SARDEGNA

Pace vo’ cercando…

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Cari amici,
Si avvicina il 25 aprile, e non lontane sono ormai anche le elezioni europee. Che legame c’è tra queste due cose? Il legame consiste nel fatto che se non ci fosse stato il 25 aprile, non ci sarebbe nemmeno l’Europa unita e tanto meno il Parlamento europeo. Basta leggere le lettere dei condannati a morte della Resistenza europea. E non ci sarebbe nemmeno la pace che stiamo perdendo, o meglio che abbiamo perduto.
Ma chi mette insieme le cose? C’è un libro, di Salvatore Maira, che racconta come perfino le lotte contadine in Sicilia furono stroncate da chi cancellava il ricordo della Resistenza: è la storia di Ettore Messana che era stato questore fascista di Trieste ma prima aveva installato e diretto la Questura di Lubiana in Slovenia durante l’occupazione italiana, organizzando camere di tortura, espulsioni, internamenti e persecuzioni di ebrei e di altri cittadini sospetti : fu indicato come criminale di guerra dalla Commissione delle Nazioni Unite ma poi riciclato e inviato come Ispettore generale di Polizia in Sicilia, dove ha trescato con la mafia favorendo nei processi i padroni espropriati dei feudi e rapportandosi con la banda Giuliano fino alla strage di Portella della Ginestra. E in questa storia c’è pure l’uccisione di Accursio Miraglia, un sindacalista di Sciacca, a cui è dedicato il romanzo di Salvatore Maira.
E mentre alle elezioni europee i partiti si preparano dilaniandosi tra loro, e perciò allontanando sempre più i cittadini dalla politica e dal voto, considerati ormai come ininfluenti sulla vita quotidiana delle persone, ci sono anche richiami più seri che avvertono come tutto invece può dipendere dalla politica e dall’Europa, perché è da loro che viene la pace o la guerra, come si vede in Ucraina e a Gaza.
Tra questi richiami c’è un libro di mons. Vincenzo Paglia, il presidente dell’Accademia per la vita, scritto in dialogo con Giuliano Amato e Giancarlo Bosetti, in cui si ricorda il sogno di Nicola Cusano, che ai tempi delle Crociate sostenne come da un incontro tra le religioni e le culture potesse scaturire la riconciliazione e la pace. E di mezzo non c’è solo l’incessante perorazione di papa Francesco, c’è anche un bel documento del Consiglio pastorale di Milano, e del suo Arcivescovo Delpini, esplicitamente dedicato alle prossime elezioni europee, per raccomandare alla responsabilità dei cristiani il “sogno d’Europa”, messo alla prova dalle istituzioni e dal Parlamento europeo che dalle elezioni derivano.
Ma chi può rovesciare l’attuale politica europea? Di questo infatti si dovrebbe trattare, dato che l’attuale scelta dell’Europa sembra tutta per la guerra e per le armi, e per un dirottamento di una parte significativa del Prodotto interno lordo (il famoso PIL) verso la spesa per l’industria delle armi, come mostra una delle ultime risoluzioni del Parlamento europeo approvata a schiacciante maggioranza (451 a 97 tra contrari e astenuti) che praticamente dichiara guerra alla Russia e addirittura dettaglia quanto è necessario alla guerra: “sofisticati sistemi di difesa aerea, missili a lungo raggio, come i missili TAURUS, Storm Shadow/SCALP e altri, moderni aerei da combattimento, vari tipi di artiglieria e munizioni (in particolare da 155 mm), droni e armi per contrastarli”.
Tra le iniziative in contrario c’è anche la lista “Pace Terra Dignità” targata La Valle-Santoro, che afferma come “la salvezza può cominciare dall’Europa se riscopre se stessa e, a partire dalla riconciliazione tra la Russia, gli Stati Uniti e l’Occidente si rivolge al mondo per costruire la pace”. C’è però una legge di contrasto alle nuove formazioni politiche, che richiede entro il 25 aprile (data simbolica!) 75.000 firme autenticate (e 1500 in ogni regione) per poter partecipare alle elezioni; ciò che soprattutto in alcune regioni, come la Val d’Aosta e la Sicilia o la Sardegna, è assai difficile da conseguire. Naturalmente chiunque volesse firmare agli appositi banchetti allestiti in molte piazze e città sabato pomeriggio e domenica, farebbe cosa utile. L’indirizzo per eventuali comunicazioni è organizzazione@paceterradignita.it.
Nel sito pubblichiamo le parole del Papa per chiedere negoziati di pace, un articolo di Francesca Mannocchi dalla “Stampa” sulla fame come arma di guerra, e una recensione di Enrico Peyretti sul libro “Gaza delle Genti”.
Con i più cordiali saluti,

Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
[Raniero La Valle]
Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
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Domenica

img_6714 Messaggio dell’Associazione Antonio Gramsci
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Appuntamenti importanti – Atobius

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Cagliari amore mio. Progetto innovativo per la città e il territorio (II).

