Economia & Lavoro
in giro con la lampada di aladin su Cultura&Economia
- La cultura muove 214 miliardi di euro, il 15,3% della ricchezza prodotta. Su Unioncamere ripreso da Aladinews-Valorest
- Restauri e cultura: un milione l’anno. Sostegno delle banche ad arte e festival. Su LìUnione Sarda on line 16 giugno 2014
- Comune di Cagliari. Contributi per manifestazioni culturali e di spettacolo anno 2014, relative al settore Musica e al settore Arti visive, grafiche e artigianato artistico. – Festival internazionale del teatro d’animazione: contributo irrisorio, Is Mascareddas ci rinuncia. Su La Nuova Sardegna on line 16 giugno 2014-
Oggi a Cagliari, in tutta la città: musica, musica, musica… e socialità
Tutte le informazioni sul sito web e sulla pagina fb di Studium Canticum
Bezos il nuovo Gutenberg. La nuova rivoluzione dell’editoria è GutenBezos
Siamo nell’era GutenBezos. La IV rivoluzione digitale del libro nella lettura democratica – Intervista a Pierluigi Lai di Logus Mondi Interattivi
di Alessandro Ligas, Ttecnologico
L’uomo vuole, in generale, vivere nella sicurezza e in uno stato di equilibrio. L’innovazione impone all’uomo un cambiamento ed è questo che non piace. Deve faticare. Ma senza innovazione il mondo non cresce, non va avanti. (Pierluigi Lai)
L’innovazione non è solo quella delle app o quella dei progetti di alta ingegneria, oggi con gli strumenti che abbiamo a disposizione si può fare innovazione anche nel campo della cultura.
Dall’incontro di persone che condividono un modo di pensare e di lavorare assieme, dall’incrocio di svariate competenze e dal convergere delle sinergie nell’innovazione tecnologica e nell’ICT è nata la casa editrice Logus. -segue -
PODERI AL POPOLO per la sovranità agroalimentare
PODERI AL POPOLO 2 edizione: incontro dibattito sulla sovranità agroalimentare
11 giugno 2014, ore 17.00 – Aula Magna Dipartimento di AGRARIA dell’Università della Sardegna – Università di Sassari
Poderi al popolo seconda edizione è un occasione di scambio e di conoscenza tra realtà locali, regionali, nazionali e
internazionali che ha al centro il tema dell’agricoltura e
dell’accesso alla terra. Parteciperanno la Dottoressa Estelle Delèage, Università di Caen, che illustrerà la
possibilità di trasformare l’agricoltura onnivora-industriale in un agricoltura sostenibile, il Dottor Manel Epicur, Università di Valencia, che parlerà della Plataforma per la Soberania Alimentària del País Valencià, il Dottor Fabio Parascandolo, Università di Cagliari, interverrà sulle modalità di democratizzazione della gestione delle filiere agroalimentari. Infine il Prof. Francesco Nuvoli farà il punto sulla situazione in Sardegna e sulle politiche adottabili per consentire un reale accesso alla terra.
MODERA Marilena Budroni, Università di Sassari
SALUTI Giuseppe Pulina, Direttore del Dipartimento di Agraria Università di Sassari
Allegati
- Locandina (file PDF – 314 Kb)
- Poderi al popolo Invito (file PDF – 569 Kb)
- Poderi al popolo, fonte sito Uniss Dip. Agraria
Zona franca. Se ne parla seriamente, almeno sembra. La Regione: subito i sei punti franchi
DOCUMENTAZIONE ZONA FRANCA E DINTORNI - segue -
Zona franca. Se ne parla seriamente, almeno sembra. La Regione vuole realizzare i sei punti franchi, ma, per favore che non blocchi quello in fase avanzata di Cagliari
Avanti senza ulteriori ritardi nella realizzazione del punto franco di Cagliari
di Franco Meloni
Dopo tanta demagogia elettorale all’inseguimento di mete irragiungibili (l’utopia della zona franca integrale), si riparla seriamente di zona franca per quanto la Regione può già fare, e cioè la realizzazione di 6 punti franchi doganali (Cagliari, Portotorres, Olbia, Portovesme, Oristano, Arbatax), consentiti dall’Unione Europea, già previsti da molti anni dalle leggi nazionali e (parzialmente) dai provvedimenti attuativi. L’occasione del rilancio del dibattito e l’attivazione al riguardo della Regione, è stata segnata dall’uscita del libro sulle zone franche, scritto da Tore Cherchi e da Aldo Berlinguer presentato in diversi convegni, l’ultimo dei quali tenutosi venerdì 6 giugno nella sede della Confindustria sarda, di cui i quotidiani (cartacei e on line) isolani hanno dato conto.
