Economia & Lavoro

in giro con la lampada di aladin…

Elefante ft1aladin-lampada3-di-aladinews312Italia vs Sardegna: la sfida che Pigliaru sta perdendo e che i sovranisti non vogliono accettare
by vitobiolchini
- I poligoni non si toccano. Nicolò Migheli su SardegnaSoprattutto
- La Sardegna verso l’irrilevanza istituzionale. Salvatore Cubeddu sul sito della Fondazione Sardinia
- JP Morgan all’Eurozona: Sbarazzatevi delle costituzioni antifasciste. Su wall street Italia
- Ex Manifattura Tabacchi: tra polvere e speranze nasce la Fabbrica della Creatività. Reportage. Ecco cosa si nasconde dietro il grande cantiere in pieno centro a Cagliari. I lavori dovrebbero terminare a fine anno. Carlo Poddighe su Cinemecum.

in giro con la lampada di aladin…

aladin-lampada3-di-aladinews312- Accordo Stato-Regione sul patto di stabilità, ecco il testo integrale! Ora, c’è qualcuno che ce lo sa spiegare? Intanto Pier Sandro Scano… Su vitobiolchini.it
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treno superveloce Cagliari Sassari- Ogni tanto una buona notizia.. Ecco il nuovo treno veloce, partirà in autunno. Da Cagliari a Sassari in poco più di due ore. La presentazione del nuovo treno. Su L’Unione Sarda on line – Servizio (con video) su La Nuova Sardegna on line. – Ulteriori informazioni sul sito della RAS.

Come vanno le micro e piccole imprese? Ce lo dice il rapporto dello Small Business Act (SBA)

SBA logoSmall Business Act (SBA). Micro e piccole e medie imprese: pubblicato il quinto rapporto di monitoraggio (a cura del Mise, Ministero dello Sviluppo Economico)
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Il sistema camerale si autoriforma riducendo le Camere di Commercio. Per la Sardegna si dovrebbe passare da quattro a due

figari mare1logo_unioncamereCinque UNIONCAMERE regionali hanno deliberato l’accorpamento e la razionalizzazione delle Camere di commercio del territorio di riferimento. L’Unioncamere Piemonte ha deciso infatti la riduzione da 8 a 3 degli enti camerali, riorganizzando la rete territoriale su tre poli: la Camera di commercio del Nord Piemonte, quella metropolitana di Torino e quella del Sud Piemonte. L’Emilia Romagna, invece, ha proposto di portare a 4 le 9 Camere di commercio attuali: quella della Città metropolitana di Bologna e altre tre di Area Vasta. Anche il Lazio ha deliberato di ridurre a 2 le 5 Camere esistenti, assicurando la presenza della Camera di commercio metropolitana di Roma Capitale e di una sola Camera di commercio di Area Vasta che unifichi le rimanenti strutture. (Fonte Unioncamere) – segue -

Il rapporto di valutazione del programma Master & Back

M and BIl rapporto di valutazione sul programma Master & Back pubblicato sul sito della Ras
logo_irisIl rapporto datato maggio 2014 è stato redatto per conto della Ras dalla società Iris

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aladin-lampada3-di-aladinews312 PROGRAMMAZIONE 2014-2020Risoluzione del Consiglio regionale sulla programmazione dei fondi europei 2014-2020

Dibattito: rompere gli schemi e azzardare perché la Sardegna abbia futuro. Ecco come la pensa Nicolò Migheli

