SARDEGNA

La mafia in Sardegna… all’improvviso?

img_4613COMUNICATO – Il “mondo di mezzo” in Sardegna.
L’operazione “Monte Nuovo” portata a termine dai carabinieri del Ros ieri, 27 settembre 2023, in Sardegna ha prodotto 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
Secondo il tenente colonnello Giorgio Mazzoli, comandate del Ros di Cagliari, “questa operazione dimostra un cambiamento del paradigma in cui si pensava che la Sardegna avesse solo associazioni e bande modulari legate alle attività storiche come ali assalti ai portavalori e sequestri”

Alessandra Todde: un endorsement* convinto, seppur non richiesto.

img_3442di Franco Meloni
img_4411Per formazione e vita politica ultracinquantennale, sempre a sinistra, sono stato e sono tuttora distante dal Movimento 5 Stelle, che ho votato solo una volta per la credibilità di un amico candidato. Non mi è quasi mai piaciuto il Movimento – a cui peraltro riconosco meriti storici (tra questi il reddito di cittadinanza, pur migliorabile) – soprattutto nella sua fase di straordinario successo e consenso popolare. Oggi, dopo varie debacle che lo hanno ridimensionato, devo dire che mi è più simpatico, forse perché nel bene si è riorganizzato come un normale partito, anche nel male: vero, ma di questo non voglio parlare. Fatta questa premessa, mi sento libero e non attaccabile di partigianeria per le cose che di seguito dico. L’argomento è “elezioni sarde” e specificamente la “scelta del candidato/a alla presidenza della regione”. Bene, io credo, anzi ribadisco, che la priorità da dare negli incontri dell’alleanza di centro-sinistra sia allo stato attuale la scelta del candidato/a. Perché è lui (o lei) che deve condurre le trattative per la definizione del programma e l’indicazione dei criteri per la formazione delle diverse liste, partendo da una fondamentale base comune e nel rispetto delle differenze delle diverse liste in coalizione, compatibili con la stessa. Le persone in grado di assumere questo importantissimo ruolo vi sono eccome. Ne elenco alcune in ordine alfabetico: Piero Comandini, Desirè Manca, Paolo Maninchedda, Graziano Milia, Alessandra Todde, e tanti altri/e. Tuttavia dichiaro che la mia preferenza va a Alessandra Todde. E poco mi importa che il suo nome sia gradito e suggerito dalle segreterie romane dei partiti italiani. Che problema ci sarebbe? Lesa maestà per i sardi? Ma non scherziamo. Ricordo che Emilio Lussu e altri proposero alla Consulta sarda e all’Assemblea costituente italiana che la Sardegna adottasse lo Statuto siciliano, stante la perentoria scadenza che vedeva i rappresentanti della Sardegna non concordi su uno Statuto cucinato in proprio. Apriti cielo! Come si sa, andò a finire che per la Sardegna fu adottato uno Statuto di gran lunga meno autonomista di quello siciliano! Nel nostro caso la scelta “romana” dovrebbe/potrebbe coincidere con quella autonoma sarda. Questo è il img_4403mio auspicio. Non ne siete convinti? Ovviamente legittimo, ma prima di esprimere la vostra opinione definitiva, per favore leggete il curriculum vitae di Alessandra Todde (lo trovate su Wikipedia e comunque lo riporto più avanti). Unito alla sua esperienza e alle sue posizioni politiche di dominio pubblico, per me basta e avanza!
Alessandra Todde su Wikipedia
Biografia
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Nata il 6 febbraio 1969 a Nuoro, si è laureata in Ingegneria informatica all’Università di Pisa e, dopo aver conseguito una laurea magistrale, ha vissuto per 11 anni negli Stati Uniti, dove si è occupata di energia ed evoluzione digitale.

Buggerru

img_4249Banne Sio
L’eccidio di Buggerru tra letteratura, arte, teatro, cinema, musica e poesia
Le zone minerarie sono state oggetto di numerosi studi e analisi a partire dal lavoro di Quintino Sella “Sulle condizioni dell’industria mineraria nell’isola di Sardegna”.
Alla storia delle miniere nella nostra isola, ha dedicato attenzione, soprattutto dopo gli anni ’60 del secolo scorso, anche la rappresentazione poetica, letteraria, artistica e cinematografica.
È evidente che gli artisti, dei settori più vari, non restarono, e non restano, insensibili di fronte a quel sacrificio di vite umane per ottenere condizioni di lavoro più accettabili. Due sono, a mio avviso, i motivi principali che hanno spinto, e spingono, a rappresentare in forma artistica la vita dei minatori: il recupero della memoria, dando voce a chi non l’ha spesso avuta dalla storiografia ufficiale e il bisogno di raccontare la realtà delle miniere sarde, che, fino a qualche decennio fa, era stata assente da queste forme di narrazione, anche con lo scopo di avvicinare il lettore a problematiche sociali importanti quali i diritti dei lavoratori.

