo stesso problema che c’era in Argentina e in Australia. Parlo di ripopolamento, certo. Ma gli immigrati dovranno poter contare su un progetto di vita. Per cominciare, occorrerà dare subito la cittadinanza italiana ai loro figli» e aggiunge che si dovrebbe trattare «di un progetto a lungo termine» da finanziare adeguatamente. «Ci sono fondi europei, ad esempio le risorse del programma Horizon 20.20 per le politiche di integrazione. Milioni e milioni di euro che potranno essere spesi dal 2014, ma la programmazione va fatta subito. La Sardegna ha l’occasione storica di avviare per prima un progetto di questo tipo. Potrà diventare l’isola dell’accoglienza e gestire un flusso immigratorio che può rivitalizzare una società che sta morendo, garantendo continuità, ad esempio, a lavori ormai abbandonati». Chiudiamo qui con le citazioni, rinviando i lettori all’intervista integrale del prof. Pulina, peraltro ripresa anche dai blog di Aladin. Abbiamo oggi citato i professori Ciarlo e Pulina, che ci sembra si muovano nella stessa direzione, ma molti altri sono intervenuti su questa problematica, per esempio ricordiamo al riguardo gli interventi del prof. Pasquale Mistretta e quello dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, proprio in occasione del convegno Migramed 2012, tenutosi a Cagliari nel maggio scorso, allorchè il prelato affermò che l’accoglienza degli immigrati nella nostra regione può essere considerata una vera opportunità per la crescita sociale ed economica della stessa, anche come antidoto alla crisi demografica che la contraddistingue (Aladin News 17 maggio 2012). Siamo sicuri che tanti altri abbiano espresso riflessioni e proposte di uguale segno, ma, evidentemente occorre tenere conto anche di perplessità e di contributi dissonanti, purchè non sfuggano alla necessità di operare. Infatti occorre affrontare la questione a trecentosessanta gradi, facendo crescere il dibattito in modo robusto, tale da poter costruire proposte concrete, da percorrere in tempi rapidi, così come abbiamo visto richiede il precipitare della situazione. Tutto ovviamente richiama la necessità della politica, di quella vera, che si occupa della vita delle persone e delle comunità. C’è speranza che la politica faccia la sua parte? Non possiamo che pretendere e batterci per questo! Un ultima considerazione: la concessione della cittadinanza italiana ai figli nati in Italia degli immigrati appare come provvedimento essenziale, da pretendere in via urgente da parte del Governo e del Parlamento, riprendendo al riguardo la convincente campagna politica che si è svolta ed è tuttora in corso (da segnalare la pregevole proposta di Pietro Ciarlo perchè il diritto di cittadinanza per i nati in Italia – indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori – venga inserito nella nostra Carta Costituzionale). Il convegno ha espresso voti al riguardo, auspicando che la proclamazione da parte del Parlamento europeo del 2013 come “anno europeo dei cittadini” contribuisca a questo scopo!
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MMT (Modern Money Theory): abbiamo bisogno degli eretici!

MMT: vale la pena discuterne, eccome!
Approfondimenti
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Le parole sono pietre? Non per i politici. Gli esempi delle politiche per la famiglia e per le imprese

di Aladin
Lo sanno quanti hanno a carico una famiglia e faticano ad arrivare (o proprio non ci arrivano) a fine mese con i soldi del bilancio familiare: quante parole al vento che nascondono autentiche bugie e prese in giro si dicono sulla famiglia, senza poi fare nulla di concreto per aiutarla. Soprattutto le dicono i nostri governanti, ma anche altre Istituzioni, compresa la Chiesa, che dichiarano come prioritaria la tutela della famiglia. E analogo discorso si può fare per l’impresa, riferendoci ovviamente alla piccola e spesso micro impresa. Quanti discorsi pomposi, promesse di tutela e dichiarazioni di quanto di mirabolante si fa. Invece la realtà è ben diversa. Si fa nulla o ben poco. Lo sanno gli imprenditori che non riescono a chiudere neppure in pareggio i bilanci delle loro aziende e che invece rischiano di chiuderle o le chiudono davvero (le aziende).

RAS. Fondi europei per aiutare i giovani imprenditori: non si può continuare così…

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di Aladin

La Regione, attraverso l’assessorato al lavoro e alla formazione professionale, ha recentemente emanato un bando (scadenza 23 ottobre) per aiutare i giovani nella realizzazione di idee imprenditoriali, anche utilizzando interessanti esperienze di altri paesi europei e oltre. Si tratta di creare appositi centri per l”’affidamento dei servizi di programmazione, creazione reti, comunicazione, sensibilizzazione, pubblicazione Avviso, supporto informativo, gestione e selezione candidature, attivazione Reti per incontro domanda/offerta, organizzazione e gestione work experiences, valutazione e diffusione dei risultati e tutte le azioni necessarie alla realizzazione di un apposito Programma, denominato “MAISTRU TORRA”, cofinanziato con i fondi europei FES 2007-2013″ (vedi i dettagli nel capitolato pubblicato sul sito della Ras).