Economia & Lavoro
Lunedì 28 aprile 2014
Palazzo dei Congressi, sala D, ore 16-20, ingresso piazzale Coni
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La pagina fb dell’evento
Oggi inaugurazione della Fiera Internazionale della Sardegna
Si riflette sull’oggi e sul domani. Dal comunicato degli organizzatori riprendiamo questo periodo e attendiamo fiduciosi: “L’inaugurazione sarà anche un’occasione per fare una riflessione sull’economia sarda, sulle politiche regionali e della città e sviluppare nuove sinergie tra le istituzioni per superare la crisi (…)” .
Nell’occasione riproponiamo un breve intervento su Aladinews del 20 marzo 2014
Fiera Internazionale della Sardegna: come uscire dalla crisi?
Verba volant, scripta manent. Consigli, non richiesti, al Sindaco di Cagliari per la giornata inaugurale della Fiera
(Da L’Unione Sarda on line di mercoledì 23 aprile 2014). Fiera: domani a Cagliari l’inaugurazione con Pigliaru, Deidda e Dardanello
Cerimonia alle 16.30 a Cagliari: saranno premiate le ditte che da più anni espongono alla rassegna. Venerdì apertura al pubblico
E’ prevista per domani, giovedì 24 aprile, alle 16.30 l’inaugurazione della 66esima edizione della Fiera campionaria internazionale della Sardegna al palazzo dei congressi di Cagliari. Il giorno seguente, venerdì 25, ci sarà l’apertura al pubblico.
Al taglio del nastro ci saranno i presidenti della Fiera Ignazio Schirru e della Camera di commercio del capoluogo nonché di Unioncamere Sardegna, Giancarlo Deidda. Interverranno anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e il presidente di Unioncamere nazionale, Ferruccio Dardanello.
L’apertura dell’edizione 2014 sarà l’occasione per un’analisi sull’economia sarda, sulle politiche regionali e della città e per pensare a nuove sinergie tra istituzioni e imprese per oltrepassare la crisi del comparto produttivo anche nell’Isola. Alla fine della cerimonia è prevista anche la premiazione delle ditte storiche che da più tempo espongono in fiera e delle aziende più longeve iscritte alla Camera di Cagliari. (red2)
Ripubblichiamo un articolo del direttore scritto il 21 aprile 2012, che mantiene intatta la sua validità
Verba volant, scripta manent. Consigli, non richiesti, al Sindaco
di Franco Meloni
Il nostro Sindaco è un buon politico (dice lui di essere stato allevato a pane e politica) e sa anche improvvisare un discorso, riempirlo di contenuti interessanti e non banali e lo sa ben comunicare, anche con la forza della sua freschezza giovanile. Lo ha fatto benissimo oggi all’inaugurazione della Fiera Internazionale Campionaria della Sardegna (cito la dizione ufficiale, rimarcando che i due aggettivi, internazionale e campionaria, dovrebbero essere ridefiniti e riempiti di significati all’altezza dei tempi, ma questo è un altro discorso). Tuttavia di altro avremmo avuto e abbiamo bisogno. Sì, il Sindaco è bravo, sa parlare a braccio, ma noi oggi avremmo voluto sentire da lui un discorso più ampio, con il rischio di un po’ di noia, ma più meditato, meglio se scritto e distribuito a tutti, così che avrebbe lui scelto di saltarne alcune parti per non tediare la platea. Insomma voglio dire che oggi avremmo voluto che il Sindaco esprimesse linee politico-programmatiche di carattere prevalentemente - segue -
Seminario sul crowdfunding del 28 aprile 2014. Approfondimenti sulla pagina fb https://www.facebook.com/events/1460561747513598/

Lunedì 28 aprile 2014 Seminario sul crowdfunding per le Imprese e le Associazioni – Palazzo dei Congressi Sala D piano terra (accesso dal piazzale CONI). La pagina fb dell’evento
PROGRAMMA PROVVISORIO - segue -
Cose pasqualine… di Cultura!. Buona Pasqua!
- lettura pasqualina
- ricetta torta pasqualina
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POETESSE SCONOSCIUTE
NOTTI BIANCHE
Onde la porta rimane socchiusa
la luce rinchiusa nel minuto loco
ove il sonno è sparito.
Loco riempito di lacrime nere
come il mare macchiato
da anime impure.