like Picasso copia

Campus lug14Anche i professori a volte sbagliano
di Nicolò Migheli
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Chiunque in questi ultimi vent’anni abbia seguito le tendenze demografiche della Sardegna ha consapevolezza che l’isola è destinata a perdere popolazione. Il tasso di natalità è di 1.08, uno dei più bassi della Repubblica, quando per mantenere gli attuali 1.600.000 abitanti è indispensabile che sia almeno del 2,10. Non solo, è la piramide dell’età che preoccupa. Un futuro con pochi giovani che dovranno mantenere generazioni sempre più anziane. Molti piccoli paesi resteranno deserti, anche perché la popolazione tende sempre più verso la città. Paesi che perdono scuole, uffici postali, caserme dei carabinieri, Chi può fugge. Un cane che si morde la coda. Si scappa perché non vi è né lavoro né servizi, ma se la popolazione si riduce, si riducono anche questi. Il professor emerito Andrea Saba sulla Nuova Sardegna del 2 di luglio, con un articolo dal titolo “Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica” dà la sua ricetta. Il professore scrive che l’impoverimento demografico è sostanzialmente figlio della crisi dell’agricoltura. Una produzione, a suo avviso, che risente troppo degli sbalzi di prezzo e non riesce a stare sul mercato, con il risultato che gli operatori finiscono per abbandonarla. Saba trova nelle colture no food ed in Matrìca la risposta. Basterebbe che una quota di terreni venisse destinata alla produzione di cardi o di oleaginose, per garantire un reddito che integrerebbe il resto. Aggiunge poi: visto che già rumeni e marocchini sono nelle nostre campagne, bisognerebbe – secondo lui – incentivare una immigrazione controllata di contadini a cui dare terreni e case. Poiché i prezzi a tutt’oggi risultano essere ancora alti, dovrebbe intervenire la regione con un programma specifico. Andrea Saba non è un economista qualsiasi, è stato docente di Economia Industriale alla “Sapienza” di Roma, assistente di Paolo Sylos Labini, laureato a Cambridge, autore di vari studi sullo sviluppo e l’articolo risente della sua posizione “industrialista”. - segue -

la lampada di aladin sull’economia della Sardegna…

aladin-lampada3-di-aladinews312- Economia e immigrati. Far rinascere i paesi fantasma con l’agricoltura plurietnica. Andrea Saba, su La Nuova Sardegna on line.
- Per un nuovo meridionalismo. Le ricette per lo sviluppo. Paolo Savona su L’Unione Sarda.

“Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” – Rapporto 2014 Fondazione Symbola e Unioncamere

Symbola rapporto 2014 Fondazione Symbola e Unioncamere hanno presentato alcuni giorni fa a Roma il rapporto annuale “Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”.
(Dal comunicato stampa degli organizzatori) L’indagine analizza e evidenzia il peso che le industrie culturali e creative e l’insieme delle attività collegate hanno nell’economia e nella società italiane ed è curata da Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e con la partnership di Fondazione Fitzcarraldo e Si.Camera.
- Il rapporto e altri approfondimenti sul sito Unioncamere. – segue -

Oggi sabato 28 a Sinnova 2014

Sinnova2014Sabato 28 giugno
Moderatore della maratona di talk: Nicola Pirina
Dalle ore 9.30 Alle ore 12
Sharing economy e ingegneria finanziaria: l’infrastruttura finanziaria regionale e globale a sostegno dello sviluppo
- Il sito dedicato Sinnova2014
- I relatori - segue -

Sinnova 2014

Sinnova2014Oggi venerdì 27 e domani sabato 28 giugno 2014 si ripete a Cagliari, presso il Complesso Polifunzionale Santa Gilla (Piazza L’Unione Sarda), l’appuntamento con SINNOVA, il Salone dell’innovazione in Sardegna, che promuove l’incontro e la collaborazione tra tutti gli attori dell’ecosistema regionale dell’innovazione. L’ingresso all’evento è libero e gratuito. Pagina fb dell’evento.
- Sinnova 2014 al via il 2° Salone dell’Innovazione in Sardegna #sinnova14. Alessandro Ligas su Ttecnologico

L’innovazione si afferma e produce solo con gli innovatori

pirina2-375x500I.m logo24 sinapsi d’innovazione, gli Innovation Manager
Intervista a Nicola Pirina, Innovation strategist
#nonlasciarteliscappare (Nicola Pirina)
di Alessandro Ligas, Ttecnologico

Nicola Pirina classe ’74 quartese “per caso” e sardo doc. Giurista, specializzato in governance, sviluppo locale e processi d’innovazione. Innovation strategist, con esperienza in attività di Ricerca e sviluppo, progettazione, coordinamento, attuazione e comunicazione di progetti d’innovazione per lo sviluppo delle economie locali.
Senior con esperienza maturata in attività consulenziali, anche all’estero, a favore di pubbliche amministrazioni e privati.
Direttore Scientifico del progetto Innovation Manager Sardegna (I’M Sardegna), frutto della Convenzione Quadro “Programma Sardegna 3.0” fra la Regione Autonoma della Sardegna, il Centro Regionale di Programmazione, ed il Formez PA. Progetto finalizzato a sviluppare nuove figure professionali in grado di gestire l’innovazione delle imprese e delle Istituzioni del sistema produttivo regionale. Scrive per passione, a volte lo pubblicano. Ogni tanto fa una startup.
Per credere basta seguire #coolinnovation.