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Cagliari da (ri)scoprire: la foresta urbana
di Carla Deplano stallatico-carla-666ce588-a063-4bac-8c0c-013a66c2d3f4

Tra viale Trieste e le linee ferroviarie, a ridosso della laguna di Santa Gilla, si nasconde un’area selvaggia di 14.000 metri quadrati ricoperta da una vegetazione spontanea costituita da alberi di fico e lentisco, orchidee e immensi cespugli di rose, accanto a dei Ficus che si sono fatti largo tra i ruderi inglobandoli in “architetture verdi” con una chioma foltissima estesa 900 metri quadrati che restituisce scorci suggestivi da giungla cambogiana.

Quella che oggi si presenta come una “foresta urbana” nell’Ottocento ospitava lo Stallaggio Meloni: un deposito di carri merci collegato al porto. Negli anni Venti, invece, si giocavano le partite nel primo campo di calcio della squadra cittadina nota come Football Club Cagliari. Dal 1936, nell’area ormai requisita dall’Aeronautica, fu edificata la Caserma Trieste con officine dell’Aviazione Legionaria che funsero di supporto per la dittatura franchista. Dopo la conclusione della Seconda Guerra mondiale la Caserma fu convertita come Alloggio Ufficiali dal Ministero della Difesa, per essere quindi dismessa nel 1968. Dai primi anni Settanta passò alla Regione Autonoma della Sardegna e successivamente al Comune di Cagliari, che la destinò ai Vigili Urbani.

Fa male vedere quest’area – che potrebbe rappresentare un suggestivo polmone verde in una zona molto trafficata – abbandonata al suo destino e in uno stato di grave degrado contrassegnato da un uso improprio dei locali superstiti dopo anni di abusivismo e spaccio di droga. Urgerebbe quantomeno una bonifica.

Due anni fa la Regione aveva manifestato l’intenzione di estendere i propri uffici invadendo con nuovi palazzi l’area, che nel frattempo è stata fortunatamente vincolata e dichiarata bene di interesse culturale dal Mibact per la presenza di memorie storiche e dei singolari esemplari di Ficus Retusa.

Al riguardo, sarebbe auspicabile la concretizzazione del mirabile progetto di recupero e riqualificazione elaborato dalla illuminata collega Beatrice Artizzu, architetto e docente del Liceo Foiso Fois, insieme ai suoi alunni dell’indirizzo di Architettura e Ambiente. Il progetto, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, prevede il recupero sostenibile delle preesistenze, la messa in sicurezza dei Ficus e la creazione di un Centro culturale, un punto ristoro con infopoint, un orto urbano, bagni pubblici, un labirinto ed un’area giochi con accessi wireless, pannelli solari e fitodepurazione.

L’idea c’è, la volontà politica pure: cosa aspettiamo?

[segue Reportage fotografico a cura di Carla Deplano]

Domenica 31 marzo 2024 Pasqua di Resurrezione

img_6579Buona Pasqua di Resurrezione
Di Piero della Francesca.