Innocua e spogliata
sono lasciata,
colui cui sorrido
veste la dama vicino,
il cuore mesto
preso da uncino.
Felicità per gli austeri
senza aver patito mai alcun dolore
ove le mie giornate pian piano
perdon colore.
(Jenny A. Cara)
Eppur si muove! Le politiche per la giovane impresa… molto da migliorare!
Segnaliamo un interessante articolo di Enrico Lobina, consigliere comunale di Cagliari, sulle iniziative del Comune di Cagliari (come di altre Amministrazioni) per la creazione di nuova impresa (su Il fatto quotidiano, ripreso dal sito e dalla pagina fb di Enrico, nonchè da Aladinews). Non ci illudiamo che le nuove imprese costituiscano una decisiva risposta alla disoccupazione, specie giovanile, se non in una certa misura. Che non conosciamo, proprio perchè mancano le misurazione e valutazioni del fenomeno. Mancano o sono fortemente carenti perfino le misurazioni e valutazioni delle azioni positive fatte dalle Amministrazioni (regionale e locali) sostenute da importanti finanziamenti europei (si tratta di finanziamenti soprattutto del Fondo Sociale Europeo e del FESR, che prevedono cofinanziamenti statali e regionali). Le (poche) valutazioni comunque effettuate e la raccolta delle opinioni di quanti hanno fatto esperienza di creazione di nuova impresa sostenuta da finanzianti pubblici, sebbene frammentarie, mettono in rilievo le criticità e suggeriscono attività di correzione per quanto si deve fare in tempi successivi. Al riguardo, come detto, si fa ben poco e non si riesce allo stato a innescare virtuosi processi di miglioramento. Allora ci auguriamo e auspichiamo un’inversione di rotta, anche dando credito alle dichiarazioni fatte in argomento dal presidente Pigliaru e da suoi competenti assessori. Vogliamo però sottolineare come gli interventi di sostegno all’impresa vedano in campo numerosi soggetti pubblici, tutti tra loro allo stato scollegati, spesso incapaci di dare efficace attuazione alle misure previste dai citati programmi. Ci riferiamo sia alla Regione, sia alle altre Amministrazioni: Comuni, Camere di Commercio, Università… Tutti soggetti che fanno finta di collaborare e che invece nella realtà operano “a compartimenti stagni”. Non possiamo più permettercelo. Noi di Aladin ne parliamo da quando esistiamo. Come prova riportiamo un intervento del 3 febbraio 2013, che dava saggi consigli al Comune di Cagliari e alle altre Amministrazioni, in gran parte finora del tutto ignorati e che crediamo tuttora validi e da proporre. Dunque: monitoriamo, facciamo proposte e pungoliamo. Sono le sole attività che, allo stato, possiamo fare, come facciamo e faremo (f.m. Aladinews).
Sulle dichiarazioni programmatiche di Francesco Pigliaru. Le parole sono importanti, anche quelle che mancano
Le parole sono importanti, anche quelle che mancano. E che aspettiamo.
di Vanni Tola
Non è facile commentare con una sintesi le dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru che, naturalmente, analizzano un’articolata serie di problemi. E non lo faremo. Certo le dichiarazioni programmatiche, come le letterine a Gesù Bambino della nostra infanzia, non vanno al di la di una infinita serie di buoni proponimenti, tutti da verificare nella realtà quotidiana. Non è questo il caso. A dire il vero le dichiarazioni del Presidente evidenziano una ricerca concreta di cambiamento della politica regionale, un forte desiderio di semplificare le procedure legislative, di riformare profondamente l’apparato burocratico della regione, una certa determinazione nel voler liberare la nostra regione dalla crisi e dai ritardi nello sviluppo che stanno alla base dei principali problemi della comunità isolana. Ciò detto, si avverte pure una indeterminatezza generale, una non ben definita ipotesi complessiva, l’assenza di una scelta strategica principale per lo sviluppo dell’isola, che appare come elemento di continuità con le precedenti fallimentari Amministrazioni regionali. Si e portati a pensare che la nuova Giunta non finisca poi con l’operare rincorrendo i problemi e le questioni aperte piuttosto che con l’obiettivo di realizzare un progetto organico di trasformazione e sviluppo che ci piace definire “nuovo piano di rinascita”. Alcuni esempi per rendere maggiormente comprensibile il ragionamento. Si parla nelle dichiarazioni del Presidente di crisi delle produzioni industriali e dell’occupazione ma non emerge un’ipotesi ben definita di sviluppo industriale alternativa alle precedenti. La Sardegna crede ancora nell’industria o si considera il comparto industriale tradizionale una sorta di comparto “da liquidare” per