- Di seguito l’intervista

Rapporto Banca d’Italia sull’economia dell’isola. La Sardegna resta in crisi. Solo qualche spiraglio dal turismo. Molte le opportunità sprecate… Quando cambierà la musica?

Bimba Osilo_2 ape-innovativa2Ogni anno tra maggio e giugno vengono puntualmente presentati tre rapporti sullo stato dell’economia della Sardegna. Si tratta del rapporto Crenos, del rapporto Unioncamere-Camera di commercio di Cagliari (focalizzato sulla provincia di Cagliari) – ai quali abbiamo dato spazio nei giorni scorsi – e del rapporto Banca d’Italia, di cui sotto riportiamo la sintesi. Da molti anni i dati sono negativi, registrano situazioni di disagio, spesso di disperazione, di centinaia di migliaia di sardi e di decine di migliaia di imprese sarde. In questi ultimi anni la situazione peggiora da un anno all’altro, in quasi tutti i settori dell’economia sarda, portandosi dietro il dramma della disoccupazione e dell’inoccupazione, specie dei giovani. Per non essere travolti dal pessimismo ci si arrampica a deboli segnali, come il rallentamento del trend negativo nella diminuzione del Pil, o i dati di poco positivi di alcuni settori come il turismo (nel 2013 ci hanno salvato gli stranieri) o l’agroalimentare… Ci sono poi le opportunità, sempre disattese, ma che servono per addolcire l’attualità del malessere. E, invece, le opportunità mancate dovrebbero farci incazzare, perchè la colpa di quanto non si fa è pur sempre di qualcuno. Senza dubbio la colpa di quanto non si fa è anche di molte delle persone che stanno nelle sale dove si illustrano le relazioni… Parliamo di esponenti del mondo pubblico e di quello privato, ma sono soprattutto le responsabilità dei primi che qui vogliamo rimarcare. Ci riferiamo pertanto ai responsabili politici e amministrativi delle diverse Istituzioni a cui compete il perseguimento organizzato del bene comune. Ci riferiamo, tanto per fare esempi concreti e non esaustivi: al presidente della Regione e agli assessori della sua Giunta, al Sindaco di Cagliari e agli altri Sindaci e a tutti i responsabili delle Autonomie funzionali come le Camere di Commercio e le Università… E non pensiamo solo a quanto fanno e soprattutto a quanto non fanno, ma a quanto fanno e non fanno insieme. Sì perchè questo è un punto cruciale. Lo diceva bene e autorevolmente Raffaele Paci, quando non era certo assessore, ma pur sempre preside di una Facoltà universitaria, in un editoriale de L’Unione Sarda del 9 settembre 2003, intitolato “Sistema sardo senza amalgama”, laddove individuava nell’incapacità delle Pubbliche Amministrazioni di “mettere a sistema” le potenzialità pur presenti nel territorio sardo (fare appunto amalgama) la principale causa della “crescita zero”. Oggi, rispetto al 2003 la situazione è decisamente peggiorata, considerato che siamo alla decrescita, non certo felice. Le cause sono anche altre, si dirà giustamente, ma la causa individuata da Paci rimane la principale, perchè la mancata coesione di un territorio ne impedisce lo sviluppo e questo passa, ora come allora, in grande misura dalla capacità di iniziativa delle Istituzioni. E ciò vale dappertutto, ma in maggior misura nel Meridione e, per quanto ci riguarda, in Sardegna. A tutto ciò si lega la qualità del nostro personale politico, mediamente scadente. Al contrario, una buona qualità oggi devono dimostrare di averla soprattutto quanti in passato l’hanno, inutilmente, ricercata nella classe politica allora al potere, trovandosi loro a ricoprire oggi posti importanti e decisivi di pubblica responsabilità. Insomma, utilizzando una metafora musicale e riferendoci innanzitutto al governo regionale: sono cambiati i suonatori, ma la musica sembra sempre la stessa. O, perlomeno, se è cambiata, non ce ne siamo accorti, se non per qualche piccola sonata dovuta al virtuosismo di qualche interprete piuttosto che all’intera orchestra.
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Banca d’Italia. L’economia della Sardegna – rapporto annuale sul 2013
(Presentato martedì 17 giugno a Cagliari, il rapporto su “L’economia della Sardegna”)