Dal paradiso dei giusti

img_6479La sala della Fondazione di Sardegna strapiena. Grande successo di partecipanti all’incontro in ricordo di Franco Oliverio.
Credenti o non credenti siamo tutti certi che Franco Oliverio dal paradiso dei giusti abbia gradito la giornata di venerdì a lui dedicata. Certo ci avrebbe apostrofato, ridendo a singhiozzo: “le vostre mamme sono sante donne, ma voi siete figli di bagassa; lo sapete bene che io non ho mai amato le celebrazioni, tantomeno quelle funebri dove tutti a prescindere da cosa hanno combinato in vita diventano buoni”. Ma lui in vita di cose buone ne ha fatto davvero tante!
Noi, gli organizzatori dell’evento, in stretto raccordo con la famiglia di Franco, la moglie Francesca De Magistris, i figli Stefano e Andrea, abbiamo seguito quelle che crediamo potessero essere le volontà di Franco. Ma, lo ammettiamo, assumendocene tutta la responsabilità, di avere per certa parte trasgredito, soprattutto rivelando il grande “peccato” di Franco, quello di aver amato tutte le persone – poveri o ricchi, rifiuti umani o figli di papà – che ha curato, assistito, a cui ha dato conforto, più di quanto abbia amato Dio e i suoi comandamenti. Si, proprio come don Lorenzo Milani, che qualcosa di analogo confessò nel suo testamento. Franco purtroppo non ha potuto scriverlo il suo testamento perché non credeva proprio di morire a 62 anni, all’improvviso, lasciando la sua bella famiglia eimg_6497insieme tante persone private della sua preziosa amicizia, anche semplicemente della sicurezza che comunque lui c’era. Nella toccante narrazione introduttiva, a tratti colma di ironia (quella di Franco), scritta da Gianni Loy e con la magistrale nonché deliziosa interpretazione dell’attrice Cristina Maccioni, noi, gli organizzatori, abbiamo ricordato il “nostro” Franco Oliverio, dall’”abbandono collettivo” (con Mariano Girau e altri) della Congregazione mariana del gesuita padre Maurizio Cravero – che ne aveva forgiato il carattere, con la severità del metodo educativo di Sant’Ignazio da Loyola – fino all’immersione nella problematica vita della periferia più periferica della città, in quel quartiere di Sant’Elia, considerato all’epoca il Bronx cagliaritano. Con pazienza e dedizione infinite a Sant’Elia lui fece il medico, il confessore, l’amico, guadagnandosi il rispetto e l’affetto di tutti, soprattutto dei ragazzi sbandati, quelli a cui quasi nessuno concedeva fiducia. Lui si, anche quando non la meritassero. Noi, gli organizzatori, abbiamo conosciuto Franco Oliverio il politico, quello che senza mai accettare incasellamenti di nessun tipo, portava avanti gli interessi del popolo, da cui non escludeva nessuno. Fu così che quel quartiere anche per l’opera di Franco riuscì ad acquisire una coscienza della propria forza, nel momento in cui trovò la capacità di ribellarsi alle decisioni della borghesia immobiliaristica che voleva impadronirsi di quell’angolo di paradiso, per farne residenze dei ricchi, deportando gli abitanti in altri quartieri.

Carbonia

img_6509Carbonia. La legge stralcio e l’annoso fronte antagonista del monopolio Ses, Società elettrica sarda, in Sardegna
24 Marzo 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Come ogni domenica, dal 1° settembre 2019, un articolo sulla storia di Carbonia.
Nuovi fronti si aprono, a chiusura del 1950, nuove minacce in particolare con “l’emergenza Ses”, proprio ora, alla vigilia della costruzione di una Centrale termoelettrica Smcs, nuova possibile concorrente del monopolio isolano: il sindacato pronto a denunciare, pur limitate le sue possibilità […]
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Per Franco Oliverio

img_6496ADORAVAMO LO STESSO DIO
Ricordando Franco Oliverio

img_6497img_6506Adoravamo lo stesso Dio, ma il suo, quello dei Gesuiti – un Dio blasonato – abitava in via Ospedale; il nostro Dio – quello di una classe di artigiani, di arregatteris, di modesti impiegati, si trovava qualche traversa più in basso, in via Fara. Insomma, con i congregati non avevamo niente da spartire, se non reciproca diffidenza.
Per questo, mai avrei potuto immaginare un incontro ravvicinato, di qualunque tipo, con qualcuno di loro.
Era la Cagliari degli anni ’60. Il nostro era un vicinato povero, ma ordinato. Il nostro quotidiano era la bacheca della Chiesa di S. Anna, ci informava, puntualmente, di quali “cinema” fossero permessi a tutti, quali riservati agli adulti, quali proibiti a pena di peccato mortale. E ci ricordava che chi votava comunista e leggeva la sua stampa non poteva neppure accostarsi ai i sacramenti. …
Insomma. Era tutto chiaro. Chiaro e prevedibile. Fatto salvo l’imprevisto…

Po Franco Oliverio

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PO FRANCO OLIVERIO
Canzoni a curba

Po tottu Casteddu – narant unu contu:
nara si ses prontu, – potzu incumentzai.

