SARDEGNA

Appello dei Vescovi sardi: sardi andate a votare

img_6231Elezioni regionali. Nel recente incontro di Donigala i Vescovi hanno anche condiviso alcune riflessioni riguardanti la situazione attuale dell’isola, anche tenendo conto dei temi che risultano cruciali, non solo nel dibattito politico che precede le elezioni amministrative regionali del prossimo 25 febbraio, ma anche per il futuro della Sardegna. Nell’invitare alla partecipazione al voto – diritto e dovere fondamentale e inalienabile dei cittadini – i Vescovi esprimono forte preoccupazione per un tema generativo del nostro futuro, quello del lavoro. I cambiamenti ai quali stiamo assistendo – dicono i Vescovi – tra i quali quelli legati all’emergere di nuove tecnologie e al prevalere di un sistema economico-finanziario nel quale l’uomo e le comunità sembrano essere sempre meno decisivi, impongono il recupero della centralità della politica.

Venerdi 26 gennaio 2024

Domani venerdì 26 gennaio 2024 ———
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Ragionamenti elettorali cautamente attendibili

img_3442 Vi e’ una previsione su come andranno a finire le elezioni che circola in questi giorni. Eccola di seguito.
Le due maggiori coalizioni sarebbero testa a testa verso il
Traguardo.
Quella di Soru, passi o non passi il 10% sarebbe comunque terza.
La differenza tra i due maggiori schieramenti la farebbe il voto disgiunto, cioè tra chi differenzia il voto alla formazione politica da quello alla coalizione.
Attenzione in particolare ai sardisti, che hanno più che una ragione per non votare Truzzu.

Documentazione

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Gigi Riva merita un monumento. Noi sardi glielo dobbiamo!

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Appoggiamo con entusiasmo la proposta della dedica a Gigi Riva del monumento attualmente dedicato a Carlo Felice e la nuova intitolazione della strada: Largo Gigi Riva
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Messaggio del Vescovo e celebrazione esequiale di Gigi Riva

Sarà monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, a presiedere la Messa esequiale di Gigi Riva, domani 24 gennaio alle ore 16, presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria.

L’Arcivescovo ha rivolto un messaggio, unendosi al cordoglio per la morte del calciatore, figlio adottivo della terra sarda.

«La morte di Gigi Riva tocca nel profondo il cuore di Cagliari e di tutta la Sardegna. Nella sua carriera di calciatore e di dirigente scorgiamo le caratteristiche dell’etica sportiva che, più volte, papa Francesco ha ricordato, soprattutto nel dialogo con gli atleti: la lealtà, il coraggio, la disciplina del corpo e della mente, la fantasia e il sacrificio, l’amicizia, lo spirito di gruppo, l’agonismo non come prevaricazione ma come ascesi spirituale, il riscatto sociale.
Sardo di adozione, si è sentito parte di un popolo che lo ha apprezzato non solo per le sue doti sportive ma anche per la semplicità e genuinità che sempre l’hanno contraddistinto. La sua vita ci insegna che il vero campione non si lascia stordire dal divismo e che il contatto sincero e spontaneo con il popolo, e non solo con i tifosi, è un’occasione unica per trasmettere i valori autentici dello sport.
Nella preghiera, affidiamo Gigi Riva all’abbraccio eterno del Signore che ama la vita».
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Oggi martedì 23 gennaio 2024

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Gigirriva
23 Gennaio 2024

Gigirriva, rombo di tuono è morto. Tutti i media ne parlano. C’è poco da aggiungere. Possiamo solo dire che è stato un grande campione, un grande uomo, un grande sardo. Noi sardi non lo dimenticheremo mai.
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img_3442Ecco tutte le liste nella competizione elettorale del 25 febbraio 2024: https://www.cagliaripad.it/608122/regionali-2024-ecco-tutte-le-liste-presentate-in-sardegna/
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Addio al nostro Gigi Riva. Addio a quello che fino ad oggi era il più grande sardo vivente. Per i sardi vive eccome! Di lui abbiamo scritto “… ha voluto e saputo farsi sardo, un’impresa che a molti sardi non riesce”.