Il “Campus universitario di Cagliari Emilio Lussu”

commenti-01Un non senso (di cattivo gusto) proporre di sostituire Lussu con Murgia
19 Agosto 2023
A.P. Su Democraziaoggi.
lussuLeggo su l’Unione sarda che un giovane promuove una raccolta di firme per sostituire il nome di Lussu con quello di Michela Murgia nell’intestazione del nuovo campus universitario di viale la Plaia.
Ora ai giovani si perdona la poca conoscenza dei fatti passati, come spesso agli anziani quella delle mode presenti. Ma esiste la storia che […]
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aladin-loghetto-nitidoConcordiamo con le considerazioni di Andrea Pubusa.

Il Presidente Solinas, come Giorgio Gaber.

sedia-van-gogh4La sedia
di Vanni Tola
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img_3570Sta per scadere il mandato di una delle più inadeguate Giunte regionali di sempre, quella del presidente Solinas. E’ tempo di bilanci, ma è difficile tirare le somme tra il nulla realizzato e il niente ancora da fare. L’impresa appare quanto meno difficoltosa. Tra le ultime “perle” di questa Giunta come non ricordare che, da oltre due anni, il Presidente è stato nominato Commissario straordinario di dieci grandi opere infrastrutturali incompiute per affrettarne la realizzazione. A tutto oggi nulla è cambiato, ad eccezione dell’annunciato probabile sblocco dei lavori della Sassari – Alghero, una delle dieci incompiute. I finanziamenti destinati alla Sanità per eliminare le code nella prenotazione di importanti e urgenti esami diagnostici, non sono stati utilizzati nonostante ce ne fosse un gran bisogno. L’inadeguatezza dell’Amministrazione Solinas nel supportare l’applicazione del PNRR è sotto gli occhi di tutti. Diversi esponenti politici hanno denunciato più volte il rischio che la Sardegna non riesca a spendere, se non una minima parte, gli esigui finanziamenti ottenuti.

La sanità regionale è allo sfascio, non si contano più le proteste e le mobilitazioni dei pazienti di vaste aree dell’isola per richiedere che siano garantiti livelli minimi di assistenza sanitaria.

Verso le Elezioni sarde

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Oggi venerdì 28 aprile 2023 Sa Die de sa Sardigna

template2-0128 aprile: Sa die de sa Sardinia
28 Aprile 2023
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Nella ricorrenza del 28 aprile, riportiamo un paragrafo. comprendente lo “scommiato” dei piemontesi dalla Sardegna, tratto dal libro di Andrea Pubusa su Giommaria Angioy, edito da Arkadia.
Le cinque domande: la carta rivendicativa dei ceti moderati-parassitari
In seguito alla cacciata dei francesi dalla Sardegna il re Vittorio Amedeo III, si congratulò con i […]
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Verso Sa Die de sa Sardigna

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Marco Meloni Lai, Ph.D presso il Centro di Studi Sociali dell’Università di Coimbra, attualmente a Madrid per un lavoro di ricerca, professore a contratto presso l’Università di Londra, ci parla della sua idea di Sardegna in occasione di 28 aprile: Sa die de su benidore (futuro). https://www.facebook.com/retesardacooperazione/videos/2077415735872291/
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Martedì 11 aprile 2023 Commenti Opinioni Riflessioni Eventi

Venerdì 21 aprile 2023
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democraziaoggiCome al tempo degli amerindi la Sardegna è territorio di lor signori
11 Aprile 2023
A.P. Su Democraziaoggi.
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blog-enzo-bianchiLa profezia di Tolstoj
di Adalberto Mainardi [dal blog di Enzo Bianchi].
Il visitatore, che nell’estate del 2022 avesse passeggiato lungo la prospettiva Nevskij a San Pietroburgo, sarebbe rimasto forse sorpreso dall’insolito revival della figura di Lev Tolstoj: le sue opere esposte nelle vetrine delle librerie, le T-shirt in vendita con l’immagine del grande scrittore, quasi fosse una celebrità sportiva o social. […]
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Tema: “cosa proponi, dal tuo punto di vista, per un futuro migliore della Sardegna?” Appunti sotto embargo