Paradossalmente l’obbiettivo della realizzazione dei 6 punti franchi potrebbe essere ostacolato dalla legge regionale approvata alla fine della scorsa legislatura (L.R. 2 agosto 2013 n. 20). Detta legge attribuisce a una nuova società – da costituire (Sardegna free zone) – il compito di attuare i 6 punti franchi. Le ragioni della mia critica al citato provvedimento sono sostanzialmente legate alle difficoltà attuali a delimitare le zone franche (spazi interclusi) dei diversi porti isolani. Salvo Cagliari che vi ha già provveduto sulla carta e si appresta ad un adeguamento della perimetrazione (vedasi al riguardo le iniziative di Piegiorgio Massidda, quando rivestiva la carica di Autorità portuale di Cagliari). Con un ritardo di almeno 12 anni e con grandi difficoltà, peraltro – si sostiene – in fase di superamento, Cagliari ha finora proceduto bene, sì lentamente, ma nella giusta direzione. Anche la compagine sociale della Società “Cagliari free zone” andava definendosi con gli ingressi della Camera di Commercio e del Comune di Cagliari (già deliberati dai rispettivi organi di governo), anche prevedendosi un riequilibrio delle quote, a favore di Camera e di Comune e con un sostanziale ridimensionamento della quota del Cacip (che potrebbe anche uscire senza che nessuno si debba lamentare). Il modello per Cagliari è sostanzialmente quello di Barcellona, città méta di numerose visite-studio dei nostri amministratori. La situazione di Barcellona è paragonabile a quella di Cagliari (mutatis mutandis) non solo per lo strumento “punto franco doganale”, ma per il contesto barcellonese di grande interesse che potrebbe replicarsi a Cagliari. Per esempio per il “naturale” insediamento accanto alla zona franca di centri universitari e aziende utili alle attività di trasformazione possibili nella stessa zona franca e non solo. In un non lontano convegno della Camera di Commercio di Cagliari l’esperienza di Barcellona è stata ben illustrata (gli atti sono presenti nel sito della Camera, in particolare l’ottima relazione di Iolanda Conte). Barcellona non ha certo rinunciato alla sua società di gestione (presieduta dal Sindaco) per un’incerta e più complicata dal punto di vista gestionale “Catalunya free zone”. Non disconosco certo l’opportunità di un intervento di dimensioni regionali (che all’epoca dell’approvazione della legge ammiccava all’impossibile, almeno rebus sic stantibus, ”Sardegna zona franca integrale”), ma siamo seri e realisti: ve lo immaginate quanto tempo e fatica occorre per mettere insieme i Sindaci e le Autorità portuali dei 6 punti franchi che con la Regione (e perchè non si prevede la partecipazione delle Camere di Commercio?) dovrebbero costituire la nuova Società “Sardegna free zone” per trasformazione dell’attuale “Cagliari free zone”? Perchè rallentare fino a e fermare del tutto l’attuale processo di attuazione del punto franco cagliaritano in attesa del grande organismo regionale? Invece: non sarebbe più produttivo procedere con il progetto di Cagliari, che, quando realizzato, darebbe sicuramente una mano anche agli altri cinque punti franchi? Considerando tutta questa vicenda, concordiamo con l’assessore Raffaele Paci che nel convegno tenutosi in Confindustria, constatava come ancora una volta le nostre Istituzioni abbiano agito e – aggiungiamo noi – continuino ad agire per “compartimenti stagni”, non preoccupandosi di mettersi a sistema (la leale collaborazione istituzionale). Se si continua così non si va da nessuna parte! Occorre allora che si proceda senza ulteriori ritardi nella realizzazione del punto franco di Cagliari, e, insieme, si progettino le altre cose da fare con i tempi tecnici necessari. Certo il nuovo Consiglio regionale dovrebbe rivisitare la legge 20/2013 per adeguarla rispetto alle politiche delineate al riguardo, per quanto sia stato possibile conoscere, dalla Giunta regionale. Ovviamente va cassato il comma 4 dell’articolo 1 della medesima legge (1), di stampo colonialista, che incredibilmente attribuisce al prefetto di Cagliari, sentiti i prefetti delle province sarde interessate, poteri sostitutivi per l’attuazione dei punti franchi.
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(1) Legge regionale Sardegna 2 agosto 2013, n,20. Art. 1, comma 4. Decorsi inutilmente i termini di cui ai commi 1 e 3 i poteri sostitutivi, in caso di inerzia rispetto alle presenti disposizioni, sono esercitati dal Prefetto della Provincia di Cagliari sentiti i prefetti delle province sarde interessate.