Da quando esiste Aladinpensiero, il 7 novembre di ogni anno formulavamo gli Auguri al nostro eroe Luigi Riva. Ecco il testo che, mutando le date, pubblicavamo ogni anno.
Gigirriva GIGI RIVA
Oggi è il compleanno di Gigi Riva. E sono 79 !
Infatti è nato a Leggiuno, provincia di Varese, il 7 novembre 1944.
Arrivato a Cagliari quando aveva 18 anni, ormai è uno di noi.
Lombardo, ha voluto e saputo farsi sardo, un’impresa che a molti sardi non riesce. Auguri Giggirriva.
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Appuntamenti

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Cosa vuole il Popolo. Cosa vogliono i sardi. Ascoltateci!

img_6050[Una bella e condivisa proposta di Pierluigi Marotto]. Allora la dico cosi, visto che il tempo del cazzeggio è dell’uso dei muscoli È SCADUTO!
@Renato Soru, concorra a definire e far eleggere la prima donna sarda alla Presidenza della Giunta Regionale
@Alessandra Todde ,concorra a definire e far eleggere R.SORU alla Presidenza del Consiglio Regionale quale garante dell’attività legislativa e istituzionale per portare la Sardegna in Europa e
accompagnare il processo di
Autodeterminazione del Popolo
sardo.
Le future generazioni avranno a
ricordare il 2024 come l’anno della
svolta e della emancipazione
civile, politica e sociale della nostra
Terra Madre.
Abbiate il coraggio entrambi di
liberarvi di certi nani e quaraquaqua e
puntate a mandare la destra
all’opposizione senza se e senza ma.
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Il Papa da Fazio

img_6028Non c’è solo la proverbiale ironia di papa Francesco dietro quel suo riconoscersi solo alla luce di scelte pastorali coraggiose, da ultima il via libera alle benedizioni delle coppie gay. “Traspare anche una certa paura, mista ad amarezza, per il rendersi conto che ampie fette della Chiesa, quelle più praticanti, non lo stanno seguendo”, è il teologo Vito Mancuso a mettere il dito nella piaga della crescente solitudine di Bergoglio sullo sfondo dell’apparizione di quest’ultimo al programma Che tempo che fa.

Cercando di pensare

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Oggi martedì 9 gennaio 2024

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Verso il 25 febbraio…

img_3442img_5985Regionali: Demos a fianco della Todde
8 Gennaio 2024 su Democraziaoggi.

Mario Arca a domanda risponde

Demos è una delle forze protagoniste della battaglia elettorale al fianco della Todde. Chiediamo a Mario Arca, reponsabile regionale, protagonista della mobilitazione contro l’autonomia differenziata, di parlarci di questo soggetto politico.
D. Mario, com’è nata Demos?
R. Abbiamo fondato Democrazia Solidale nel 2018, arrivando da percorsi diversi ma convergenti: l’impegno sociale, il […]
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Difficile ma possibile ricercare l’unità, più difficile ancora trovarla e sceglierla.

img_5983Ballata triste di una tromba ( di Nini Rosso) .