concentrare risorse ed energie principalmente su agropastorale e industria turistica? Scommetterà la Regione sulla possibilità di costituire a Porto Torres un grande polo europeo per i prodotti di base della chimica verde e la realizzazione di un apparato industriale indotto, riconvertendo ciò che rimane dell’industria petrolchimica o si ritiene, come molti sardi pensano, che la possibilità di attivare nell’isola una moderna industria chimica e biochimica debba essere considerata definitivamente conclusa? L’idea che la Sardegna possa svilupparsi esclusivamente valorizzando l’agro-industria e l’industria turistica con una forte protezione dell’integrità ambientale e paesaggistica è molto più diffusa di quanto si pensi e non è certamente priva di un qualche fondamento. Resta però aperta la questione se la Sardegna debba o no disporre anche di un apparato industriale e tecnologico innovativo (ricerche su nuovi materiali, nanotecnologie, bioingegneria, genetica, attività aerospaziali) come in tante altre realtà. Un ulteriore aspetto che appare poco evidenziato nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru riguarda poi l’insieme di problemi, fra loro strettamente interconnessi, quali salute, inquinamento ambientale, aree di grave emergenza sanitaria, bonifiche di suoli, acque e aria. Porto Torres è uno dei siti ambientali d’interesse nazionale per un elevatissimo livello d’inquinamento che ha fatto rilevare dati molto preoccupanti (qualcuno dice perfino superiori a quelli di Taranto), un incremento di patologie tumorali e respiratorie da vera emergenza sanitaria. A Ottana un esponente di un Comitato di cittadini ha denunciato l’avvenuto decesso per tumore di oltre quaranta operai che hanno lavorato nel medesimo impianto industriale. Per non parlare poi delle aree con servitù militari e di tutte le altre realtà interessate da situazioni di gravissima emergenza sanitaria e ambientale. Ci saremmo aspettati dal Presidente l’annuncio un piano straordinario, prioritario e urgente, insomma, qualcosa di più di generici riferimenti alla difesa del diritto alla salute e all’integrità ambientale. E infine, per quanto riguarda i piani di settore dei principali comparti produttivi isolani, Pigliaru si limita a rimandare al programma generale della coalizione per esaminare nel merito i proponimenti della Giunta. Certamente lo faremo con attenzione e interesse ma resta forte la sensazione, lo ribadiamo ancora una volta in chiusura, che non si abbia la capacità, la volontà, la lungimiranza di lavorare intorno ad un’unica e ben definita ipotesi strategica di sviluppo alla quale rapportare e finalizzare le diverse azioni e gli interventi della nuova Giunta.
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Daniele da Volterra, detto il braghettone, Arameo.
[NdD] Il dipinto di Volterra non c’entra… o forse sì
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Le parole sono importanti. Anche quelle che mancano. E che aspettiamo.
I due deficit politici del presidente
di Franco Meloni
Per Francesco Pigliaru le parole sono importanti. Ricordo una mattina di alcuni anni fa quando chiuse rapidamente una riunione all’Università (di cui era pro rettore alla Ricerca scientifica) perchè, ci disse, doveva terminare di scrivere, immagino rivedere attentamente, un articolo per La Nuova Sardegna del giorno dopo. Dunque occorreva essere precisi e dedicarvi tutto il tempo necessario. E’ sicuramente con lo stesso scrupolo che ha redatto il documento delle sue dichiarazioni programmatiche da presidente della regione, sicuramente soppesando ogni singola parola scritta. Pertanto prendiamo sul serio ogni parola e analizzeremo con attenzione e commenteremo il contenuto del documento, come già abbiamo cominciato a fare con l’editoriale di Vanni. Il documento, anche tenendo conto dell’analisi di Vanni, è totalmente condivisibile e anch’io lo sottoscrivo: per quanto dice, ma ci riserviamo di esprimere valutazioni e giudizi successi per quanto è allo stato troppo generico e indeterminato e di capire e dare le nostre valutazioni e giudizi su quanto ancora non detto e che è necessario dire quanto prima. Anche su questo versante Vanni è stato precisamente esigente! Voglio ora esprimere un mio parere di carattere generale: le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru hanno due “deficit politici”, di fondamentale importanza, che attengono uno alla sardità e l’altro all’europeismo. Tratto queste due questioni in maniera intrecciata, come è giusto che sia. Non è pensabile che il programma del presidente (e della