Economia & Lavoro
Cagliari e la sua area vasta candidatura credibile come Territorio Intelligente
Diritto&Rovescio
Giovani e tirocini: una guerra di nuova povertà
di Gianni Loy *
L’ assalto alla diligenza costituisce una delle rappresentazioni del nostro immaginario collettivo. Ma non è archeologia sociale. Sono, semplicemente, cambiate le modalità. Non è stato, forse, un assalto alla diligenza quell’improvviso picco di operazioni telematiche organizzate o confuse, finalizzate alla conquista di uno o più tirocinanti, unica merce, scarsa ma an-cora disponibile nel mercato, per svolgere una vera e propria attività lavorativa subordinata, ancorché, spesso, sotto le mentite spoglie di una attività para-formativa? Hackers o semplice ingorgo informatico? Forse la seconda ipotesi è quella più giusta. Ma sia chiaro, prima dell’informatica, in casi analoghi, i pretendenti bivaccavano davanti agli uffici dell’assessorato, per giorni, con provviste e sacchi a pelo, per riuscire a presentarsi per primi allo sportello. E’ cambiata solo la tecnica. Rimane la sostanza del vecchio adagio: chi tardi arriva male alloggia! Solo che per poter arrivare primi, sia quando si facevano le file che da quando ci sia affida alla nuova divinità informatica, occorrono risorse, forza, e magari furbizia, a tacer d’altro, che fa si che nella selezione siano sempre i più deboli, e non i meno meritevoli a soccombere.
La Camera di Commercio istituisce un fondo seed capital per sostenere l’innovazione nelle imprese
Nella Relazione Previsionale Programmatica relativa al 2013 della Camera di commercio di Cagliari si prevede l’istituzione di un fondo seed capital.
Ecco il testo integrale contenuto nel documento pubblicato sul sito internet della stessa Camera.
Istituzione fondo seed capital
Con tale azione la Camera intende sostenere le imprese ad alto contentuto innovativo e promuovere lo sviluppo economico del territorio. In particolare si intende sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese innovative, promuovere l’avvio di progetti innovativi nelle imprese esistenti e incoraggiare la realizzazione di infrastutture di servizi a favore delle imprese innovative.
FINALITA’: Promozione sviluppo economico del territorio, sostenere le imprese ad alto contenuto innovativo, con l’avvio di progetti innovativi
BENEFICI: creazione e sostegno di imprese innovative STAKEHOLDERS: PMI innovative nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Cagliari
RISORSE DESTINATE: 100.000 €
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La Camera di Commercio investe su “Cagliari Territorio Intelligente”
Nella Relazione previsionale e programmatica per il 2013 (RPP 2013) approvata dalla Giunta camerale il 12 dicembre e dal Consiglio camerale il 17 dicembre 2012, la Camera di Commercio di Cagliari ha programmato una serie di interventi per favorire l’innovazione nelle imprese esistenti e in quelle che dovranno nascere, anche adeguatamente promosse dalla “mano pubblica”. Torneremo sui singoli programmi; per ora ci limitiamo a segnalare quello che più esplicitamente si rifà all’iniziativa “Cagliari Territorio Intelligente”, promossa con convinzione da Aladinews. Al riguardo riportiamo testuale il punto tratto dal documento RPP 2013 pubblicato nel sito della stessa Camera di Commercio.
Cagliari “territorio intelligente”
Il tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico è divenuto ancora più rilevante nell’attuale contesto di crisi. Non si tratta solo di affrontare la crescente pressione competitiva e la frammentazione del sistema imprenditoriale locale ma di implementare azioni efficaci per promuovere l’innovazione nelle sue diverse forme (di prodotto, di processo, organizzativo) e secondo modalità che possano avviare un processo di crescita stabile e sostenibile. Il decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, in attesa di conversione,[convertito con legge 17 dicembre 2012 ed entrato in vigore il 19 dicembre 2012 ] può certamente guidare questa svolta e le Camere sono interessate da vicino da questa riforma: sia nella loro funzione certificativa (dovranno infatti istituire una sezione speciale del registro delle imprese), ma, soprattutto, anche per quanto concerne la funzione promozionale.
Il Ministero dello Sviluppo Economico metterà a disposizione ingenti risorse per quei territori che avranno la capacità di organizzarsi e di promuovere sinergicamente una rete di servizi efficiente e innovativa.
Attraverso un apposito bando, le risorse saranno destinate ai territori che si distingueranno per questi aspetti. Per raggiungere l’eccellenza organizzativa necessaria per la competitività del sistema locale, occorre il contributo delle Istituzioni, degli Enti pubblici, dell’Università, delle Associazioni di categoria. La Camera, ovviamente, è chiamata a essere parte propositiva e dinamica in questo progetto che potrebbe essere di grande beneficio per lo sviluppo economico e per il sistema imprenditoriale locale.