Per alcuni giorni, la stampa ci ha informato di una trattativa in corso per l’obiettivo, da molti auspicato, di giungere all’appuntamento elettorale con una sola lista dell’area del centro sinistra ed identitaria. Nel ripeterlo – anche riprendendo dichiarazioni delle maggiori organizzazioni interessate – ha riferito di un diffuso pessimismo sull’esito dei colloqui, che sono continuati sino a ieri ed hanno coinvolto la stessa segretaria del PD nazionale.
Oggi si viene a sapere che qualche pedina è stata mossa: uno dei due possibili candidati (Renato Soru) ha ufficialmente dichiarato la propria disponibilità a rinunciare alla candidatura in vista di un progetto comune, realizzabile con l’individuazione di una nuova candidatura diversa dalle due attualmente in campo.
Non sappiamo quale sia, ufficialmente, la risposta dell’altra componente che vede tra le principali forze dell’aggregazione il PD e il Movimento 5 stelle.
Si ipotizza che sarebbe stata rifiutata, ma non si è a conoscenza, se così fosse, di quale sia la controproposta “di mediazione” offerta dalla controparte.
Personalmente, mi pare evidente che che se due parti di impegnano in una mediazione, ciascuna, implicitamente, si dichiara disponibile a rinunciare a qualcosa.
Per essere ancora più chiaro, ritengo che allo stato dell’arte – e per il grado di avanzamento della campagna elettorale, praticamente già in atto da parte di entrambi i candidati in pectore –l’unica mediazione verosimilmente possibile sembrerebbe solo quella di un passo indietro reciproco da parte dei due schieramenti, in nome della costituzione di un unico schieramento unitario, perché solo in tale ipotesi lo schieramento di centro-sinistra avrebbe qualche chance di impedire il ritorno al potere del centro destra per altri 5 anni.
Vorrei anche ribadire, che ogni ragionamento improntato sullo stabilire chi sia il candidato migliore tra i due, o chi abbia ragione, o chi dei due ne abbia di più è un diversivo inutile. Se si insiste ad utilizzare la categoria delle ragioni, o del merito, di ciascuno dei due candidati proposti dai rispettivi schieramenti, abbiamo già perso, e quindi non mi interessa. Oltretutto, se così fosse, sarebbe stato più logico, e semplice, far decidere i militanti e simpatizzanti. Ma neppure questo mi convince. Le primarie sono una buona cosa, certo, ma non concordo sul fatto che siano indispensabili. Oltretutto, anche il tempo per questi ragionamenti è scaduto, quindi inutile parlarne ancora (magari qualcuno ci ritornerà, con il senno di poi, dopo aver preso una bastonata).
Altro aspetto da archiviare è quello di fingere che si tratti di una questione quasi personale tra due soggetti che fanno a gara in ambizione. I giocatori veri, quelli che ci interessano sono i partiti e i movimenti che ruotano intorno alla galassia. Smettiamola di insinuare che Alessandra Todde si sia imposta di suo. Al massimo potrà aver offerto la propria disponibilità, ma chi ha il potere di proporre la sua candidatura sono soprattutto due partiti di rilevanza nazionale e rimangono loro i principali interlocutori.
La rappresentazione di due candidati che dovrebbero incontrarsi per risolvere l’inghippo a livello personale, è un’altra deformazione della realtà.
Tutte distrazioni! Ed è anche per questo che mai confesserò – forse neppure a me stesso – quale dei due candidati (posto che li voterei entrambi senza turarmi il naso) eventualmente preferirei.
Smettiamola di fingere di trovarci di fronte ad una competizione sportiva dove siamo chiamati a far tifo per uno o l’altro dei perdenti.
Smettiamola, e chiediamo ai partiti ed ai movimenti, se siano disposti a discutere su un’aggregazione comune capeggiata da una nuova, o un nuovo candidato. Che ci dicano, con franchezza, perché mai questa possibilità non possa mettersi in pratica. Chi e cosa lo impedisca. Certamente non il tempo … Che ci dicano se hanno coscienza del fatto che, senza riaggregazione, parteciperemo ad una tornata elettorale priva di suspence.
Che capiscano l’umiliazione di tanti elettori che verrebbero chiamati alle urne, non con la speranza di un successo, ma solo per regolare qualche conto da retrobottega.
Almeno l’illusione di poter tornare a vincere, la speranza di poter salvare il poco di salvabile che ci rimane, ce la dovete lasciare. Almeno l’illusione. Almeno un poco di suspence.

Gianni Loy

Che succede? Le scelte elettorali dei Progressisti. Tra fake news scherzose e comunicati (veri) in stile doroteo.

Riceviamo da persona affidabile, ma sembra proprio una fake news. A partire dal simbolo dei Progressisti, grossolaneamente alterato (Prosessista). A ben vedere si tratta di uno scherzo di Banana (Intanto in viale Trento) img_344283abeb9e-423e-4708-8570-5bb9b280789f
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Scusandoci con Massimo e con i lettori (per l’iniziale equivoco, a cui ci aveva per un momento indotto Banana), riprendiamo invece dal blog di Vito Biolchini, il comunicato ufficiale dei Progressisti.
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Documento conclusivo del coordinamento dei Progressisti del 7 gennaio 2024 Elezioni regionali sarde 2024

Il Coordinamento Regionale dei Progressisti, riunitosi in data odierna in forma allargata per l’esame della situazione politica sarda, conferma la convinzione, più volte espressa, che la Sardegna necessiti di una fase di ricostruzione economica, sociale ed istituzionale dopo l’azione demolitrice di cui è responsabile l’attuale Giunta regionale.

La Sardegna attraversa una profonda crisi sociale, economica, politica e istituzionale. La Regione è stata resa subalterna al neocentralismo dei poteri politici ed economici nazionali. Il Consiglio Regionale è stato paralizzato dalla inconcludenza della maggioranza e si è determinato uno sfilacciato rapporto tra Regione ed Enti locali. Tutto questo richiede una profonda revisione del sistema amministrativo regionale, una modifica radicale delle norme elettorali, la piena attuazione della legge statutaria in vigore per la definitiva codifica delle elezioni primarie e/o l’introduzione del ballottaggio tra i candidati alla Presidenza della Regione, per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte che contano.

In proposito va ribadito il giudizio negativo sulle scelte operate dal PD e dal M5S di non promuovere le elezioni primarie nella individuazione della/o candita/o alla Presidenza. La pretesa di racchiudere tale scelta dentro le stanze delle segreterie (nazionali) dei due partiti ha rischiato di provocare un’insanabile rottura con l’elettorato e compromettere la possibilità di battere lo schieramento di destra sardo leghista e del mal governo di questi 5 anni alla Regione.