LA SINTESI
Nel 2013 l’economia della Sardegna è rimasta ancora in recessione. Secondo le stime realizzate da Prometeia il prodotto interno lordo regionale è diminuito del 2,5 per cento a prezzi costanti; la flessione era stata del 3,4 per cento nel 2012 in base ai dati dell’Istat. Le informazioni raccolte nei primi mesi del 2014 indicano in prospettiva un leggero miglioramento del quadro economico, anche se i segnali rimangono caratterizzati da un elevato livello di incertezza.
Sulla contrazione del prodotto ha pesato l’ulteriore forte indebolimento della domanda interna: vi hanno contribuito i minori consumi delle famiglie, il calo degli investimenti produttivi, la difficoltà di accesso ai finanziamenti privati e il complessivo contenimento della spesa pubblica. Anche la presenza sui mercati esteri, tradizionalmente limitata, si è ridotta: continuano a incidere l’inadeguata capacità competitiva del sistema economico regionale e la difficoltà nell’intercettare l’espansione della domanda mondiale.
La produzione dell’industria ha continuato a diminuire. Le indagini realizzate in primavera dalla Banca d’Italia, tuttavia, segnalano per il 2014 una moderata espansione delle vendite e un incremento degli investimenti. L’attività produttiva si è ridotta anche nel settore delle costruzioni: alla debolezza del mercato residenziale si è sommato un nuovo calo della produzione edilizia destinata alla realizzazione di strutture produttive. Nei servizi si è continuata a registrare la contrazione dell’attività del commercio, connessa con l’ulteriore indebolimento della capacità di spesa delle famiglie, mentre un contributo positivo è stato fornito dall’espansione della domanda turistica proveniente dall’estero e dall’incremento del trasporto aereo internazionale.
I dati dell’ultimo censimento sulle attività produttive evidenziano un netto ridimensionamento della manifattura regionale negli ultimi dieci anni, in favore di un’espansione del settore terziario. In entrambi i settori si è registrato un relativo arretramento delle produzioni che presuppongono elevati livelli di conoscenza e un crescente peso di quelle a minore contenuto di tecnologia e capitale umano.
Nel corso del 2013 l’occupazione regionale è fortemente diminuita, attestandosi sui livelli più bassi degli ultimi dieci anni. Il tasso di disoccupazione è ulteriormente salito, soprattutto tra i più giovani. I dati relativi agli anni più recenti segnalano crescenti difficoltà di chi ha terminato gli studi nel trovare opportunità di impiego. Le condizioni di accesso al lavoro rimangono più favorevoli per più alti livelli di istruzione, anche se la qualità dell’occupazione in termini di adeguatezza rispetto agli studi è complessivamente peggiorata.
Il credito concesso all’economia regionale si è ridotto ulteriormente, a conferma del perdurare della fase congiunturale negativa. La domanda di finanziamenti è rimasta debole, condizionata dai minori consumi e investimenti di imprese e famiglie; l’offerta degli intermediari si è mantenuta selettiva, sebbene nella seconda parte dell’anno si siano registrati parziali segnali di allentamento delle condizioni di accesso al credito per le famiglie.
È proseguita per il secondo anno consecutivo la contrazione dei prestiti al settore produttivo; l’attenuazione del calo dei primi trimestri è stata seguita da una più intensa flessione nella seconda parte dell’anno, soprattutto nel comparto dei servizi. Si è registrato inoltre un deciso arretramento dei finanziamenti alle famiglie, che hanno ridotto in particolare l’esposizione per credito al consumo; anche i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono diminuiti.
Nel corso del 2013 si è registrato un nuovo peggioramento della qualità del credito alla clientela regionale. Il tasso di decadimento dei prestiti è nettamente aumentato, riflettendo una maggiore rischiosità dei finanziamenti di famiglie e imprese. Tra queste ultime, si è osservato un più deciso deterioramento nel comparto dei servizi. Il peggioramento è confermato anche dall’incremento delle posizioni.