FINALITA’: rendere il territorio locale competitivo e attrattivo per gli investimenti.
BENEFICI: creazione di un centro di innovazione e di trasferimento tecnologico al servizio delle esigenze del territorio, insediamento di imprese, abbattimento dei costi dei servizi, disponibilità di maggiori risorse.
STAKEHOLDERS: Istituzioni, Enti pubblici e privati, Università, Associazioni di categoria, soggetti erogatori di servizi pubblici.
RISORSE DESTINATE: 100.000 €
Ripartire dalla cultura
Cinque priorità e dieci obiettivi per guardare al futuro
(8 gennaio 2013)
I promotori e i firmatari del presente appello chiedono a chi si candida a governare l’Italia impegni programmatici per il rilancio della cultura intesa come promozione della produzione creativa e della fruizione culturale, tutela e valorizzazione del patrimonio, sostegno all’istruzione, all’educazione permanente, alla ricerca scientifica, centralità della conoscenza, valorizzazione delle capacità e delle competenze.
Non c’è solo campagna elettorale: chiediamo un impegno delle Istituzioni della Sardegna per l’organizzazione delle “reti territoriali per l’apprendimento permanente”
Conferenza Unificata Stato Regione Enti Locali (seduta del 20 dicembre 2012)
Intesa riguardante le politiche per l’apprendimento permanente e gli indirizzi per l’individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali, ai sensi dell’articolo 4, comma 51 e 55, della legge 28 giugno 2012, n. 92. ( Per il testo integrale dell’intesa consulta il blog di aladinpensiero)
(…)
B) Organizzazione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente
B.1 Le parti, ciascuna nel proprio ambito di competenza, si impegnano a promuovere e sostenere la realizzazione di reti territoriali che comprendano l’insieme dei servizi pubblici e privati di istruzione, formazione e lavoro attivi sul proprio territorio, di cui al comma 33 dell’art. 4 della legge n. 92/2012, nonché dei poli tecnico professionali di cui all’intesa del 25 settembre 2012 sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell’economia e delle finanze riguardante l’adozione di linee guida per realizzare misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale a norma all’art. 52 del decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5 convertito con modificazioni nella legge 4 aprile 2012 n. 35, ivi compresi i servizi individuati ai sensi del comma 58 dell’art. 4 del legge n. 92/2012.
B.2 Alla realizzazione ed allo sviluppo delle reti territoriali dei servizi concorrono anche:
a) le università nella loro autonomia, attraverso l’inclusione dell’apprendimento permanente nelle proprie strategie istituzionali, l’offerta formativa flessibile e di qualità, che comprende anche la formazione a distanza, per una popolazione studentesca diversificata;
b) idonei servizi di orientamento e consulenza, partenariati nazionali, europei e internazionali a sostegno della mobilità delle persone e dello sviluppo sociale ed economico;
c) le imprese, attraverso rappresentanze datoriali e sindacali;
d) le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura nell’erogazione dei servizi destinati a promuovere la crescita del sistema imprenditoriale e del territorio che comprendono la formazione, l’apprendimento e la valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita dalle persone;
e) l’osservatorio sulla migrazione interna nell’ambito del territorio nazionale istituito con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 11 dicembre 2009, le strutture territoriali degli enti pubblici di ricerca;
Lifelong learning e reti territoriali formazione-lavoro
Conferenza Unificata Stato Regione Enti Locali (seduta del 20 dicembre 2012)
Intesa riguardante le politiche per l’apprendimento permanente e gli indirizzi per l’individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali, ai sensi dell’articolo 4, comma 51 e 55, della legge 28 giugno 2012, n. 92.
Agenda Sardegna. Apriamo i cassetti dei ricercatori universitari
Nei laboratori delle Università della Sardegna opera una nutrita schiera di ricercatori che si dedicano a tempo pieno allo studio di fenomeni complessi nei vari ambiti delle scienze chimiche, fisiche, biomediche, ingegneristiche e veterinario-agrarie con, tra essi, non poche eccellenze riconosciute e apprezzate dalla comunità scientifica internazionale. I risultati della ricerca di base condotta da questi validi scienziati raramente esce dai loro laboratori, se non sotto forma di pubblicazioni scientifiche.
Manca quindi un ente che, anche se in modo figurato, “metta le mani nei cassetti dei ricercatori” in modo da verificare quali prodotti della ricerca di base, teorica o applicata, possono essere suscettibili di trasferimento tecnologico verso il comparto industriale della Sardegna.
Sprechi e esigenze sociali: nessuno si senta escluso, a cominciare dai professori (accademici)!