sua coalizione), così come è attualmente formulato, prescinda da una esplicita visione del posizionamento istituzionale della Sardegna, oggi e in prospettiva, in Italia e in Europa. Al riguardo è vero che Pigliaru non poteva sollevare la bandiera dell’indipendentismo o del sovranismo che lo vuole praticare anticipatamente (gli indipendentisti e i sovranisti sono pur sempre una minoranza, seppure importante, della coalizione di centro sinistra), ma la visione che sottende il documento appare francamente riduttiva, niente altro di diverso da un “autonomismo sbiadito”, che non ci porta molto lontano. Pigliaru si guarda bene dal pronunciare parolacce quali indipendentismo e sovranismo e neppure federalismo, utilizza in un passaggio il termine “sovranità” nell’accezione di auto-responsabilità (cito testualmente: “…il principale esercizio di sovranità cui vogliamo dedicare tutta le nostre capacità ed energie, è un’essenziale assunzione di responsabilità verso cui orientiamo la nostra azione di governo”). Non basta certo! Specie nell’attuale momento storico, che ha necessità di una Sardegna rinnovata, anche nelle sue istituzioni, consapevole delle proprie risorse e potenzialità, capace quindi di un suo protagonismo, indispensabile per sopravvivere nel quadro degli attuali rapporti di forza tra entità territoriali (nel confine statuale e in quello europeo). E’ solo in questo quadro, che, come detto, richiede anche una nuova struttura istituzionale della regione, che credo possa iscriversi, citando Vanni: un auspicabile progetto organico di trasformazione e sviluppo che ci piace definire “nuovo piano di rinascita”. Per fare tutto questo non si può prescindere da una politica sulla lingua sarda, sull’identità sarda, sull’università della Sardegna… in definitiva su chi siamo noi sardi e chi vogliamo o vorremo/vorremmo essere. E, allora: è possibile che Pigliaru non parli della nuova costituente statutaria, a cui siamo tenuti anche in virtù degli esiti referendari sardi? E’ possibile che parli dell’Europa sostanzialmente come vincolo per la nostra economia, come purtroppo è, ma che non necessariamente deve continuare ad essere, o, ancora, come bancomat per prelevare tutte le risorse finanziarie possibili? Importante ma terribilmente riduttivo. E’ possibile che parli d’Europa senza fare cenno all’incredibiie situazione di discriminazione politica dei sardi, impossibilitati, per ottusa e incostituzionale legge italiana (modificabile domani se solo ci fosse la volontà politica dei grandi partiti italiani) ad avere propri rappresentanti nel parlamento europeo? Si chieda Pigliaru se, per fare un esempio, le stesse nostre difficoltà di utilizzare pienamente e con efficacia i fondi europei siano solo problemi organizzativi e di preparazione del personale tecnico, amministrativo e anche politico. Come pur è vero, ma non sono spiegazioni sufficienti a dare conto della situazione. Credo infatti che questo come tanti altri problemi non possano essere disgiunti da uno, più pesante di tutti: l’incapacità della Regione di esercitare un ruolo politico nel quadro europeo, sia nei confronti dell’Italia che s’interpone tra la regione e le istituzioni europee, sia nei confronti dell’istituzioni europee, direttamente, laddove ciò è possibile, anche attualmente, per esempio per incidere, modificandole o integrandole, sulle politiche europee. Ma di tutto quanto detto Pigliaru non si cura, destando il più che legittimo sospetto che per lui bastino l’onesta, la competenza, la tecnica e la razionalità per risolvere i problemi della Sardegna, minimizzando quello che in realtà è soprattutto un problema di Politica. Si dirà che la coalizione del centro sinistra potrà integrare il programma e precisare l’impostazione data dal presidente. Vedremo e vedremmo. Nel mentre parliamo, scriviamo e sottoponiamo i nostri argomenti al presidente, ai politici, ai cittadini sardi…
Per ora chiudo qui, con un’informazione/richiesta. Segnaliamo che dopo il dibattito, attualmente in corso in Consiglio regionale, vi saranno a breve due primi importanti appuntamenti laddove il presidente è chiamato ad esporre le sue idee, possibilmente “aggiornando” il programma: 1) l’inaugurazione della Fiera internazionale della Sardegna, prevista nella tarda mattinata del 25 aprile, dove in un passato non troppo recente il presidente della regione faceva il punto sulla situazione economica della regione e sulle prospettive future; 2) sa die de sa Sardinia, con specifico riferimento alla seduta aperta del Consiglio regionale, prevista la mattina del 28 aprile.