3A Roma giovedì 19 giugno: Stati Generali della Cultura – anno 3°

statigeneralicultura anno IIIFondazione Roma – Il Sole 24 ORE Domenica
Roma 19 giugno 2014 Stati Generali della Cultura – anno 3°

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- PROGRAMMA

Matrìca parte: bene, con attenzione e vigilanza. E subito anche le bonifiche!

Matrica inaug 16 giug 14chimica-verde-Maste-Uniss di Vanni Tola
Portotorres 16/06/2014 – Oggi diventerà realtà il progetto chimica verde di Matrìca. Presenti il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, il presidente di Matrìca Daniele Ferrari, l’amministratrice delegata Catia Bastioli, i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, sarà inaugurato, a Portotorres, il primo impianto di monomeri biobased, un avvenimento che rappresenta un segno tangibile della riconversione dell’area industriale dal petrolchimico alla chimica verde. L’impianto che sarà inaugurato oggi è impiegato per la produzione di monomeri intermedi ed esteri biobased indispensabili per la sintesi di bioplastiche Mater-Bi di terza generazione. La produzione a Porto Torres sarà concentrata sull’acido azelaico, appartenente alla famiglia degli acidi dicarbossilici che, oltre ad entrare nella formulazione del Mater-Bi, costituisce la base per plastificanti speciali, esteri ad alta viscosità e basso punto di scorrimento per il settore della lubrificazione. Entro la fine dell’anno, l’impianto inaugurato oggi dovrà essere affiancato da altri due impianti della prima parte del piano di riconversione che produrranno additivi per polimeri ed esterificazione. Una volta completata questa prima fase di investimenti, le tre unità di Matrìca produrranno nella zona industriale acido azelaico, una miscela meno pregiata di acido palmitico e stearico, acido perlagonico ed esteri C5 e C9 con relative glicerine. Si apre cosi il nuovo capitolo della chimica verde che, nonostante l’opposizione di alcuni gruppi, diventa realtà. Un progetto che persegue l’obiettivo di realizzare, nell’area industriale turritana, il più grande polo europeo della chimica verde con un investimento complessivo che dovrebbe raggiungere il mezzo miliardo di euro. I dati tecnici del progetto evidenziano che quello di Porto Torres è «il primo impianto al mondo che impiega la tecnologia di scissione ossidativa a basso impatto ambientale». L’impianto ha una capacità produttiva di circa 32mila tonnellate l’anno. Finora Matrica ha investito sul progetto 180 milioni di euro e una volta completato, si parla del pieno regime entro il 2016, darà lavoro a circa 700 persone, senza considerare le imprese dell’indotto. Un progetto rivoluzionario, hanno sempre assicurato i vertici di Novamont ed Eni, che si integra con il territorio, visto che la materia prima per le produzioni, il cardo selvatico, sarà coltivata in Sardegna. Quello che sarà inaugurato oggi non è soltanto il primo impianto di una “fabbrica di bioplastiche”: i vertici di Matrica parlano di “una bioraffineria integrata di terza generazione che, partendo dall’utilizzo di materie prime agricole e di scarti vegetali, produrrà una gamma di prodotti chimici (biochemicals, biointermedi, basi per biolubrificanti e bioadditivi per gomme) attraverso processi innovativi e a basso impatto”. La creazione di una bioraffineria integrata nel territorio, dedicata a una serie di prodotti innovativi in ottica di filiera, porterà a Porto Torres nuove produzioni chimiche a basso impatto ambientale, ponendo le basi per una reindustrializzazione che avrà effetti positivi non solo nel comparto, ma anche in tutta l’industria a valle e sull’agricoltura. I promotori del progetto parlano di una vera e propria “bioeconomia di filiera”, nel rispetto della biodiversità locale e un’opportunità per l’Italia di rilanciare, in particolare nei siti storicamente meno competitivi, un settore industriale strategico come quello chimico.
sedia-van-gogh4I PROBLEMI APERTI
I problemi aperti relativamente al progetto della chimica verde non sono pochi e attendono risposte certe, credibili e verificabili. – segue -