“Progetto Optimed”
(Dal sito web della RAS) “Progetto Optimed”- Incrementare i trasporti commerciali marittimi tra l’Europa e le regioni medioorientali: nuove opportunità di sviluppo per le imprese nel bacino del Mediterraneo. Conferenza internazionale di lancio del Progetto di cooperazione transnazionale.Il progetto, finanziato nell’ambito del Programma europeo ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 (European Neiborough Partnership Instrument), ha l’obiettivo di promuovere migliori condizioni e modalità per incrementare la circolazione delle merci e dei capitali tra i territori del bacino mediterraneo.
Est ora – Movè(m)us. La Sardegna verso la sua nuova costituzione
La Fondazione Sardinia, l’associazione “Carta di Zuri” ed il sito www.sardegnasoprattutto.com
organizzano per il lunedì 9 giugno il seminario/convegno su due temi fondamentali: l’assemblea costituente e il nuovo statuto. Appuntamento a partire dalle 16 nella sala del Palazzo Regio, in piazza Palazzo a Cagliari.
Programma
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Si riparla di zona franca. Ma seriamente
Oggi un dibattito in Confindustria. Analoga inziativa è prevista per il 20 giugno a cura del CID (Centro Iniziativa Democratica).
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- Approfondimenti su Aladinews
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C’è anche l’euroregione Alpmed. Quanto è coinvolta e quanto interessa la Sardegna?
ANTICIPAZIONI
Dopo l’euroregione Archimed, su cui torneremo presto, nei prossimi giorni tratteremo dell’altra euroregione di interesse per la Sardegna, precisamente dell’euroregione Alpmed, su cui peraltro ci siamo soffermati in passato, sia sulle pagine di Aladin, sia sui blog fiancheggiatori di Valorest e, per gli aspetti che coinvolgono le Camere di Commercio, Oivcamcomca.
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Perchè non si faccia confusione si chiarisce che l’euroregione istituzionale Alpi-Mediterraneo allo stato non comprende la Corsica e la Sardegna, regioni invece comprese nell’associazione Alpmed promossa dall’Unioncamere europea, dall’Unioncamere italiana e dalle Unioni regionali delle Camere interessate.
Ecco una rappresentazione dei territori compresi nella proposta delle Camere di Commercio interessate:
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Ecco invece i territori attualmente compresi nell’euroregione Alpi Mediterraneo:
Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna
Venerdì 30 maggio la presentazione del 21mo Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna. Quest’anno il lavoro dei ricercatori del Centro guidato da Stefano Usai sarà commentato da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli e da due imprenditori di successo, Vito Gulli e Usvaldo Paris. Chiusura della mattinata affidata al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
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L’appuntamento è per venerdì 30 maggio alle 10 nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria (via Marengo, Piazza d’Armi) a Cagliari
- Approfondimenti
Terzo Rapporto sull’economia del mare
Unioncamere ha presentato il “Terzo Rapporto sull’economia del mare”, il 30 aprile a Gaeta, nell’ambito dei III Stati generali delle Camere di commercio dedicati al settore. Il rapporto ha messo in risalto dimensioni e potenzialità di un settore che ha grandi potenzialità di sviluppo.
Ecco i documenti:
Terzo Rapporto sull’economia del mare – pdf, 4.7MB
Comunicato stampa – doc, 360.5kB
“Corsica, oggi”: lunedì 26 conferenza sull’isola sorella
“Corsica, oggi”: lunedì 26 a Cagliari conferenza sull’isola sorella con Petru Mari e Petruluigi Alessandri, quelli di Mediterradio!
by vitobiolchini
Start Up: Abinsula
Dall’Isola arriva la volontà e la forza di lavorare: “nella nostra terra e dalla nostra terra, dove viviamo, senza limiti”.
Intervista ad Andrea Sanna (Abinsula)
di Alessandro Ligas, Ttecnologico
I sogni nel buio del cassetto valgono quanto un paio di calzini. Tirateli fuori. (Andrea Sanna)
Abinsula significa “dall’isola” ed è un’azienda che offre soluzioni nei campi Web, Mobile, Smart TV e dei sistemi Embedded.
La società, fondata nell’aprile del 2012, è cresciuta costantemente riportando diversi successi di mercato tali da posizionarsi come una delle aziende riconosciute nel mondo automotive per la sua capacità di innovazione tecnologica.
Con sede principale a Sassari, ma presente anche a Torino ed a Cagliari, la società offre competenze di alto livello sulle tecnologie più recenti e vanta esperienze, in Italia e all’estero, nella progettazione di sistemi e applicazioni per diversi settori, con particolare attenzione alle tecnologie e architetture software opensource. – segue –