In questi tempi si parla molto della necessità di combattere gli sprechi di denaro pubblico. Se ne parla (e poco si fa) soprattutto con riguardo agli sprechi nella pubblica amministrazione con particolare attenzione agli esagerati costi della politica, alle inefficienze organizzative e alla scarsa produttività del personale pubblico, e così via. Giusto! In questa sede vogliamo aggiungere un altro spreco, certamente meno eclatante, ma tuttavia di rilevanti dimensioni soprattutto in termini di mancata e quindi cattiva utilizzazione di importanti risorse pubbliche. Ci riferiamo allo spreco generato dal mancato utilizzo delle ricerche scientifiche per le esigenze del territorio. Quantunque il nostro paese finanzi la ricerca scientifica in misura minore rispetto ai paesi europei ed extraeuropei più evoluti, osserviamo come gli esiti della stessa ricerca non ricadano, se non in minima parte, sul territorio, certamente in misura quantitativamente e qualitativamente non commisurata alle risorse dedicate (ci riferiamo, a ragion veduta, specificamente alla Sardegna). Da cosa dipende questo fatto? Da meccanismi organizzativi (il sistema inadeguato)? Dalla perdurante (e colpevole) incapacità delle università di investire negli uffici liaison office per favorire il trasferimento della ricerca sul territorio? Dalla poca sensibilità dei ricercatori rispetto all’impiego dei risultati dei loro studi? Dalla mancanza dell’applicazione di efficaci metodi di valutazione a 360 gradi? Dal disinteresse dell’opinione pubblica? Dall’incapacità dei politici di ottenere la “resa del conto” da parte dei ricercatori, avendo spesso nei loro confronti una sorta di “rispetto reverenziale”? E così via. Non abbiamo una risposta univoca a questi interrrogativi, anche per il fatto che la situazione attuale è la risultante di diverse cause interconnesse. Per dipanare la matassa occorre analizzare la situazione, possibilmente anche con il contributo degli stessi ricercatori, a cui è richiesta “onestà intellettuale” nell’esercizio di autoanalisi e spirito critico (autocritico) e almeno un uguale impegno col quale alcuni di loro rivolgono spietate critiche al sistema politico e istituzionale. Per raggiungere lo scopo a noi sembra utile partire dalla comunicazione, facendo riferimento agli obblighi imposti al riguardo in materia di trasferimento e diffusione dei risultati della ricerca scientifica dalla Commissione Europea per il progetti del “VII programma quadro”. L’Unione Europea formula precise indicazioni come risulta dal documento che citiamo: “La comunicazione e la diffusione dei risultati sono obblighi contrattuali per i partecipanti al programma quadro di ricerca dell’UE. Lo scopo è di stimolare l’innovazione e promuovere la partecipazione alla conoscenza, la consapevolezza di un pubblico più grande, la trasparenza, il dibattito e la formazione. La comunicazione è un elemento chiave di una società basata sulla conoscenza. Perchè la società sia messa in grado di valutare e di accettare il contributo della scienza deve essere informata su di essa. Nel settimo programma quadro la Commissione propone, per la prima volta, che i partecipanti ai progetti, per tutta la durata degli stessi, coinvolgano il pubblico circa gli obiettivi, i mezzi e i risultati dei progetti” (tratto dal documento della Commissione Europea del 19 gennaio 2009). Sono indicazioni che, a nostro avviso, devono essere seguite scrupolosamente non solo per quanto riguarda i progetti finanziati dall’Unione Europea, ma per tutti i progetti da chiunque finanziati (Stato, Regioni, Enti Locali, privati, etc.). Nella circostanza non possiamo non fare riferimento ai progetti finanziati dalla Regione Sardegna con la legge regionale n. 7 del 2007, specificamente a quelli recenti (vedasi la documentazione pubblicata sul sito web della Regione Sarda). Cominciamo proprio da questi progetti, seguendo queste sintetiche proposte: 1) “tradurre” i titoli dei progetti e la sintesi dei contenuti dal linguaggio degli “addetti ai lavori” a quello del comune cittadino, a questo scopo compilando apposite schede, da pubblicare in un apposito sito web dedicato; 2) dare conto delle attività effettuate “in corso d’opera” e degli esiti delle ricerche con apposite iniziative, per le quali si può fare utile riferimento al manuale pubblicato dalla stessa Commissione Europea.
Ecco è una proposta che crediamo trovi fondamento nelle indicazioni europee nonchè nella stessa legge regionale sulla ricerca. Alla Regione spetta far rispettare tali indicazioni a cui i ricercatori dovrebbero di buon grado attenersi. Altrimenti, in caso contrario, sarebbe lecito e auspicabile che intervenissero i carabinieri!