CROWDFUNDING: lunedì 28 aprile, palazzo dei congressi di Cagliari
Lunedì 28 aprile, con inizio alle ore 16, presso il palazzo dei congressi della Fiera Internazionale della Sardegna, la Camera di Commercio di Cagliari organizza un Seminario di approfondimento sul crowdfunding, in collaborazione con altre Organizzazione e con Aladinews. La giornata (dalle 16 alle 20) prevede un inquadramento di carattere generale, una relazione sulla diffusione del crowdfunding in Italia e nel mondo, la presentazione di alcune piattaforme di crowdfunding già in uso in Italia. Seguiteci su Aladin per maggiori dettagli. Intanto sul crowdfunding vi segnaliamo alcuni utili riferimenti su Aladinews.
Fiera Internazionale della Sardegna: come uscire dalla crisi?
Dal 25 aprile al 5 maggio si terrà a Cagliari la 66a edizione della Fiera internazionale della Sardegna. Una manifestazione che ha avuto grande importanza e utilità in passato ma che da diversi anni è in crisi, in quanto non si è saputa adeguare alle nuove esigenze dell’economia, specie di quella dei territori di riferimento. Nonostante questa palese inadeguatezza, valutata in termini di quantità e qualità degli espositori e di “giro d’affari” (dati che non possediamo, ma che vengono considerati in trend negativo negli ultimi anni) la Fiera continua ad avere notevole successo di visitatori provenienti dalla città e da tutta l’isola, in piccola misura dalla penisola e in piccolissima misura anche dall’estero. Gli organizzatori parlano di oltre 150mila visitatori ad edizione (dati degli ultimi due anni) con punta di 20mila ingressi il primo maggio 2013, giorno della sagra di S.Efisio, contro i 14mila dell’anno precedente. Non abbiamo lo spazio e soprattutto la competenza per approfondire l’argomento, ma avanziamo l’esigenza e la proposta che tale riflessione si faccia da subito (anche riprendendo contributi del passato) e che trovi spazio adeguato, opportunamente organizzato, nelle giornate della manifestazione di quest’anno, sia nella giornata inaugurale (che auspichiamo non sia autocelebrativa), sia in altre occasioni di dibattito appositamente organizzate. Tra queste ultime non dovrebbe mancare un incontro-dibattito sui progetti di ristrutturazione-ampiamento della Fiera, nell’ottica di un suo rilancio, fondamentalmente verso il mare, con tutto quanto ne consegue in una visione di nuova frontiera. Sì perchè a nostro parere questa è una delle direttrici di sviluppo, come abbiamo sommessamente affermato in un intervento su Cagliari e il mare (Aladin 11 novembre 2013).
Economia & Cultura
Filippo Figari, Il parlamento in Duomo. Fonte Sardegna Digital Library Sala riunioni Camera di Commercio, Cagliari
con la lampada di aladin
- CROWDFUNDING: prende piede anche dalle nostre parti. Intervista di Carlo Contu su Sardegna Ricerche – Civic crowdfunding: la proposta della piattaforma DeRev.
Argomenti all’ordine del giorno
Ne parleremo nei prossimi giorni…
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Università degli studi della Sardegna
LEGGE REGIONALE 7 AGOSTO 2007, N. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna)
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Pubblicato “Crowdfunding World 2013″: Report, analisi e trend della raccolta fondi online – DeRev
E’ stato pubblicato “Crowdfunding World 2013″, il report sullo stato del crowdfunding nel mondo – con un particolare focus sull’Italia – che include l’analisi, le metriche e i trend del mercato. Si tratta del principale testo mai realizzato sul fenomeno, che tratta la teoria ma soprattutto la pratica della raccolta fondi su Internet. – segue –
Quale domani è già cominciato con la “chimica verde”?