Si bollu contai – un bell’istoria
de un amigu caru – chi nos hat lassau,
oi forti in su coru – stugiaus sa memoria
de cussu cumpangiu – chi si nd’est andau;
chi nos hat lassau – tristis e affligìus
mannus e pippius – du prangeus ancora
oi che lompia s’ora – de d’arregodai
cica ‘e m’ascurtai – si du nau in seriu
chi Franco Oliveriu – fut ispeciàli.

Cattolici: Mario Girau e Lucia Baire ai vertici del MEIC

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d0200290-9056-4df3-a587-48510422d8d5Congratulazioni e Auguri di buon lavoro a Mario e Lucia.img_6468Non possiamo nascondere la soddisfazione per le nomine, ma lasciateci esprimere un supplemento di plauso per Mario Girau, giornalista di lungo corso, ora direttore della Voce serafica della Sardegna, autore di numerose pubblicazioni, e tanto altro, per noi soprattutto nostro amico. Un cattolico impegnato, devoto e rispettoso della gerarchia ecclesiale e insieme autonomo e libero nel suo pensiero e nella sua attività culturale, politica, professionale.

Alessandra Todde, la nostra Presidente

Per tutti noi lo è stata dal 26 marzo 2024, ora lo è ufficialmente: la Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Alessandra Todde.
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I consiglieri eletti
Sono 7 del M5S, 3 per i Progressisti, uno per il PsI, 3 per Sinistra futura, 3 per Orizzonte Comune, 11 per il Pd, 3 per Avs e 3 per Uniti per Alessandra Todde. Per l’opposizione: 3 Riformatori, 3 Psd’Az, 3 Forza Italia, 3 Sardegna al centro 20venti, 2 Alleanza Sardegna Pli, 7 Fratelli d’Italia.

Carbonia

img_6451Carbonia. A settembre comizio di Velio Spano in piazza Roma. In ritardo i salari, si attinge ai fondi stanziati per il risanamento, mentre avanza il piano del sindacato contro la miseria nel Mezzogiorno e nelle Isole. I 9 punti di Varsavia contro l’atomica e il patto atlantico
17 Marzo 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Oggi, domenica, nuovo post sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019.
Si apre a settembre la Mostra del libro e della stampa democratica nella piazza Roma, che ospita anche il Convegno degli Amici de L’Unità, e prosegue poi per tutto il mese l’iniziativa culturale, coinvolgendo in particolare donne e giovani comunisti. A chiusura, il […]
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Oggi martedì 5 marzo 2024

img_3099Voltiamo pagina e lavoriamo uniti per il cambiamento
5 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Devo confessare che le scempiaggini fomulate sulle elezioni regionali da Soru e dai soriani erano per me inimmaginabili. Anche un bambino comprende che se spacchi uno schieramento stai avvantaggiando gli avversari. Soru e i suoi tifosi, capovolgono la realtà. Loro non sono il disturbo, ma i concorrenti veri della destra, l’intralcio è la Todde. […]
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Oggi giovedì 29 febbraio 2024

img_3099Alessandra, attenta! Le prime scelte sono fondamentali
29 Febbraio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Ora per Todde viene il momento della verità, delle scelte. Dico subito che non mi è piaciuta la prima dichiarazione: “non mi ricandiderò”. E non mi sembra il Se si ricandiderà o meno si deciderà a fine legislatura in base ai risultati e al giudizio dei sardi. Adesso non si può e non si deve dir nulla in proposito. […]
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Oggi mercoledì 28 febbraio 2024

1bbf424b-62b4-4326-89cc-b28969fe01f9Todde come Eleonora, una donna alla guida della Sardegna
28 Febbraio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Che bella novità avere una donna alla guida della Sardegna, come Eleonora. Bastava questo per votarla.
Dunque Alessandra Todde ha vinto. Ha compiuto un’impresa straordinaria, perché ha sconfitto l’avversario fisiologico, Truzzu e la destra, ed insieme ha messo fuori gioco un avversario subdolo, un “traditore” della propria stessa parte. Quel Soru che nel 2004 generosamente ha […]
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img_3099Manganellate agli studenti. È violenza contro chi esercita un diritto costituzionale
28 Febbraio 2024
Silvia Manderino LEFT – 26 Febbraio 2024. Su Democraziaoggi.
Le violenze delle forze dell’ordine di Pisa e Firenze contro cittadini indifesi non è esagerata, o frutto di errori o di “difficoltà operative”, come è stato detto. La violenza illegittima esercitata dalla polizia – afferma la vicepresidente del Coordinamento democrazia costituzionale – viene da ordini precisi, che dal ministero dell’interno […]
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