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Per connessione: https://www.aladinpensiero.it/?p=1799
Elezioni & Dintorni. Agenda Sardegna: il dibattito è aperto
Ecco alcuni materiali per il dibattito:
- Dal blog di Vito Biolchini
- Da Il Sole 24 ore del 2 gennaio 2013 (Mariano Maugeri)
Start up innovative: le Camere di commercio si attivano per applicare la nuova normativa
Pubblicato il 22 Dicembre 2012 da Aladinews nella categoria Start up innovative. 0 Comments
START UP INNOVATIVE (art.25 e seguenti della Legge 221/2012)
È disponibile La Guida nazionale contenente informazioni generali e istruzioni sugli adempimenti amministrativi necessari per l’iscrizione delle società start up innovative al registro delle imprese.
La Guida intende fornire le prime istruzioni necessarie per la compilazione della domanda di iscrizione al registro delle imprese delle start up innovative, che verranno in seguito integrate con indicazioni più dettagliate.
Se non ora quando? Chiediamo un impegno straordinario delle Istituzioni, delle Associazioni di categoria e di tutti per l’innovazione, la creazione d’impresa, il lavoro
Cominciamo dalla Camera di Commercio e dal Comune di Cagliari, copiando le ottime iniziative delle analoghe Istituzioni della città di Milano. Diamoci una scadenza: va bene entro il primo maggio?
Gli impegni che chiediamo alla Camera di Commercio e al Comune di Cagliari (specificamente al Presidente Giancarlo Deidda e al Sindaco Massimo Zedda) per Cagliari Territorio Intelligente
Copiando dai colleghi milanesi: ecco una serie di iniziative che (mutatis mutandis) potrebbero colmare i gap esistenti e rafforzare la competitività del sistema di innovazione locale:
- attuazione rapida delle regole introdotte dalla Legge Passera (il registro startup e incubatori) da parte di Camera di Commercio
- attivazione di agevolazioni specifiche per le startup e semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione
- patrocinio e sponsorizzazione delle società di Investimento presso gli investitori istituzionali, promozione dell’asset class del venture
- creazione di un Fondo di Fondi dedicato o di un fondo di coinvestimento in startup di non meno di 100m di euro, in grado di investire 20 milioni di euro l’anno per 5 anni di periodo di investimento
- voucher per le startup, contributi in co-finanziamento a fondo perduto per attivare servizi professionali e di società accreditate
- crowdfunding. Censimento delle startup, presentazione agli investitori, ottimizzazione degli incubatori certificati e attività di co-marketing con le piattaforme di crowdfunding che saranno autorizzate
- un calendario di azioni volte a collegare industriali, imprenditori e startup
- implementare programmi di formazione che rendano facile ed efficace il tema dell’imprenditorialità
- almeno 2 eventi l’anno di risonanza internazionale
- infrastrutture (spazi fisici) per nuovi incubatori/coworking da dare in gestione ad attori riconosciuti
Considerato che la legge che favorisce l’innovazione e specificatamente le start up innovative è stata approvata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che sta crescendo in tutta Italia il dibattito per capirla, applicarla ed eventualmente implementarla e svilupparla, che sembra si stia sviluppando una volontà di intervento attivo delle istituzioni, che speriamo si concretizzi quanto prima in azioni. E’ arrivato il momento per ognuno di noi di cercare di fare la propria parte affinchè questi obiettivi possano essere rapidamente raggiunti.
Il decreto Sviluppo 2.0 è legge
(13 dicembre ore 13) ROMA - Via libera definitivo della Camera al decreto legge con le ulteriori misure per la crescita del paese. Il provvedimento, su cui ieri è stata votata la fiducia, è stato approvato con voti 261 favorevoli, 55 contrari e 131 astenuti.
Leggi precedenti sul sito, anche sul blog Aladinews
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Il 2013 proclamato dall’Unione Europea “Anno europeo dei cittadini”
(Dipartimento Politiche Europee) Il 2013 è stato ufficialmente proclamato “Anno europeo dei cittadini” con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, su proposta dalla Commissione, pubblicata il 23 novembre 2012 nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.
A vent’anni dal Trattato di Maastricht e dall’introduzione della cittadinanza europea, l’anno europeo sarà l’occasione per presentare le politiche e i programmi esistenti e spiegare ai cittadini come beneficiare direttamente dei diritti dell’Unione. Sarà inoltre lanciato un ampio dibattito pubblico sull’Unione Europea del futuro e sulle riforme necessarie per migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei.
L’Anno europeo dei cittadini sarà ufficialmente inaugurato il 10 gennaio 2013 a Dublino con un dibattito pubblico, in concomitanza con l’inizio della presidenza irlandese del Consiglio.
Nel proseguo: Obiettivi dell’Anno europeo