Sul metodo utilizzato per indicare la candidatura dello schieramento democratico abbiamo ritenuto, coerentemente con il nostro impegno politico, promuovere, insieme ad altri e in particolare a Renato Soru, una battaglia di principio, perché non si ripeta più l’errore di rendere marginali i sardi elettori nelle scelte dei candidati. Le liste bloccate e le imposizioni verticistiche sono concausa rilevante del pericoloso declino della partecipazione democratica, della crisi delle istituzioni parlamentari, del crollo della qualità politica, culturale e tecnica delle rappresentanze.

Non abbiamo mai rinunciato, in alcun momento di questo complicato percorso, ad affermare la necessità della costruzione di una proposta unitaria di governo della Regione. Anzi rivendichiamo, senza tema di smentita alcuna la primogenitura nella organizzazione delle occasioni di incontro tra i gruppi di opposizione in Consiglio Regionale, tra i partiti tutti di cultura democratica e progressista, e al fine di dare compattezza programmatica all’alleanza elettorale. Per questo non abbiamo mai pensato che potessero esistere due coalizioni contrapposte del medesimo schieramento avanzato. Per questo abbiamo lavorato e lavoriamo per l’unità.

In questo senso rivolgiamo l’invito a Renato Soru e alle altre formazioni politiche, che hanno condiviso con noi la fondata contestazione sul metodo centralista per la scelta della candidatura alla Presidenza, perché si promuova un atto collettivo di generosità e si valuti insieme l’utilità di costituire una lista unitaria che rafforzi nello schieramento democratico unito la posizione culturale e politica espressa nelle iniziative della “rivoluzione gentile”.

Oggi, in piena autonomia, in totale coerenza con le determinazioni adottate dagli organismi dirigenti dei “PROGRESSISTI”, confermiamo la decisione di costituire con tutte le altre forze politiche democratiche e progressiste, socialiste e autonomiste e dell’autodeterminazione, una unica coalizione programmatica per dare alla Regione un governo complessivo all’altezza delle necessarie soluzioni ai problemi di vita delle donne e degli uomini di Sardegna. Non consentiremo di aggiungere alle affermazioni elettorali della destra italiana anche la Regione Autonoma Sarda.

Nelle prossime ore concorderemo con gli alleati le necessarie iniziative politiche.
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Sa cordula a sa musca

img_3122img_5979Sa cordula a sa musca…
la-lampada-di-aladinLa prima volta sentii dire questa frase dal
rettore dell’Università dí Cagliari Pasquale Mistretta. Ricordo precisamente la circostanza. Eravamo con il rettore, diversi professori e funzionari amministrativi, intorno a un tavolo in cui si discuteva di nuovo Statuto dell’Università. Erano circa le 18 di una sera invernale e l’incontro volgeva noiosamente al termine. Solo due professori mostravano ancora interesse, anzi sembrava non avessero intenzione di smettere. Si trattava di materia giuridica, peraltro estranea alle competenze accademiche dei due. Infatti uno era l’esimio docente di filosofia teoretica Alberto Pala, l’altro l’illustre docente di meccanica Giovanni Maria Piga, chiamato Ernest Hemingway, per la sua barba, l’immancabile pipa e dunque la davvero straordinaria somiglianza al famoso letterato. Nel diffuso disinteresse i due vieppiù si accaloravano, fino quasi a venire alle mani. Seguiva con crescente preoccupazione il precipitare della situazione il Rettore che alfine decise di intervenire, preliminarmente su Alberto Pala, forse per ragioni di età e confidenza, anche se Mistretta conosceva tutti i suoi colleghi come le tasche della sua giacca (era anche questa la sua formidabile capacità di gestione del potere accademico): “oh Bebo, accabbamidda, ses propiu faendi sa cordula a sa musca!” Il professor Alberto Pala, ci rimase talmente male che istantaneamente si zitti’. Così pure il prof. Piga. Fini’ tutto in una grande risata. E il Rettore restituì a tutti i convenuti la libertà di tagliare la corda per una serata che metteva male.
La frase sarda prende spunto dal prelibato piatto della cucina cagliaritana che consiste nell’intrecciare e quindi arrostire le interiora degli agnellini (o capretti) da latte, quando ancora si sono nutriti esclusivamente del latte materno senza aver mai brucato erba. Se già è difficile intrecciare le interiora di un agnellino, è praticamente impossibile farlo con quelle di una minuscola mosca! Ci possono solo provare gli ultra pignoli e i perditempo.
Chi ha orecchie per intendere, intenda!