di Franco Meloni [sotto embargo]
Il tema: “Sulla base di una seria analisi della situazione socio-economica della Sardegna, quali provvedimenti dovremo assumere per un suo futuro migliore?”. Svolgimento per noi arduo, per spazio non disponibile e carenza di competenze. E allora? Facciamo così: risolviamo subito la questione dell’analisi della situazione sarda condividendo quella del Rapporto Crenos 2023, a cui rinviamo. Lì risulta che la Sardegna stia complessivamente male: una regione in declino se si considerano i valori dei parametri socio-economici, quasi tutti decisamente negativi nel confronto con regioni di analoga dimensione e collocazione in ambito europeo. Tra tutti, i peggiori: lo spopolamento, unito alla denatalità e al connesso invecchiamento della popolazione, la fuga dei giovani, l’abbandono scolastico, l’aumento della povertà… a cui si aggiungono pochi indicatori positivi, come quelli nell’ambito turistico.
Veniamo quindi alle possibili soluzioni, riferite solamente a tre settori: i trasporti, la sanità, l’immigrazione. Svolgiamo il tema soprattutto per proporre una metodologia che consiste nel far esprimere sugli argomenti prescelti, un giovane, chiamiamolo Gavino, individuato in questa prima sperimentazione come persona virtuale.
Trasporti. Facciamo che il nostro soggetto, Gavino, sia un diciottenne di un paese distante dall’hinterland cagliaritano frequentante l’ultimo anno di un Istituto superiore situato in città: “Ogni giorno feriale mi sveglio alle 6 e alle 7 prendo l’autobus per raggiungere la Scuola. Le tariffe sono sostenibili, ma  non altrettanto le condizioni di viaggio, considerato che sovente mi trovo schiacciato come una sardina tra i molti passeggeri. Arrivo a scuola: un edificio di buone condizioni strutturali, ma che avrebbe bisogno di una ristrutturazione per raggiungere un’accettabile condizione standard”. Ecco segnalati due problemi del tutto risolvibili: più mezzi di trasporto pubblico a disposizione; risanamento e ristrutturazione degli edifici scolastici da condizionare con l’uso di energie rinnovabili.
Sanità. Sostiene Gavino: “I miei genitori sono ancora giovani e lavorano entrambi. Io ho una sorella più piccola e con noi vive in casa la vecchia nonna. Vi racconto i problemi ogni qual volta c’è da accompagnare qualcuno a fare una visita specialistica a Cagliari: a parte le difficoltà di prenotare la visita attraverso il CUP, una volta fissata la stessa, per qualsiasi componente della famiglia, tocca a mio padre farsene carico. Un esempio, visita ambulatoriale presso un Ospedale cittadino: ore 5 o 6 sveglia, viaggio a Cagliari. A mio padre costa ogni volta un giorno di ferie e se lui è impossibilitato il costo di un taxi (di quelli privati che servono più persone). Ancora più gravi difficoltà in caso di ricovero per un medio/lungo periodo di degenza. Costi insopportabili anche per la nostra famiglia di medio reddito (figuriamoci per quelle povere!), solo pensando ai necessari accompagnatori che devono assicurare compiti di assistenza”. Ecco segnalati altri due problemi risolvibili. Come? 1. Aumentando il numero dei mezzi di trasporto pubblico, a tariffe controllate, anche attivando una collaborazione tra pubblico e privato. 2. Realizzando complessi alberghieri di servizio per i parenti dei pazienti ricoverati negli Ospedali/Cliniche per medio/lungo termine, a tariffe sostenibili, vigilate dalla Pubblica Amministrazione.
Immigrati. E’ un grosso problema che Gavino affronterebbe in positivo collegandolo con lo spopolamento dei nostri paesi e la denatalità con il connesso invecchiamento della popolazione: “Sulla questione di recente ho letto un articolo su L’Unione Sarda intitolato «I sardi sono in via di estinzione? Nel 2070 il 40% di abitanti in meno nell’Isola». Veniva intervistato un autorevole statistico, Roberto Volpi: «La Sardegna è la regione italiana che sta peggio dal punto di vista demografico (…), nel 2070 si toccherà un indice di vecchiaia di 500 anziani ultrasessantacinquenni ogni 100 bambini e ragazzi fino a 14 anni compiuti d’età, un valore decisamente superiore a quello di 300 a 100, pure enorme, dell’Italia (…)  Se non si interviene sarà la desertificazione il destino già scritto della regione». Già. E allora? Il professore avanza diverse proposte; quanto all’immigrazione afferma che può essere di significativo aiuto: «se non ci fosse stata l’immigrazione in Italia già oggi avremmo perso non 1,5 ma almeno 8 milioni di abitanti, saremmo cioè attorno ai 50 milioni – dai quasi 61 che eravamo nel 2014». In argomento concludiamo con Gavino: «una buona politica di accoglienza e integrazione degli immigrati contribuirebbe a risolvere lo spopolamento, uno dei problemi più gravi della Sardegna». Occorre pertanto realizzarla questa “buona politica”, in leale collaborazione tra Unione Europea, Stato, Regioni, Comuni e Entità private, in applicazione dei principi della Sussidiarietà sanciti dall’art.118 della nostra Costituzione.