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Buon lavoro Presidente
di Vanni Tola
Il presidente Pigliaru prepara le dichiarazioni programmatiche della nuova Giunta. Grande attesa e curiosità perché le linee programmatiche certamente sveleranno gli orientamenti e gli indirizzi operativi della compagine di governo finora racchiusi nella sintesi dei programmi elettorali. Naturalmente la tentazione di domandare, proporre o suggerire questa o quella priorità al Presidente è molto forte, la eviteremo. Preferiamo attendere programmi e dichiarazioni prima di esprimere giudizi. Ci limitiamo soltanto a indicare una diffusa attesa di chiarezza riguardante un tema particolarmente importante, richiamato recentemente all’attenzione dell’opinione pubblica anche da un articolo del direttore del quotidiano l’Unione Sarda. La chimica verde. In estrema sintesi la questione si pone in questi termini. Una parte consistente del mondo politico regionale e i maggiori sindacati sostengono la necessità, l’opportunità e l’urgenza di avviare, realizzare o completare il progetto Matrìca per la realizzazione a Portotorres del più grande impianto europeo per la produzione della materia prima necessaria per avviare una diversificata serie di produzioni di materiali plastici e prodotti chimici ricavati da sostanze biologiche anziché da fossile (leggi petrolio e derivati). Naturalmente insieme al risanamento e alla bonifica delle aree industriali inquinate e prefigurando considerevoli ricadute occupazionali e lo sviluppo di un modo nuovo e moderno di “fare chimica”. Di tutt’altra opinione i numerosi Comitati di base che, insieme con un nutrito gruppo di intellettuali, di opinionisti e di esperti con rilevanti competenze tecnico-scientifiche si oppongono al progetto Matrìca per una infinita serie di motivi. La principale considerazione contraria può essere riassunta con l’inopportunità di realizzare una centrale a biomassa in un’area già fortemente e drammaticamente inquinata dall’attività dell’industria petrolchimica e in considerazione del fatto che non vi è alcuna certezza che le produzioni “ verdi” siano necessariamente anche pulite, cioè accettabilmente compatibili con una corretta gestione dell’ambiente e la tutela della salute delle popolazioni. Sembrerebbe il contrario. Esistono, infatti, una infinita serie di studi e ricerche che dimostrerebbero perfino una maggiore pericolosità per la salute e l’ambiente delle centrali a biomasse che produrrebbero una serie di sostanze particolarmente nocive per gli individui e l’ambiente e difficilmente controllabili da sistemi di filtraggio, in grado di superare le barriere naturali dell’individuo e di produrre gravissime patologie. Per necessità di sintesi non entreremo nel merito degli aspetti particolari della vicenda, ci riserviamo di farlo interpellando i protagonisti e gli esperti. Ci limitiamo a esprimere una considerazione conclusiva. E’ necessario comprendere prioritariamente e urgentemente se il progetto chimica verde di Matrìca – lungi dal rappresentare un ulteriore grave minaccia per la salute della popolazione e per l’ambiente – può e deve essere completato per avviare un capitolo nuovo della politica industriale dell’isola o se, come molti affermano, la nuova attività industriale in avanzata fase di realizzazione nell’area petrolchimica di Portotorres, non rappresenti una sorta di nuova “bomba” ecologica, per un’area territoriale con tassi di inquinamento ambientali elevatissimi. Siamo certi che il Presidente, con le dichiarazioni programmatiche, saprà fornire ai sardi ulteriori elementi di conoscenza e valutazione nel merito.
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Chimica verde su Aladinews
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Investire con convinzione nella Green Economy
Le autorità hanno consapevolezza del problema energetico? Quale sarà lo sviluppo dell’energia nei prossimi 10/15 anni?
La Regione Sardegna punta sulla Green Economy attraverso lo sviluppo di una programmazione “verde”
di Alessandro Ligas, TTecnologico
Dopo anni difficili, dopo otto trimestri di recessione, si intravedono i primi timidi segnali di ripresa: qusto è quanto dimostra il rapporto annuale GreenItaly 2013. Il bel paese è già in movimento. Sono più di 3 milioni i green jobs a cui si affiancano altre 3 milioni e 700 mila figure “attivabili” dalla green economy.
Lo studio dimostra che questo modello economico premia chi investe su conoscenze, nuove tecnologie, capitale umano ed innovazione, tanto che, il 61,2% di tutte le assunzioni previste nel 2013 e destinate alle attività di ricerca e sviluppo delle nostre aziende, sarà coperto da green jobs.
In Sardegna sono state 8.450 le imprese che hanno investito, tra il 2008 e il 2013, in prodotti e tecnologie – segue –