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Facciamo finta di tornare sui banchi di scuola, indietro nel tempo di qualche (!) anno, quanti ne bastino per trovarci immersi in quel clima misto di curiosità e timore che creava il giorno del compito in classe, di qualsiasi materia si trattasse. Supponiamo il tema di italiano. L’insegnante di lettere scriverebbe il titolo alla lavagna e lo leggerebbe ad alta voce: “Sulla base di quella che voi ritenete sia una lettura corretta dell’attuale situazione sociale ed economica della nostra Sardegna, che non è necessario esplicitare, cosa proponi, dal tuo punto di vista, per un futuro migliore?”. “Avete quattro ore di tempo per svolgerlo, buon lavoro!”. A questo punto, come di consueto si solleverebbe un mormorio, segno di panico generale, salvo per quei quattro saputelli che subito attaccherebbero a scrivere. E la domande fioccherebbero; la più frequente: “Prof, ci dia un piccolo aiuto”. Verosimilmente la risposta sarebbe: “Siete grandi, ormai, dovete assumervi le responsabilità della vostra età. Non vi chiedo un’analisi da economisti o sociologi. Avete anche visto che non pretendo che sveliate il vostro orientamento politico; se ci riuscite siate distaccati dalla contingenza politica, di appoggio o distanza da questo o quel partito, parlate dei problemi dei sardi, partendo dai vostri problemi, che sardi siete. E cercate di trovare risposte, anche piccole, ma vostre, o anche di altri che condividete”.
Rassicurati, meno spaventati dal bianco del foglio protocollo finora intonso: quattro pagine da riempire… Diamoci una mossa.
Scusate questa sceneggiata, ma vi confesso che il mio stato d’animo nello scrivere questo pezzo sulla situazione sarda è proprio dello “studente sotto esame”. Provate solo a sostituire all’insegnante il direttore del giornale e allo studente la persona che scrive.
Peraltro è una situazione che mi piace proporre, perché sollecita un approccio che va oltre il “già visto” e che si pone come un metodo partecipato di costruzione di politiche sociali. Qui si avanzano solo alcuni esempi, che nel tempo potranno essere arricchiti da ulteriori narrazioni di esperienze e soluzioni.
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l difficile rapporto tra Comunicazione e Regione Sarda. Consigli non richiesti.
Su Aladinpensiero https://www.aladinpensiero.it/?p=115413
disperazioneDi recente criticando l’attività di comunicazione della Regione (si trattava delle informazioni sul Covid-19 e dintorni) mi chiedevo: chi in Regione è responsabile della comunicazione (dirigenti e professionisti) e chi assume davvero le decisioni finali sulle relative campagne (livello politico)? [segue] Per non metterla sul piano della polemica, a volte più che giustificato e opportuno, ho svolto alcune considerazioni a mo’ di consigli, seppure non richiesti, ma secondo me utili. Ecco quanto. Ricordo, qualche decennio fa, a un corso di formazione per dirigenti pubblici presso la Scuola superiore di pubblica amministrazione, ci fece una lezione sul “piano di comunicazione” il bravissimo prof. Stefano Rolando, grande esperto in materia, allora dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ci disse: “Volete fare un buon piano di comunicazione per il vostro Ente? Non è difficile: seguite le esigenze della signora Maria”. In che senso? Chiedemmo noi corsisti. “Vi faccio un esempio per il settore sanità. La signora Maria abita in un paese lontano dalla città e deve assistere il marito ricoverato presso l’ospedale cittadino? Che problemi ha la signora Maria? Deve visitare il marito alcune volte la settimana e quindi deve risolvere problemi di trasporto? Deve rimanere vicino al marito per il periodo di un’operazione e quindi ha necessità di un alloggio a prezzi controllati? E via analizzando [nell’elencazione delle esigenze della signora Maria]”. Ecco, concluse Rolando “costruite con questo metodo il vostro piano di comunicazione”. Ovviamente le informazioni devono basarsi sulla presenza dei servizi necessari. Ma questo è un altro discorso, certo il più importante.
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La storia nostra

Fuilippo Figari Fiera
La storia ufficiale? Falsa o mistificata.
di Francesco Casula
Ci voleva uno straordinario divulgatore scientifico come Mario Tozzi, in una trasmissione della TV di Stato, a risvegliare i Sardi dall’autodileggio.
Tozzi ci ha infatti ricordato che la Sardegna nel periodo nuragico ha espresso la più alta civiltà in Italia (e, occorre aggiungere, nell’intero Mediterraneo occidentale). Un Isola ricoperta di foreste. Con moltissime risorse: ad iniziare da quelle minerali (argento, rame, zinco). Con un clima mite. Con tre raccolti all’anno.
Peraltro assolutamente in sintonia e in linea con gli studi dei paleoclimatologi secondo cui nell’poca nuragica il clima era caldo umido con ampio sviluppo di flora lussureggiante di tipo tropicale e habitat favorevole alle specie animali.
Bene a fronte di tale “narrazione”, contro Tozzi, nei Media e nei Social, da parte di molti, sono state rivolte insolenze, improperi e contumelie. Quando non veri e propri insulti; reo di aver fatto “mitopoiesi” e non informazione storica. [segue]

Francesco Casula: terzo volume della “Letteratura e civiltà della Sardegna. Il teatro in lingua sarda”.

vasula-vol-iiiFresco fresco di stampa e fra qualche settimana nelle librerie la nuova creatura di Francesco Casula, dopo sei anni di studio e di ricerca: il terzo volume della “Letteratura e civiltà della Sardegna”, dedicato interamente al teatro in lingua sarda [Edizioni Grafica del Parteolla]. Con gli Autori di testi teatrali dalla fine del ’700 ai nostri giorni. Il volume inizia con la commedia di Padre Luca Cubeddu “Sa congiura Iscoberta de sas Bajanas Madamizantes” scritta, secondo lo studioso Angelo Carboni Capiali, tra il 1793 (anno delle stragi della Vandea) ed il 1804. Dallo stesso studioso è stata “scoperta” e ritrovata (e pubblicata). Prosegue con gli Autori di fine 1800 (Setzu, Matta), per arrivare ai “Grandi” di inizio ‘900 (Pili, Melis) e via via fino a Garau e ai “commediografi” dei nostri giorni. Quattrocento pagine per illustrare la figura, la vita e l’opera di 29 autori di testi teatrali (farse, commedie sociali, politiche, storiche) ma anche una tragedia (Marytria di Berto Cara). In tutte le varianti della lingua sarda e tre in lingua sassarese. Nove Autori sono ancora viventi: ricordiamo – fra gli altri – Salvatore Vargiu e Piero Marcialis, Pietro Picciau-Ottavio Congiu e Giulio Mameli, Antonio Contu e Gigi Tatti.

Facciamo 13 !

fdec7380-9c98-4388-9909-55a453fd335cLo Statuto della Regione Autonoma della Sardegna prevede all’art.13 “Lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell’isola” – “Su Stadu impari a sa Regioni disponit unu pianu organicu po favoressi sa rinascita economica e sociali de s’Isola”.
Rifinanziamento di un nuovo piano di rinascita per il riequilibrio strutturale della Sardegna rispetto alle Regioni che stanno meglio (trasporti, sanità, istruzione, qualità dei servizi al cittadino e della pubblica amministrazione…): ecco un obbiettivo che può e deve coinvolgerci tutti, come popolo sardo!

Punta de billete. Save the date. Prendi nota. Arregordarì

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I simboli hanno grande importanza. Aladinpensiero per la diffusione degli inni sardo e europeo

 Diffondiamo l’inno sardo Procurade de moderare.
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(Da poco tempo ufficiale per effetto dell’apposita legge* e del relativo decreto attuativo della Regione Autonoma della Sardegna**).europa_bandiera_europea
* CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XV LEGISLATURA – LEGGE REGIONALE 4 MAGGIO 2018, N. 14 “Inno ufficiale della Regione e integrazioni alla legge regionale 15 aprile 1999, n. 10 (Bandiera della Regione)”
** Decreto del Presidente della Regione n. 49 del 24 aprile 2019, concernente “Modalità di esecuzione e l’indicazione dello spartito musicale dell’inno ufficiale della Regione ai sensi dell’articolo 2, comma 2 della Legge Regionale 4 maggio 2018, n. 14”. Conferma e rettifica.
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 Diffondiamo l’inno europeo*** “Inno alla gioia”, di
Ludving van Beethoven
- Da aladinpensiero online del 5 febbraio 2013.
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*** https://europa.eu/european-union/about-eu/symbols/anthem_it
- Altre versioni dell’Inno.